TG3 Liguria. Niente scuse

Sabato 10 Luglio, TG3 delle 19.30: la prima notizia è per il funerale di Josè Luis Fernandez, il cittadimo peruviano recentemente morto sul lavoro a Genova. Ad un certo punto la telecamera inquadra la vedova mentre la voce della giornalista dice: “questa donna ha dovuto lottare per poter essere al funerale del marito perché il suo paese non le concedeva il permesso”.


Ora questa è proprio una notizia falsa, infatti a frapporre rigidissimi ostacoli alla concessione del visto di ingresso alla vedova del lavoratore peruviano è stata l’Italia. Per tentare di superare il problema, oltre al Consolato peruviano, inizialmente si è si attivato Angelo Sottanis, segretario della FILLEA-CGIL di Genova raccogliendo però il persistente rifiuto del Sig.Valentini, funzionario della Ambasciata Italiana a Lima, il quale dice di aver ricevuto indicazioni per una severa limitazione dei visti. I peruviani muoiono di fame, spiega, e se mettono piede in italia poi non se ne vanno più.
E’ occorso un intervento della Segreteria Nazionale della CGIL sul nostro Ministero degli Esteri per sbloccare la situazione e garantire a questa donna l’ingresso in Italia per i funerali del marito.
Nella mattinata di Domenica 11 Luglio avviso della errata notizia Pilar Segovia, operatrice dell’Ufficio Immigrati della CGIL e attivo membro della comunità peruviana, e lei telefona alla redazione del TG3 chiedendo una rettifica.
Il TG3 delle 19.30 ritorna sulla notizia, ripropone le immagini del funerale e il giornalista dice che gli ostacoli all’ingresso della vedova erano stati avanzati dall’Italia. Viene inoltre trasmessa una intervista ad Angelo Sottanis.
In conclusione: il recupero c’è stato, ma senza rettificare in modo esplicito e chiedere scusa per la falsa notizia del giorno prima che aveva addossato una nostra grave colpa alla comunità peruviana, proprio nel momento in cui era stata duramente provata dalla morte per lavoro di un proprio connazionale riuscendo a dare nell’occasione una testimonianza pubblica della propria unità, solidarietà e dignità.
Inoltre viene da chiedersi come o perché ciò sia potuto accadere, visto che i fatti erano noti (l’esistenza della intervista a Sottanis esclude una ignoranza degli eventi)
(Paola Pierantoni)