Sul sito www.rassegna.it è possibile leggere una interessante inchiesta di Carlo Ruggiero sulla sicurezza e le forze dell’ordine in Italia. Mentre in questi giorni echeggia di giornale in giornale l’allarme per la mancanza di fondi destinati alle forze dell’ordine (e non solo in relazione agli stipendi per il personale, quanto per la benzina, la manutenzione dei mezzi, addirittura le lampadine da cambiare) l’autore ha esaminato i dati forniti dal Ministero dell’Interno (riferiti all’anno 2006) sulla percentuale di reati commessi: i risultati sono per lo meno inaspettati. Tutti i reati, ad eccezione dei furti di motocicli, risultano essere in calo. Sono in calo soprattutto gli omicidi (621 nel 2006, 1014 nel 1995, 1901 nel 1991), ma calano anche borseggi, scippi e furti in appartamento. L’Italia risulta essere una delle nazioni con minore criminalità nell’Unione Europea. Non solo: a leggere le cifre dell’Indagine O NU sulla criminalità effettuata nel 2004 (The Eighth United Nations Survey on Crime Trends and the Operations of Criminal Justice Systems) la presenza di addetti con compiti di polizia in Italia è fra le più massicce: abbiamo circa 559 agenti ogni cento mila abitanti, contro i 210 della Francia, i 294 della Germania, i 359 dell’Inghilterra.
Categoria: Informazione
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Web 2.0 – Dove Youtube apre altri chiudono
E’ di qualche mese la notizia che youtube italia aprirà una sezione dedicata al citizen journalism, (giornalismo collaborativo, qui potete vedere la versione inglese: http://it.youtube.com/citizennews) dove si potranno vedere video giornalistici girati da persone che giornalisti non sono, ma che sentono il desiderio di condividere notizie e informazioni ponendosi loro stessi come produttori di ‘media’, e non solo come consumatori passivi. Il concetto è sempre lo stesso tanto caro al nuovo web 2.0: chi produce e chi consuma sono sempre le stesse persone, in un meccanismo divoratore e generatore nello stesso tempo.
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Informazione – Dopo Novi: al macero anche il buon senso
Doveva in parte essere distribuito insieme al supplemento “Nord Ovest” del Sole 24 Ore del 11 febbraio, ma invece non se ne è fatto nulla e tutte le copie sono finite al macero. Si tratta della “Relazione de fine mandato del Presidente dell’Autorità portuale di Genova Giovanni Novi (2004-2008)”, Algraphy editore, febbraio 2008: un volume in formato A4 (21×29,7 cm ), 104 pagine, corredato da alcune fotografie a colori e stampato in 80.000 esemplari. Non sono disponibili altri dati biblioteconomici (tipo di carta, grammatura ecc.) perché il libretto è disponibile solo sul sito dell’autorità portuale (http://www.porto.genova.it/pdf/home/RELAZIONE_2004_2007.pdf). E con ragionevole certezza si può dire che è stato pubblicato sul web (ma cinque mesi dopo la stampa!) soltanto in forza di uno scoop di Ferruccio Repetti sul Giornale (4, 6 maggio e 12 giugno 2008).
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Intercettazioni – Le priorità di B. e quelle del Pd
“Berlusconi è intenzionato a dimostrare che per governare la crisi italiana -come vuole che noi l’immaginiamo- è costretto per necessità a separare lo stato dal diritto…”. Così D’Avanzo su Repubblica di sabato 14. Forzatura? Lo stesso B. aveva appena dichiarato “La gente nelle piazze ci ha chiesto di mettere un freno allo strapotere dei magistrati. Vuole un limite alle intercettazioni e noi l’abbiamo fatto”. La gente, il popolo, l’investitura, il mandato imperativo: finiscono così, in un attimo, le dichiarazioni del dopo elezioni: grandi riforme, accordi bipartisan, emergenza sociale. Pappetta buona solo a prendere tempo e preparare l’attacco contro l’unico potere che ha permesso agli italiani di conoscere da dentro il paese in cui vivono.
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Giornali – Quando l’informazione fa il suo mestiere
E’ Repubblica Lavoro che il primo maggio scorso lancia la notizia “Fondazione Carige. Le elargizioni di Vinai”. Vinai, Opus Dei e legami nella segreteria di stato vaticana, è il giovane vicepresidente della Fondazione Carige; fiduciario, localmente, della Curia e di Scajola. Nelle scorse elezioni è lui, più del coordinatore ligure del Pdl Scandroglio, il referente dei berlusconiani. Secondo Repubblica Vinai usa del suo ruolo di vicepresidente della Fondazione per finanziare associazioni di cui fino a poco prima è stato presidente o dirigente e la cui sede fa tutt’uno col suo studio professionale. Associazioni le cui finalità sono limpide solo sulla carta e per giunta sono espressione di attività di partito, berlusconiano ovviamente. Lui, Vinai, si difende: “Non c’è nulla di vietato, soldi anche agli amici Ds”. A Repubblica insistono (3 maggio): “La Fondazione che piace all’Opus Dei” dove oltre a Vinai si parla di un altro giovane membro del consiglio della Fondazione, il trentenne Simeon, che Capitalia ha nominato ambasciatore di Mediobanca in Vaticano. A Genova oltre che nel Cda del Galliera è priore del Magistrato di Misericordia, ente religioso presieduto da Bagnasco, che amministra i lasciti alla chiesa (immensi!) delle famiglie genovesi. Una carriera portentosa e una sola buccia di banana: la condanna per corruzione di un suo collaboratore; robetta di questi tempi.
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Informazione – In quale paese viviamo?
