Acquasola – Il laghetto dei cigni? Reclame ingannevole

Il Giornale, Il Secolo XIX, La Repubblica e la Gazzetta del Lunedì hanno dedicato parte dei loro spazi pubblicitari di domenica 5 e lunedì 6 marzo alla Sistema Parcheggi, il consorzio impegnato nella costruzione del parcheggio dell’Acquasola. Con le sue inserzioni la Sistema Parcheggi ha voluto da un lato schierarsi a sostegno alle scelte dell’Amministrazione in materia di posteggi, attorno alle quali si levano sempre più riserve, dall’altro contrastare l’azione dei comitati cittadini e di Lega Ambiente che da oltre due anni si oppongono con successo allo sventramento del Parco (OLI 85).


La pubblicità a pagamento della Sistema Parcheggi sostiene che l’autosilo dell’Acquasola “consentirà di alleggerire il carico veicolare che oggi paralizza le vie intorno”. A smentire basterebbero le code rumorose e puzzolenti delle auto in piazza XII ottobre in attesa di entrare nel parcheggio omonimo. Ma, da anni, ci sono anche fior di studi che provano come i parcheggi, in particolare quelli nei centri cittadini sono attrattori di traffico e vanno nella direzione opposta di una mobilità sostenibile. A Genova, a tutt’oggi, l’Amministrazione locale – che dal suo insediamento non ha perso occasione di sostenere la Sistema Parcheggi – non ha prodotto alcuna indagine sulla utilità di simili Park ai fini di un alleggerimento del traffico. Neppure ha fornito dati precisi circa l’effettiva utilizzazione dei park esistenti e le caratteristiche del traffico urbano. E’ casuale?
Il messaggio pubblicitario della Parcheggi sostiene che le indagini agronomiche relative al progetto del park Acquasola sono state accurate. L’affermazione è ampiamente smentita dalla relazione della commissione di esperti, che il Comune ha dovuto nominare in seguito alle proteste dei cittadini e che fa a pezzi le proposte agronomiche fatte dalla Sistema Parcheggi a cominciare dalla possibilità – inesistente – di trapiantare gli alberi per ricollocarli, in seguito, nel sito. Gli esperti hanno inotre detto e scritto che nel caso si arrivi alla costruzione del parcheggio il giardino storico andrà irrimediabilmente perduto.
La Sistema Parcheggi sostiene che “la vegetazione del parco verrà salvaguardata e accresciuta sull’intera superficie della spianata”. Così lascia credere che tagliare alcune decine di alberi di alto fusto ed eliminare molti arbusti ornamentali e una successiva attesa di anni per un ulteriore reimpianto sia un modo appropriato di salvaguardare la vegetazione.
Infine, è malizioso quanto la Parcheggi dichiara a proposito del laghetto dei cigni che, si fa intendere, sarà riportato agli antichi splendori tanto da diventare icona pubblicitaria del restyling in corso. Si tratta di sciocchezze.
Tutti i frequentatori dei parchi cittadini sanno infatti che laghi e laghetti, per esigenze di igiene e per la salute degli stessi animali, cigni, anatre, pesciolini rossi o tartarughe, sono stati e saranno via via prosciugati. Ecco perché il caro vecchio laghetto non potrà mai tornare agli antichi splendori. Tutti lo sanno meno, si capisce, i progettisti e i giornali che hanno pubblicato i fotomontaggi. O lo sanno e prendono in giro i lettori?
La pubblicità della Parcheggi tace sul fatto che la durata prevista dei lavori per la costruzione del Park è di circa 5 anni. Cinque anni durante i quali, l’Acquasola, l’unico spazio verde pubblico di una qualche consistenza a disposizione dei cittadini del centro, sarà inibita a tutti. Una intera generazione di bambini del centro storico, in particolare delle fasce più deboli, non avrà alcuna possibilità di frequentare un giardino.
(Manlio Calegari)