Una ressa pari all’attesa di adolescenti euforici per la propria pop star, ma i protagonisti non sono inquadrabili in una fascia d’età, hanno 20, 30, 40 ed anche 50 anni, spesso i capelli sono tinti di bianco mentre l’euforia è sostituita da un’angoscia che si percepisce, negli sguardi e nelle parole.
“Stipati qui, come bestiame, dopo aver appiccicato quelle quattro nozioni inutili funzionali a passare le preselezioni, possibile che oggi il Ministero non abbia trovato un modo migliore per reperire personale? Valutare i titoli? Considerare i meriti?”.
L’occasione è il tanto sospirato concorsone del Ministero dei Beni Culturali, che giunge dopo otto anni dall’ultimo: per molti un’opportunità di carriera, per molti un’ancora nel mare in tempesta della precarietà, per altri una brezza di speranza nella bonaccia cupa della disoccupazione. La calca, stipata in un piano della facoltà di Economia, viene sfoltita pian piano. Le operazioni vengono svolte con solerte meticolosità, ed in circa tre ore le aule si riempono. Dopo la lunga attesa sulle scale, uno avvisa, comprensibilmente “Scusi, dovrei andare alla toilet”. “Non so se si può”, afferma con draconiano rigore uno dello staff. “Bisogna chiedere al presidente della commissione”.
Autore: Redazione
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Beni culturali – 159mila candidati per 500 posti
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VERSANTE LIGURE
DA SALO’ CON ORRORESentenza sul G8
che assai La Russa allieta:
fra poco, ci scommetto,
dirà con frase ardita
che chi le ossa ha rotto
era anche lui un patriota.
L’O di G8
Enzo Costa
email: enzo@enzocosta.net; http://lanterninoenzocosta.blogspot.com
Illustrazione di Aglaja
email: aglaja@fastwebnet.it; http://proveaglaja.blogspot.com
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Bolzaneto – Le regole della democrazia e quelle del rugby
Massimo Calandri, autore di “Bolzaneto. La mattanza della democrazia”(prefazione di G. D’Avanzo, Derive Approdi, Roma 2008, pp. 252, euro 15,00) è nato nel 1963. Da ragazzo sognava di fare il giornalista e ha cominciato a scrivere su Il Lavoro sin dal 1981 quando di anni ne aveva soltanto 18. Nel ’92 è stato assunto da la Repubblica dove, per le pagine genovesi, ha scritto e scrive di cronaca nera e giudiziaria. Un osservatorio privilegiato per una realtà che cambia rapidamente. Non c’è bisogno di scomodare Marx per sapere che la cronaca giudiziaria è la rappresentazione più efficace di una società. Se si cerca di scavare alla ricerca dei suoi riferimenti o dei suoi modelli, Calandri risponde sorridendo che per lui è stato importante il rugby, uno sport che ha praticato a lungo, a proposito del quale scrive su riviste specializzate, e che, nel tempo libero, ancora insegna ai bambini del Cus Genova, il club dove in passato giocava. Il rug by? Ma cosa c’entra con le storie del G8 e di Bolzaneto su cui ha scritto il libro o con la Diaz a cui ha dedicato su Repubblica tante delle sue cronache?
C’entra ma tocca al lettore scoprirlo. -
Ilva/1 – 549 + 400 = 949 cassintegrati
Per quanto riguarda la partita Acciaierie di Cornigliano la metafora scivola dal pronostico calcistico, alla follia, per incagliarsi nel freddo dato matematico. Che nasconde – elemento di cui spesso ci si dimentica – volti di uomini e donne in carne ed ossa, con famiglia, mutuo e costi quali cibo, bollette, e quisquilie varie, relativi alla piramide di Maslow.
I numeri, per l’area del quartiere di Cornigliano, assegnata al gruppo Riva (leggere occupazione, sviluppo, impianti, industria pulita) offrono la seguente situazione: su 2052 addetti al novembre 2008, 549 sono in cassa integrazione straordinaria grazie al piano industriale partito nel 2005. Mentre altri 400 – a causa della crisi industriale – verranno collocati in cassa integrazione ordinaria in tempi brevi. Per tredici settimane. E poiché la matematica non è un’opinione, si evince che a breve gli occupati attivi saranno 1103. Quelli fuori dal ciclo produttivo 949.
In merito alla crisi industriale i bookmakers mostrano sconforto. Non è dato sapere quanto durerà. Ma alcuni di loro sono pronti a scommettere che si attarderà a lungo nelle imprese come la peste e il vaiolo, mietendo numerose vittime, lasciando il paese in uno stato di prostrazione profonda. -
Ilva/2 – Lo sfondo lontano della diossina di Taranto
Nella tarda serata di giovedì 6 novembre, alla trasmissione “Parla con me”, Giuseppe Serravezza, oncologo, traccia il quadro delle responsabilità dei Riva sulle disastrose condizioni ambientali e sanitarie nella città di Taranto, dove l’Ilva non produce solo una gran quantità di acciaio, ma anche il 92% della diossina italiana e l’8,8 % di quella europea, tanto che la presenza di diossina in quel territorio è ormai tripla rispetto a quella che si determinò a seguito del disastro ambientale di Seveso.
In dieci anni, viene detto, i tumori in Puglia sono aumentati del 30 per cento. Linfomi, leucemie, tumori a vescica e polmoni, tutti direttamente riconducibili a cause ambientali. In prima linea la diossina sprigionata dall’ Ilva che il vento disperde nell’ aria. -
Lido – Tante parole, tanto sconcerto
Tante parole, tanto sconcerto , volumi, cemento sugli scogli… ed ecco il resoconto da sinistra”, di un volenteroso giovane Consigliere del Municipio del Medio Levante sul progetto del Nuovo Lido in corso Italia ( Newsletter ufficiale, inv. 15/11)
O.d.G. della 24° seduta della 2° Commissione Consiliare del 13 ottobre 2008. Linee progetto Lido: saranno presenti i progettisti.
