Democrazia – Lettera dall’Africa sulla Margherita

Ho letto con interesse le vostre note circa la Margherita e la sua trasparenza (o meglio la trasparenza dei suoi dirigenti). In proposito, anche la mia personale esperienza potrebbe risultare di qualche utilità.


Dal dicembre 2002 al Congresso regionale del dicembre 2003 ed oltre ho partecipato, assieme ad altre persone agli incontri del circolo della Margherita “Progetto di Città”, convinto che le attività di tutti i circoli portassero alle scelte programmatiche del partito nascente.
Partecipai quindi al congressino della Convenzione Centro-Est dove il presidente si mostrò scocciato della richiesta formulata da me e alcuni altri che i candidati (sconosciuti a tutti) a far parte del fantomatico ufficio di presidenza della Convenzione si presentassero esponendo le loro idee. Finì che alcuni di costoro arrivarono trafelati nel corso della mattinata a farsi vedere. All’epoca il commento del presidente fu che queste cose (dibattiti ecc.) annoiano la gente e finiscono per tenerla lontana dalla politica (fantastico, no?). Alla fine venne compilata una lista di delegati alla convenzione provinciale e in essa fui incluso (forse per rabbonirmi?) anche io.
Alla Convenzione provinciale presi la parola per dare un giudizio critico su tutta la faccenda. Dissi di essere stato negativamente colpito dal fatto che fossero sorti ben 47 circoli con lo stesso nome “Per rinnovare”(sic!) e che ogni circolo avesse lo stesso esatto numero di iscritti. Conclusione: il futuro coordinatore regionale Monteleone, “amichevolmente e molto politicamente”, mi mandò dove è facile immaginare. E’ seguito il Congresso regionale (dicembre 2003) dove, a fronte anche di ridicole minacce fisiche ed insulti, insieme ad alcuni amici siamo riusciti ad arrivare a un voto – ebbene sì, siamo riusciti a imporre una votazione – ovviamente perdendo.
La trasparenza? Contemporaneamente abbiamo seguito anche quella strada ma a fronte di varie mail né da Castagnetti né da Franceschini ricevemmo risposta.
Nel 2004, mentre era già in corso la mia attività di cooperante in Africa, ho collaborato all’organizzazione di alcune iniziative a favore della candidatura regionale di Lorenzo Basso (4.000 voti), sopportando una pesantissima campagna avversa della dirigenza della Margherita genovese. Infine a decidermi di abbandonare è stata l’esclusione di Zara dal seggio genovese. E’ stato allora che ho definitivamente deciso di lasciar perdere questi personaggi il cui unico scopo sembra il potere.
(Michele Ferraris)