Autore: Redazione

  • Rai-Sipra. Giusta la protesta dei protestanti

    La RAI è stata costretta a fare una precipitosa marcia indietro. Dopo aver rifiutato la messa in onda degli spot radiofonici della “Campagna Valdese otto per mille” in base ad un’arbitraria interpretazione del codice deontologico sulla pubblicità, ha ora espresso parere favorevole.

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  • Diritti. I bambini non sono cavie per la socio-ingegneria

    Si può replicare a una nota dell’OLI? Forse sì, visto che la relativa newsletter è a sua volta oggetto di osservazione. In tal caso diciamo subito che in poche righe è difficile condensare tanti problemi, come ha fatto -col linguaggio spedito dei giovani (non quello misero degli sms)- Giulia Parodi, a proposito della recente prova di laicità fornita dall’ultracattolica Spagna.

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  • Un libro di Calbi. Storia di una scoperta: la solidarietà

    Questa non è una recensione ma una segnalazione. Del fatto che a Genova è stato pubblicato – da qualche mese – un libro importante che ha un autore, Mario Calbi, e un titolo lungo:”Per una storia del Terzo Settore e della cooperazione nei servizi alla persona a Genova e in Liguria”. E’ un libro importante che però non si vende: infatti l’editore – “Associazione per la mutualità la cultura e la storia dell’economia sociale” – (AMES, via XX Settembre 29-4) lo regala a chi ne fa richiesta.

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  • Crisi di governo. Quella Costituzione troppo trasparente

    L’andamento della “possibile” crisi di governo, innestata dal ritiro delle delegazioni di UDC e Nuovo PSI dal gabinetto Berlusconi, indica come ci si trovi al centro di una fase di vera e propria eclissi dell’istituzione parlamentare. La prassi fin qui seguita dal Presidente del Consiglio appare oltrepassare, di fatto, la Costituzione formale e la risposta fin qui avanzata dalla Presidenza della Repubblica, sede garante del rispetto della prassi costituzionale, appare debole ed incerta.

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  • Berlusconi bis. Il ministro ha fallito? Subito promosso

    C’è da morire dal ridere, o forse da piangere essendo in gioco qualcosa di più che una carriera personale. Mi riferisco al ministro Scaiola, che fino a ieri si è occupato dell’ “Attuazione del programma” e c’è riuscito così bene che gli italiani, per tutta risposta, hanno tolto un bel po’ di regioni alla casa delle libertà passandole alla sinistra.

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  • Dopo voto. La ramazza pertiniana sui socialisti liberali

    Una delle liste che concorrevano alle regionali della Liguria era formata da “socialisti liberali”.

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  • Chi ha paura del diverso

    A destra, in fondo. Il mare accanto, costeggiando la Francia. Sette ore buone di macchina senza fermarsi e poi la Spagna. Già nel 2004 un viaggio che valeva la pena, quando d’un botto, tragica causa, ritirarono i loro soldati dall’Iraq lasciando i nostri politici dei distinguo a bocca asciutta, incerti se imitarli o meno: sì, già, però, allora, il centro.

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  • C’era una volta il made in Italy

    Gli spagnoli comperano la Banca Nazionale del Lavoro, gli egiziani comperano Wind, il sovrintendente della Scala viene cercato a Tolosa o a Zurigo, Fininvest si serve di una banca americana per collocare le azioni Mediaset, l’Inter è arrivata a schierare in una partita dieci stranieri su undici, Palazzo Grassi (VE) va ai francesi per novantanove anni, Fini è uscito da Palazzo Chigi a bordo di una BMW, Berlusconi ha varcato il portone del Quirinale con una Audi … Siamo una nazione di incapaci, di autolesionisti, o l’una e l’altra cosa? Chi è rimasto a pensare, a preferire, ad aver fiducia nell’Italia? (Italia: dall’inglese “Italy”, probabilmente).
    (Luigi Lunari)

  • Sessualità. I primi a disobbedire sono i papa boys

    Più che deludente la puntata di “Porta a porta” di lunedì 18 aprile, dedicata (anche e soprattutto) all’atteggiamento cattolico – ma forse dovrei dire vaticano – nei riguardi della sessualità. E’ chiaro che esiste ormai una pressoché totale frattura tra quanto si cerca di imporre dall’alto e quanto invece si pratica in basso.

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  • Diritti. La Nike si pente altri no

    Fa sempre un certo effetto – un misto di sorpresa e di speranza nel ritrovato senso di giustizia – quando un nome di spicco rende pubblica confessione delle sue colpe. Sarà perché finora abbiamo conosciuto il pentitismo come fenomeno prevalentemente malavitoso, interessato, una sorta di patto tra società e crimine di basso conio, dettato dallo stato di necessità.

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