Seduta
Alla presenza di un nutrito team di progettisti e dell’imprenditore Mario Corica, è stato presentato nei dettagli tutto il progetto di rinaturalizzazione (1) dello stabilimento balneare Nuovo Lido.
Il progetto tende a ricucire tutta l’area alla Linea Blu (linea guida del disegno di UrbanLab e Renzo Piano), ma soprattutto a decementificare (2) il più possibile garantendo accessibilità (3), fruibilità (4) e visibilità (5) maggiori.
Quanto presentato è ancora in fase di masterplan esplicativo delle linee guida che muovono l’intervento. Saranno demolite tutte le cabine in cemento sopra il cono visivo passeggiata/mare; è prevista una quota di residenze nell’area a Levante, fra il Lido e Boccadasse, una quota (6) adibita a Hotel e SPA e una quota di commerciale, di settore turistico/ricettivo.
Affascinante (7) la nuova costruzione del centro velico (8) che porterebbe “la vela” in Albaro che, insieme al nuoto (Stadio d’Albaro) e al tennis, faranno del quartiere un punto di rilevante interesse per lo sport a livello locale e nazionale. -
Razzismo – “Non chiamarmi zingaro” nemmeno nella rete
Gruppi razzisti anche su Facebook, uno fra i più importanti social network del momento. E’ la denuncia del Partito Socialista Europeo, che indica ben sette gruppi inneggianti all’odio razziale. Va sottolineato che tutti sono stati creati in Italia. Il 17 novembre scorso, la notizia che Facebook ha provveduto a espellerli. I nomi? Eccoli: “Odio gli zingari” (7383 membri), “Diamo un lavoro agli zingari: collaudatori di camere a gas” (681 membri), “Odio gli zingari al semaforo” (2813 membri), “Basta zingari a Vicenza” (1692 membri), “Rendiamo utili gli zingari…trasformiamoli in benzina verde!” (312 membri), “Quelli che disprezzano gli zingari” (228 membri), “Sbattiamo fuori dal nostro paese tutti questi rom, zingari!!!!!” (187 membri) (peace reporter).
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Servizi sociali – Detenuti in uscita e casse comunali
In questo periodo in cui ci troviamo un po’ tutti a dover stringere la cinghia, sentir dire che le casse sono vuote è ormai una consuetudine. Ma quando si parla di Comune e di servizi sociali, dietro ad un taglio c’è sempre un servizio che ha difficoltà ad essere erogato. Nel nuovo numero di Area di Servizio-Carcere e territorio, il giornale delle Carceri genovesi, viene presentato il resoconto di un incontro fatto con la redazione presente all’interno del Carcere di Genova Marassi con l’Assessore alle politiche Socio-sanitarie Roberta Papi. I detenuti di Marassi hanno colto l’iniziativa per presentare al Comune una serie di richieste, riguardanti alloggi post-detenzione, borse-lavoro e percorsi di formazione finalizzati all’inserimento lavorativo, consci del difficile stato delle case comunali. Ma il giornale del carcere offre anche una novità, a suo modo positiva: ‘PonteXfiles’: a cura delle donne del Carcere di Genova Pontedecimo, dove si affronta la realtà carceraria con un approccio tutto femminile. Per informazioni: areadiservizio_2008@libero.it.
(Maria Cecilia Averame) -
Immigranti: diventare regolari al tempo della destra
Grazie per le notizie che riguardano a noi immigrati.
Dire che la regolarizzazione divente cultura è una parola carina e grande, ma con la destra nel governo non per essere pessimista ma sarà difficile, un governo che ogni giorno non fa altro che applicare delle legge discriminante in confronto di chi non appartiene all’Unione Europea.
Come dire che aumentarà il costo del servizio del Permesso di soggiorno quando il ministerio dell’Interno e le questure danno un servizio che non soddisfa a noi immigrati, un servizio che per riavvere il permesso de soggiorno bisogna aspettare un anno: E’ nel momento che se deve retirare è scaduto, per cui diversi cittadini devono girare con un documento scaduto, rimettono la pratica tramite posta per il rinnovo e devono continuare a girare con questo documento scaduto, sembra che ci prendano gioco di noi, e così bloccano a questo cittadino come a viaggiare, estudiare, lavorare, etc perchè la ricevuta che da la posta non è del tutto valida secondo la legge.
Mi auguro che il Signore Presidente Fini logre convincere a la sua magioranza per la regolarizzazione/cultura di chi lavora già in Italia in nero, così di questa forma abbiano il diritto a una asistenza sanitaria e tante altre cose…
(Magdalena Burgos) -
I cani sporcano, le persone insultano
Sto per aprire il portone di casa dopo una domenica mattina passata al Festival della Scienza quando vedo un po’ più su, all’angolo del palazzo, il solito cane che alza la gamba per pisciare. La padrona è una signorile donnetta che ai miei rimbrotti reagisce venendomi incontro per chiedere spiegazioni. Ne nasce un imbroglio in cui sottolinea con disprezzo: che il suo è un cane (“cosa devo fare?”), che non sono democratico e quindi voto per il PD (“è antidemocratico, continui a votare pd!”), inoltre che sono nevrotico e parlo come mangio perché mi sono permesso di darle del Tu e ho detto metastruttura di tutte le chiacchiere sceme con cui ha infiocchettato il suo discorso.