Parchi di Nervi 1. Giardinieri al lavoro più che foto a infrarossi

Sapete perché a Genova quest’estate la grande politica (quotidiani locali dal 23 luglio ’04) si è occupata dei Parchi di Nervi? Non perché gli amministratori hanno voluto controllare di persona dove i cittadini cercano un po’ di benessere e neppure perché, avendo letto l’opuscolo intitolato “I parchi di Nervi”, pubblicato nel dicembre 2003 da Italia Nostra, hanno deciso di porgere l’orecchio alle parole di un gruppo di cittadini saggi e sensibili.


No! Ne hanno parlato solo perché tra poco sarà inaugurata La Galleria di arte moderna di villa Serra e hanno scoperto che nel giorno fatidico, a far cornice alla Galleria restaurata e dotata di un nuovo catalogo e alle autorità schierate, ci sarà un parco ridotto in una situazione penosa. Situazione in cui versa da tempo e che peggiora anno dopo anno. “Vent’anni di abbandono” e “Intorno al museo il degrado” hanno titolato i quotidiani locali, accompagnando il tutto con foto che davano ragione dei titoli. Come è possibile – hanno scritto – riconsegnare un museo alla città, un investimento così importante dentro un parco che va a pezzi?
Gli amministratori hanno risposto che il Comune aveva per l’appunto commissionato un volo aereo per realizzare foto a infrarosso della zona per poter valutare le malattie della vegetazione e programmare abbattimento e sostituzione di alberi. Erano inoltre previsti interventi straordinari (volo compreso?) per 520 mila € e l’istituzione di “chioschi” che – si presume – avrebbero dovuto produrre “utili”. Risposte deludenti, poco sensibili all’impegno profuso dai cittadini e da Italia Nostra nel documentare lo stato dei parchi e i rimedi da prendere. In particolare gli amministratori hanno evitato di rispondere a due quesiti emersi chiaramente dal dibattito pubblico. Quali e di chi sono le responsabilità, politiche e tecniche, del colpevole abbandono dei parchi cittadini? Come si può continuare a pensare di fronteggiare gli attuali effetti dell’abbandono, con interventi straordinari quando recenti esperienze – come nel caso di Villa Pallavicini di Pegli occasione di una ristrutturazione completa al tempo delle Colombiane e oggi di nuovo a pezzi – mostrano come senza un piano di regolare manutenzione non c’è intervento straordinario che tenga?
(Manlio Calegari)