Il Secolo XIX del 29 giugno scrive che i Tir sulle strade di Sampierdarena e i container di Spinelli che dagli Erzelli scendono a Cornigliano sono “il terreno di scontro del nuovo sindaco, Marta Vincenzi, e del presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando”.
L’intenzione della Vincenzi di vietare il transito dei Tir che inquinano Sampierdarena e Cornigliano ha già provocato forti reazioni. Scontata, quella degli autotrasportatori che si riterrebbero ingiustamente penalizzati. Stizzita, quella di Burlando, che vedrebbe contestato l’accordo a suo tempo siglato con Spinelli dalla “Società per Cornigliano” (partecipata dalla Regione, la Provincia e il Comune) in virtù del quale, secondo Burlando, “al gruppo Spinelli era stato accordato la possibilità di sistemare i container a Cornigliano … per permettere al progetto di Genova High Tech di decollare. Non liberare Erzelli significa[va] perdere commesse e un’opportunità di sviluppo industriale e tecnologico”.
Categoria: Politica
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Regione – L’insostenibile solitudine di un Presidente
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Opinioni – Disertori per scelta e per passione
Il disgusto: sensazione sgradevole che offende il gusto; repulsione fisica o morale. Sinonimi: avversione, nausea, ripugnanza.
In molti lo hanno citato ultimamente. E’ stato opportuno verificare sul dizionario Garzanti, per ricordare esattamente cosa volesse evocare. Hanno fatto ricorso a quella parola in merito alla politica, alle elezioni amministrative, al lavoro del governo, ai posti di potere, persone di cultura, professione, genere, età diversi, accomunate dalla scelta consapevole di non andare a votare. Alcuni sono componenti della cosiddetta “società civile”. Gente vigile, informata, con un’esperienza di partecipazione alle spalle: “No. Non c’è niente da fare…Questa volta non vado…Sono disgustato/a”. -
G8 – L’inchiesta parlamentare. Se non ora, quando?
La testimonianza del vicequestore Michelangelo Fournier davanti al Tribunale di Genova sull’irruzione (“una macelleria”) delle forze dell’ordine alla Diaz ha richiamato l’attenzione di una stampa nazionale solitamente distratta. La testimonianza contrasta con le troppe bugie, reticenze e “non ricordo” da parte di alti funzionari di polizia che hanno finora costellato il processo. Ha contribuito a ristabilire la verità giudiziaria e, se il processo non cadrà in prescrizione, potrà servire a punire i responsabili, a risarcire le vittime.
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Analisi – La politica dello spreco e la sinistra
Astensione in crescita, crisi della politica e intolleranza verso i suoi costi, distacco sempre più siderale tra chi governa a tutti i livelli e chi è governato, le tasse viste come una aggressione da cui difendersi (se si può) e non come il proprio contributo ad un bene comune, isolamento di ogni pezzo di società nella difesa dei suoi specifici interessi o privilegi: di tutto ciò si parla molto, da molto tempo. La malattia è grave e conclamata. Nessuno è in grado di indicare una via di uscita. La lontananza tra persone e politica sembra giunta ad un punto di non ritorno e segna una specie di distinzione antropologica tra chi si propone per svolgere un ruolo politico e lo assume, e i cittadini nel loro complesso. Un tempo c’era una contiguità di vita, di esperienze, una condivisione di linguaggi che permetteva un riconoscimento reciproco. Ora si vive in mondi separati, i rappresentati guardano il rappresentante, che magari hanno votato, con distacco critico e latente ostilità, e alla prima ombra che viene sollevata sono pronti a pensare di lui, con relativa soddisfazione, il peggio possibile. In questi giorni sui giornali è stata sollevato il dubbio di un conflitto di interessi in capo alla persona di Marta Vincenzi. Risposte sono state date a mezzo stampa e a settembre vi sarà una udienza. Ma anche se il caso si sgonfia, qualsiasi chiarimento annegherà nello scetticismo di fondo di buona parte dei cittadini.
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Costo della politica – Meno libri bianchi e più tagli
Ha detto così il presidente della regione Sardegna, Renato Soru, in una intervista comparsa su Repubblica dell’8 giugno 2007. E alludeva al proliferare di commissioni con cui si cerca di arginare la protesta montante in Italia contro i costi della politica. Soru ha detto che i costi della politica oltre ad essere insostenibili sono anche ingiustificabili. E che dopo averne preso atto la sua giunta ha abolito con legge regionale, 24 comunità montane comprese quelle al livello del mare su cui erano state fatte giuste ironie.
