“Sono giเ grave peggio di cosi non si può finire ho perso quasi sensibilita delle dita , non come pensi tu io dito li muovo stringo in pugno ma pugno si stringe rittardo e punta delle dita sempre addormenta, e mi fa male polso. ma tu non lo sai tutta la storia io ieri avevo detto che mi famale tanto e che io vorrei andare al pronto ma questa qui me lo fatto la scenna che io decisa di lasciare perdere e aspetare ancora un pò”.
Katiuska ่ una ragazza che ha accettato di lavorare “seppelllita”, come si dice nell’ambiente, ossia due mesi chiusa in casa da sola con un vecchietto di novant’anni, senza mai uscire se non per portare la spazzatura per 5 minuti al giorno. Ha scelto di fare anche i sabati e le domeniche per recuperare l’ingente somma di denaro necessaria per mettere a punto il ricongiungimento familiare del figlio.
Categoria: Diritti umani
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Migranti – La badante a perdere
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Diritti umani – Due belle notizie
Voglio farvi partecipi di due belle notizie: Amnesty International ha inserito tra le “azioni urgenti” la condotta del Comune di Milano nei confronti dei rom; l’altra è la condanna definitiva per il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi.
La prima risale al marzo scorso quando Amnesty International fece partire da Washington l’appello internazionale indirizzato al sindaco di Milano Letizia Moratti a proposito della situazione di un gruppo di rom, tra cui bambini in età prescolare, che erano stati sgomberati 10 volte dai sottoponti milanesi e per altrettante volte costretti a ritornarvi per mancanza di alternative. “Da parte delle autoritเ milanesi” recitava l’appello appello di Amnesty “non c’è stata alcuna consultazione con quella comunità, nè้ tentativo di offrire alternative accettabili ai senza tetto. -
Ghetto – Il degrado secondo l’assessore
C’่è coerenza tra la linea politica espressa dall’assessore Scidone, e quella ribadita, con le parole e con la presenza fisica, da Marta Vincenzi in occasione del Genova Pride?
La sindaco ha detto: “Essere qui significa che in questa cittเ avrete sempre un riferimento, perch้ a favore dei diritti e contro le discriminazioni ci ritroviamo noi, nella vostra stessa lotta”.
Per๒, quando si ascoltano in diretta le parole delle “princese” del ghetto riunite in Vico della Croce Bianca per dare vita alla loro associazione, emerge l’altra faccia della giunta, quella che loro hanno visto interpretata da Scidone, l’assessore che vuole chiudere i bassi dove lavorano i trans in quanto sono una fonte “di degrado”. -
Iran – Senza un filo di paura
“Al fondo del mio cuore sento che succederà una cosa buona, sento che cambierà… No. Non possono durare così tanto”
Il fondo del cuore di questa donna iraniana – a Genova da più di cinque anni – è negli occhi neri luminosi e pacati. “Sono contenta che un’azione sia iniziata… Non se ne poteva più”.
Lo dice senza un filo di paura.
Lui, che le è accanto, precisa: “Normalmente un colpo di stato viene fatto contro un governo. In Iran il colpo di stato è contro la gente. Il 90% della popolazione è insoddisfatta. Adesso che un movimento è partito non sarà più come l’anno scorso o cinque anni fa”. -
Badanti – La carità pelosa della regolarizzazione
Cos’è questa divisione dei migranti in una parte femminile innocente ed una parte maschile pericolosa? Da una parte le badanti da regolarizzare e dall’altra i temibili operai edili, metalmeccanici, agricoli ecc. da escludere.
Quale logica c’è dietro a questa divisione degli esclusi che pare condivisa dalla parte consistente della politica e dell’informazione? -
Rom – Lettera aperta all’assessore Scidone
Capisco che nei momenti di paura, di insicurezza economica lo zingaro diventi facilmente un capro espiatorio.