Avrà ragione Beppe Grillo che lo scorso 25 aprile, a Torino, al V2 Day, ha attaccato l’informazione – televisione, quotidiani, giornalisti – accusandoli di essere al servizio dei potenti? “L’otto settembre (ndr, data del primo V day) – ha detto Grillo – l’informazione, che aveva del tutto ignorato il V day, è stata la prima ad attaccarlo. Il potere ha capito che il gioco gli veniva sottratto dalle mani. Il cittadino informato non è controllabile dal potere. E il potere vive grazie al controllo dei media. Le banche, la Confindustria, Mediaset e i Partiti usano le televisioni e i giornali per fare propaganda, assumono i direttori dei giornali come fossero addetti dell’ufficio stampa. I politici senza gli studi televisivi ritornerebbero al nulla dal quale provengono… Questo – ha proseguito Grillo – è un Paese che non sa nulla di sé stesso. Nulla sulla morte di Borsellino, sull’Italicus, su Ustica, su Piazza Fontana, sulla stazione di Bologna, sulle bom be di Brescia, su Aldo Moro. Non sa nulla sulla sua vera realtà economica e su un debito pubblico di 1630 miliardi di euro che ci sta trascinando a fondo, all’Argentina. Un Paese cieco sulle cause delle stragi sul lavoro, sul precariato, sulla cementificazione, sugli inceneritori, sul Sud consegnato alle mafie”. La conclusione di Grillo è che contro una informazione corrotta – l’infezione che ogni giorno aggrava la vita del nostro paese – ce la può fare solo il desiderio di libertà e di verità dei cittadini, e la Rete che li collega l’uno all’altro, liberamente.
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Il Papa a Genova: un nuova caso Sapienza?
In relazione alla prossima visita del Papa alcuni giornali hanno diffuso notizie riguardanti iniziative promosse da centro sociali, associazioni e gruppi politici locali. Hanno fatto anche confusione evocando, a proposito dell’intervento di alcuni docenti dell’Università di Genova, il “rischio di un nuovo caso Sapienza”. La lettera del prof. Gibelli è un’opportuna precisazione.
Un gruppo di studenti ha chiesto a me e ad altri colleghi di appoggiare la loro richiesta di uno spazio universitario nel quale tenere, in concomitanza con la visita del Papa a Genova, una libera discussione sul ruolo attuale della Chiesa cattolica e sulla difesa della laicità dello stato. Una richiesta sacrosanta (se non si discute liberamente e laicamente all’università, allora dove?) che ho approvato con un breve messaggio, anticipando che per ragioni personali molto probabilmente non avrei potuto prendere parte a tali discussioni. Tutto qua. Ho appreso successivamente di documenti più ampi e di proposte di cortei di contestazione. Non importa che approvi o disapprovi tutto questo: semplicemente non l’ho sottoscritto. -
V2 Day – Contro l’informazione che disinforma
Davvero saranno stati 120 mila i presenti al V2 day di Grillo a Torino? O saranno stati 100 mila? O 80 mila? La cosa sicura è che quella di Grillo è stata la manifestazione che ha avuto più presenze e ricevuto più adesioni di qualsiasi altra tenuta quel giorno. Certo: non bisogna farsi impressionare dalla folla. Ma questa non era folla camellata, trasportata da treni o pulman generosamente offerti ma gente che per esserci aveva messo del suo: tempo, entusiasmo e denaro. E poi – vogliamo dirlo? – era una folla più variegata e più giovane di qualsiasi altra piazza di quel giorno. Una piazza che ha mandato una ovazione ai partigiani quando Grillo dal palco ha detto “Oggi è il 25 aprile 2008. La festa della Liberazione. I nostri padri, i nostri nonni non hanno finito il lavoro. Non per colpa loro. Se noi avessimo il loro cuore e il loro coraggio non saremmo finiti così. I partigiani hanno liberato l’Italia dal nazifascismo per ritrovarsi con l’occupazion e americana….”. Eccessivo? Forse.
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Questa Newsletter
L’Osservatorio Ligure sull’Informazione – che produce settimanalmente questa newsletter – è nato il 9 aprile 2003. Il proposito era “contrastare l’omologazione del sistema informativo, la riduzione progressiva delle voci di dissenso, il conformismo degli operatori di giornali, radio e tv”. Cinque anni di esperienza ci hanno fatto capire che si trattava di fenomeni che, esplosi durante il secondo governo Berlusconi, avevano però radici profonde. La politica, tutti i partiti, preferivano e continuano a preferire l’informazione addomesticata e spazi riservati. Una scelta che non a caso va di pari passo con una gestione della cosa pubblica poco trasparente. Solo nei tempi recenti la politica ha finalmente imboccato – spesso suo malgrado – la strada opposta e anche l’informazione se ne è avvantaggiata.
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Internet – Le nuove frontiere del giornalismo
Dopo la rapidità dell’informazione trasmessa prima con la televisione e poi ancor di più tramite il web i mezzi di comunicazione stanno affrontando un altro storico avvenimento: il lettore del web-giornale che, attraverso i forum dei giornali, i blog collegati alle principali testate e i commenti alle notizie interagisce e risponde all’autore e alla redazione. Sul sito del Secolo XIX i commenti dei lettori sono in calce alle notizie, leggibili senza nemmeno dover cliccare sull’apposita finestra, presentati quasi con la stessa importanza dell’informazione contenuta nell’articolo. E’ una sorta di ciarliero salotto telematico dove l’interesse del lettore premia l’articolo più significativo grazie ad un mero conteggio dei commenti. E così gli interessanti spazi di Maggiani, le ‘Ventirighe’ di Giuliano Galletta, la finestra politica di Giovanni Mari o l’angolo tutto femminile di Silvia Neonato e altri blog sono seguiti da qualche aficionado e premi ati da pochi commenti, mentre il grande pubblico affolla gli articoli di cronaca e i fattacci genovesi.