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Elezioni – Chi non ha capito e chi non sente
Domenica 27 prima di andare al seggio sono andata a comprare il giornale dal mio edicolante di Prato. Si è presentato come candidato per il Comune, lista Ds. Lo ho visto indaffarato a distribuire giornali, a informarsi su chi fossero i presidenti di seggio della scuola di zona, fremendo perché arrivasse in fretta l’ora di chiusura dell’edicola per poter vedere come andavano le cose. Ma il lavoro viene prima di tutto: la rivendita non può chiudere causa elezioni.
Questa constatazione mi ha portato all’ultimo momento a modificare le mie preferenze elettorali e a dargli il mio voto, per la prima volta non scontato. -
Maldipancia – Lo faccio anch’io se lo fai tu
Venerdì 1° giugno la stampa ha dato notizia della presentazione del piano elaborato da Linda Lanzillotta, ministro degli affari regionali, col collega G. Santagata, ministro per l’attuazione del programma, su incarico del governo in preparazione di un ddl governativo da varare entro metà giugno. Il piano, che prevede la riduzione di 283 consiglieri regionali, di alcune province e del 25% dei consiglieri comunali, è stato presentato in una conferenza ai rappresentanti degli enti locali ma ha trovato la strada sbarrata. I presidenti delle regioni Emilia e Liguria (Errani e Burlando) hanno fatto notare, con osservazioni ironiche e sferzanti (Burlando), che se di riduzioni si doveva discutere allora bisognava anche mettere in causa Camera e Senato. Più costruttivi i comuni e, tra i sindaci, Veltroni che ha dichiarato che i comuni possono prendere le loro decisioni anche da soli e che “nessuno deve dire lo faccio io se lo fai anche tu”.
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Elezioni – Chi non ha capito, i 40.000 o la casta?
“Quarantamila voti in meno” (al centro sinistra); “Voto complesso”; “Fuga dalle urne”. Così Repubblica del 29 maggio 2007, giorno successivo all’apertura delle urne. Ora, si annuncia, comincerà l’analisi del voto. Repubblica registra le dichiarazioni di due protagonisti DS. Tullo, il segretario regionale, ribadisce più volte: “paghiamo la difficoltà a far capire l’azione del governo”. Margini, super assessore con delega allo Sviluppo economico, consigliere di amministrazione di Iride Spa, forse futuro assessore, si muove sulla stessa linea. “c’è un giudizio generale negativo sull’azione del governo (Prodi, nda)”.
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Ilva – Bulloni come souvenir ma silenzio sul futuro
Ricordate il meccano? Prima della televisione non stop c’era lui. Quando nei lunghi pomeriggi il palinsesto offriva uno schermo grigio, puntellato dalle onde del fuori programma, i ragazzi aprivano le scatole di montaggio e con quei pezzi – barrette piatte e bulloni – facevano miracoli. Pomeriggi in cui il tempo rallentava, in cui i giochi respiravano con i bimbi, in cui nonni facevano il riposino e bisognava stare zitti, fare piano. Ed anche il tempo sembrava allungarsi come in uno sbadiglio di sollievo. Il meccano. Che meraviglia.
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Amministrative – Candidati con sindrome da cuore solitario
Sono tutti un po’ soli questi candidati genovesi. E anche se non lo sono, così piace loro raccontarsi, siano uomini o donne, in corsa per una poltrona in circoscrizione, in giunta comunale o in provincia. “Davvero sai, non ho più l’appoggio che speravo…Contavo su un certo numero di voti, ma adesso da quel che ho capito, sarà dura!”; oppure: “la sezione mi ha mollato! Fino a poco tempo fa era tutto a posto, ora mi sento davvero alla mercé del caso …”; e ancora: “Non c’è certezza! Poi per le donne è più dura…Non immagini gli attacchi!”.
Anche lo slogan “genere e generazioni” – tanto amato sino all’anno scorso – pare aver fatto breccia nel cuore dei partiti solo sulla carta, per salvare quel minimo di elemento anagrafico e quote rosa dettate dal decoro della scheda più che da una scelta di sostanza. “Non hai idea della gente che hanno tirato in ballo… Persone che non hanno mai fatto politica… Anche amici carissimi, ai quali voglio un gran bene, ma incapaci di amministrare una città!”.