Nuova Cornigliano – L’ultimo pacco regalo

E’ passato quasi un anno dall’ultima cena. Quella che il gruppo Riva ha offerto ai dipendenti più anziani nel luglio 2005. Un anno dalle feroci occupazioni di strada, dalla rabbia delle assemblee, dai verbali di conciliazione firmati con l’azienda, da un agosto che li ha visti lasciare il posto di lavoro in cambio di una cassa integrazione alla quale si aggiungeva un’integrazione salariale a fronte di un lavoro di pubblica utilità.


Sembrava partissero tutti per il mare. Come un’allegra brigata che si separa lieta per strade diverse. Alcuni di loro sono stati richiamati in un’azienda che è cantiere, spianamento di strade. Chi è rimasto ha visto smontare linee, spostare uffici, ridurne il potenziale come si trattasse di malati terminali. Non c’è nostalgia per chi è dentro. Solo la presa di coscienza che all’inesorabile non ci si può opporre.
La nuova Cornigliano inizia il suo percorso con balli, artisti e una mostra che ne ripercorre la storia. Il sipario si è aperto in questi giorni (www.percornigliano.it) con un occhio ad un passato che la politica ricorda per metterlo da parte.
La storia, quella dei singoli, cassintegrati e dipendenti attivi delle Acciaierie, non viene raccontata, né dai medesimi – che non hanno più parole – né dai politici che nella rimozione trovano conforto.
Forse un cena – offerta questa volta da Regione, Provincia e Comune a tutti loro – sarebbe, ad un anno dall’accordo, un gesto concreto, un’occasione per il vero ascolto, per una rappresentazione reale del futuro. Anche un seminario, con coffee break, potrebbe fare al caso loro…Giusto per dare la possibilità alle istituzioni di sentire che aria tira.
Il caffé potrebbe offrirlo il sindacato e per la cena si potrebbe fare “alla romana”…
Ma “dormono, dormono sulla collina”. Tutti.
(Giulia Parodi)