In Italia, come in tutti i Paesi civili, si è colpevoli per ciò che si commette e non per l’appartenenza etnica. Se anche un solo rom non rubasse lei deve difenderlo da possibili pregiudizi perché le sue sono le parole delle Istituzioni Democratiche che lei rappresenta. Cosa direbbe se un cittadino di Castelvolturno fosse discriminato su base pregiudiziale “perché in quella zona c’è la camorra”?
Prendo tuttavia atto delle parole che lei usa per definire genericamente i rom che viaggiano in camper: “gente che sparge liquami per terra, stende i panni tra i pali della luce e che dove arriva fa aumentare i furti.” -
Genova pride – The sound of silence
Il silenzio tombale che, tra una raffica e l’altra di applausi, si è fatto in Piazza De Ferrari al nome di Burlando, quando Vladimir Luxuria lo ha ringraziato, lui assente, per il sostegno finanziario dato al Pride, dovrebbe essere ascoltato con molta attenzione dall’interessato, perché in quel silenzio c’era tutta l’immensa distanza che lo separava da quella piazza.
Lo ha tenuto lontano un improrogabile impegno familiare. Peccato, perché la presenza personale, il mettere il proprio corpo, la propria faccia, a contatto con altri corpi e facce è un messaggio politico inequivocabile. -
Diritti – Non li reclama più nessuno?
“A dire il vero, li avevo ereditati… Vede, non ero ancora nata che i grandi d’Europa già ne discutevano, i diritti li ho ricevuti fatti e impacchettati, come la collana di perle della nonna, e forse li davo per scontati.”
“Cara signorina, scusi se la interrompo, doveva stare più attenta. La distrazione, sulle cose serie, proprio non la concepisco. Posso capire perdere un ombrello, un cappellino…Ma i diritti! Vabbè, lasciamo stare… Continuiamo la lista?”
“D’accordo. Ma mi tolga una curiosità: sono l’unica che s’è accorta di averli persi?”
“Credo di no, signorina, ma ultimamente i diritti non li reclama più nessuno.”
9)Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948): art. 6. Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.
10) art. 13. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese. -
Diritti – Quelli dei migranti e quelli delle donne
Il 3 giugno, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha detto alla Comunità di Sant’Egidio, sua ospite a Montecitorio che “I figli degli immigrati nati in Italia che frequentano le scuole è giusto che abbiano la cittadinanza”.
Secondo “Generazione 2”, associazione dei figli degli immigrati nati in Italia, la cittadinanza è il problema prioritario.
Quando questi ragazzi scoprono che non avere la cittadinanza li priva di una serie di diritti e servizi riservati ai cittadini italiani, si sentono fortemente discriminati e ne sono profondamente colpiti. -
Manifestazioni – Una giornata per l’Iran
“Non lasciamoli soli”, con questo titolo è stato convocato un presidio di solidarietà per l’Iran, giovedì 25 giugno alle ore 18.00 in Piazza De Ferrari – lato Palazzo Ducale a Genova. Se ne sentiva la necessità.
Adesso Genova si potrebbe chiedere, insieme alle proprie istituzioni, ai sindacati, alle associazioni, ai molti volenterosi che in città difendono i diritti umani, quanto gli atroci fatti di Teheran la riguardino e se non sia il caso, con energie e rapidità, di convocare una manifestazione nazionale di solidarietà e difesa di tutti coloro che per la democrazia stanno morendo in Iran.
E’ un’Italia silenziosa quella che si presenta in ambito internazionale in questa occasione, decisamente incapace di presidiare i diritti e la democrazia all’estero. Non siamo stupiti. Tuttavia sappiamo quanto il nostro paese sia ricco di donne e uomini che sbigottiti leggono le notizie su Teheran e sono desiderosi di reagire testimoniando. Genova, per la sua storia, potrebbe essere il punto di avvio per immaginare, con chi lo vorrà, una giornata nazionale da dedicare esclusivamente all’Iran, a Neda – sedicenne ammazzata da un cecchino – a tutte le vittime del regime, e ai molti prigionieri torturati e inghiottiti nelle carceri iraniane