A Giacomo Piombo è stato assegnato il Grifo d’Oro “Un riconoscimento che il Comune conferisce alle persone che hanno contribuito a fare grande la nostra città”. I giornali non ne hanno quasi parlato. Tra la folla che aspettava l’evento, davanti a Palazzo Tursi, contentezza, commozione, incredulità: “c’è da non crederci che ci abbiano pensato!”
In realtà a pensarci sono state due associazioni per i diritti dei portatori di handicap, che hanno avanzato la proposta al Comune.
Giacomo Piombo ha un passato da operaio, studi poveri, una grande intelligenza e capacità di innovazione, e una dedizione ai diritti di chi ha un handicap che lo ha portato ad una totale autonomia di pensiero e di azione. Una fama che rasenta il mito tra le persone povere e angosciate dalla contiguità con l’invalidità fisica o mentale, l’invisibilità altrove.
Autore: Redazione
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Handicap – Grifi d’oro tra celebrazione ed oblio
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Curia – L’Arcivescovo a scuola dalla Gelmini
L’Arcivescovo di Genova nel suo intervento al meeting di CL a Rimini, ha detto che la “Chiesa deve tornare a fare politica” (cito a memoria), dichiarando più o meno negli stessi giorni che le Gerarchie guardavano con interesse al progetto del Federalismo. Che cosa intendeva esattamente il Presidente della Cei? Che la Chiesa ha il diritto di pronunciarsi sui valori sensibili ed etici quando ci sono in vista progetti di legge che vanno a configgere con essi e il dovere di vincolare i credenti alle direttive dei Vescovi? Salvo le frange più radicali della politica italiana nessuno che abbia un’idea chiara della laicità dello Stato mette in dubbio questa prerogativa. Ma Angelo Bagnasco voleva forse andare oltre e lo ha fatto entrando nel vivo di un problema, dimostrando di gradire l’idea del Federalismo.
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Gomorra – Letture esemplari
Cortile di Palazzo Ducale, giovedì 16 ottobre, all’ora del tè: un libro e molte facce in piedi raccolte attorno alle pagine. Fotografi e giornalisti riprendono pezzetti dell’anima del PD genovese, quella giovane di “generi e generazioni”. Ragazzi, e donne, e uomini di età diverse leggono stralci di storie, passandosi Gomorra come un testimone.
In prima fila una bimba delle elementari – cartella rosa con pupazzetti appesi alla cerniera – cerca lo sguardo di chi l’ha portata. E gli sorride. Rimane in piedi senza spazientirsi e ascolta. Ha un non so che di profondo negli occhi, una consapevolezza lucida, inadeguata all’età, alla cartella, alla fascia che le raccoglie i capelli. Qualcosa di molto diverso dallo sguardo avvilito dei presenti, lì per testimoniare la tragedia. -
Mostre – “Vignette dal mondo per i diritti umani”
“Vignette dal mondo per i diritti umani” è il titolo di una mostra itinerante arrivata in questi giorni a Genova. Organizzata dalla sezione ligure dell’Anm e dal Comitato per lo Stato di diritto con il patrocinio della Provincia di Genova. La mostra è nata l’anno scorso da un progetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (dipartimento per le pari opportunità) in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
L’allestimento genovese, curato dall’architetto Bettina Bixio, presenta bellissime vignette provenienti da celebri autori di diversi paesi. Insieme ai lavori di ben noti vignettisti italiani (Altan, Ellekappa, Gianelli, Staino, Vauro) ci sono quelli di celebri autori di Palestina, Israele, Egitto, Stati Uniti, Algeria, Turchia, Kenya, Iran, Gran Bretagna, Belgio, Giappone, Francia, Nuova Zelanda.
Inaugurata il 16 ottobre al Teatro della Tosse (Genova, piazza Negri 6/2) resterà aperta tutti i giorni fino al 15 novembre, con orario 15-19 ed ingresso libero.
Sono previste visite guidate da parte delle scuole (per maggiori informazioni, email: perlostatodidiritto@yahoogroups.com) -
Versante Ligure
CHI RICERCA PROVADa universitario
testò su sé, in provetta,
il senso vero e serio
di questa formuletta:
“Effimero è il precario
ma eterno, ahinoi, è Brunetta”.

Brunetta in provetta: orribil disdetta!
