Waterfront – Posti di lavoro e posti barca

Secolo XIX del 12 ottobre 2005: “Burlando indica la linea per la Liguria: nuovi posti ma senza speculazioni”. Non si tratta di posti di lavoro ma di posti barca. Che vanno costruiti, ha detto il presidente della Regione, senza farsi attrarre dalle lusinghe della speculazione.


Che esiste, è forte e ben decisa a non farsi sfuggire l’affare più redditizio dei prossimi anni in Liguria. Come fronteggiare l’esercito agguerrito degli speculatori? O, come si dice nell’articolo, qual è la ricetta di Burlando per il turismo nautico in Liguria? Interrogato, Burlando ha risposto così: “Un mio amico di Bologna (Romano Prodi, n.d.r.) si è augurato di vedere sulle nostre spiagge più ombrelloni e meno porticcioli turistici. Io dico invece:più ombrelloni e più porticcioli”. Sarà davvero possibile? Forse la stampa locale farebbe bene ad osservare più da vicino le vicende della dozzina di porticcioli (è solo un modo di dire perché alcuni sono imponenti) turistici che ne gli ultimi mesi hanno preso a volare.
Quanto alla linea de “l’uno e l’altro” indicata da Burlando, essa dovrebbe avere una concreta applicazione anche nel confronto che ha opposto sino ad oggi gli industriali e in particolare il settore delle Riparazioni Navali alla Autorità portuale. Nella intervista rilasciata a Repubblica Il Lavoro 29 gennaio 2006, “Burlando lancia l’integrazione fra gli scali liguri e loda il lavoro dell’architetto” (Renzo Piano). Poi, alla domanda “E le riparazioni navali?”, Burlando ha risposto: “Sulle riparazioni si è sempre detto: porto o città? La risposta oggi è tutte e due le cose… Ogni ragionamento sulle riparazioni deve però partire dal radicamento delle attività nel posto in cui sono oggi.” Il che tradotto vuol dire che le Riparazioni restano dove sono, quindi gli spazi acquatici che Piano aveva deciso di conservare verranno tombati e che lo Yacht Club se ne andrà. Dove? Ma a Punta Vagno come dicono tutti e come hanno riaffermato gli industriali nella riunione che la loro ass ociazione ha dedicato alla riorganizzazione degli spazi portuali (Repubblica 4 febbraio 2006). Punta Vagno, Punta Vagno… ma cosa ci sarà mai a Punta Vagno per cui ci deve finire lo Yacht Club? Ecco, appunto. A Punta Vagno per ora non c’è niente ma per l’area è previsto un progetto faraonico di “porticciolo turistico” attorno al quale c’è un silenzio molto sospetto. E così si torna a capo: porticciolo o ombrellone? Vedremo.
(Manlio Calegari)