Enzo Costa
email: enzo@enzocosta.net; http://lanterninoenzocosta.blogspot.com
Illustrazione di Aglaja
email: aglaja@fastwebnet.it; http://proveaglaja.blogspot.com
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Emergenze – Emergenza razzismo o emergenza violenza?
Numerosi giornali, trasmissioni televisive e radiofoniche, siti web hanno negli ultimi giorni dedicato spazi importanti per chiedersi se esiste l’emergenza razzismo in Italia. Repubblica ha lanciato un sondaggio molto sentito sull’argomento. Cosa è successo, cosa sta succedendo nel nostro bel paese? Nelle ultime tre settimane si sono verificati almeno tre gravi episodi di violenza contro cittadini stranieri o contro cittadini italiani neri. Porsi domande sul razzismo è dunque spontaneo. Ma se vediamo questi tre episodi insieme ad altri simili, per la forte violenza, verificati in varie parti del nostro paese potremmo fare altre domande:
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Infortuni nel tempo – Le scatole cinesi della responsabilità
21 giugno 2004. Adriano Bottazzoli, operaio della ditta Plasteco, cadde da dieci metri di altezza mentre lavorava “in assenza di mezzi di protezione individuale e collettivi” alla copertura della piscina di Genova Prà.
Come mai l’operaio lavorava “in assenza di mezzi di protezione individuale e collettivi”? “Per colpa sua”, aveva sostenuto uno degli avvocati della difesa: il lavoratore benché esperto e dotato di cintura di sicurezza, non la indossava “per comodità”. -
Genova – Abitanti di oggi e di domani
“Solo vent’anni per salvare Genova”: titolo a piena pagina di Repubblica 30 settembre. Numeri alla mano, uno studio della Bei (Banca Europea degli Investimenti), conferma che Genova è la seconda città più vecchia d’Europa, che continua a perdere abitanti specie nella fascia d’età tra i 20 e i 40 anni, quella che mette su famiglia. Ne hanno parlato a un convegno -“Le frontiere della nuova cittadinanza”- dove era presente anche la sindaco che ha sospirato: “Non ci sarà sviluppo se si continua a investire nell’esplosione delle città. Occorre lavorare per aumentare la capacità di attrazione… Se continuiamo con le politiche attuali nel 2031 saremo una piccola città e non ci sarà lavoro per i giovani”.
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Comune – La voce del popolo e il silenzio del governo
Della voce del popolo si sono fatti carico nelle ultime settimane tre preti. A qualcuno può dispiacere ma se le cose stanno così perché non dirlo? Alla città e ai suoi amministratori questi preti hanno detto -a modo loro, si capisce- che si deve cambiare. Che per qualcuno, i ricchi, gli speculatori, i corruttori, i fannulloni magari va benissimo ma per gli altri – quelli che vogliono una città ospitale, solidale, curiosa, le cose vanno male, molto male.
Per primo ha parlato don Luigi Traverso (Repubblica-Lavoro, 23 settembre), mitico parroco di San Siro, uno che ha sempre fuggito il palcoscenico e ha aperto la sua chiesa e le sue tasche a tutti e in tutti i modi. Ha detto semplicemente: scusate ma siamo arrivati al capolinea, le necessità ci sommergono, davvero non ce la facciamo più. Da allora son passati giorni ma nessuno di quelli che contano gli ha chiesto cosa vede dal suo osservatorio e cosa si dovrebbe o potrebbe fare.
Non si tratta di metterlo in lista per dargli il grifo ma almeno di ascoltarlo. -
Integrazione – Faccetta nera alla fermata d’autobus
Una di queste sere, davanti alla Commenda, un gruppo di cittadini eritrei aspetta l’autobus. Dopo un po’ passa di lì un altro gruppo: giovani italiani che provocano e attaccano a cantare “faccetta nera”. Uno degli eritrei reagisce verbalmente: “è meglio che andiate a leggervi qualche libro, così forse incominciate a capire qualcosa”. Un altro accenna una reazione più fisica. Uno del gruppo degli italiani tira via gli altri: è meglio lasciar perdere. L’autobus arriva, l’episodio apparentemente si scioglie senza conseguenze, ma le parole di chi me lo racconta dicono chiaro che la ferita è aperta.
(Paola Pierantoni)