Avete un bel dire voi di Oli, così politicamente corretti, che la tal cosa è stata sottovalutata dai giornali o la tal altra dai tg, quasi bastasse bacchettare tizio e caio per restituire credibilità all’informazione. Riuscite al massimo a metterci qualche pezza, fate insomma i tappabuchi. Senza accorgervi, o fingete di non notarlo, che è il silenzio perbenista e opportunista, di cui si ammanta l’attuale società, media compresi, a impedire la trasparenza, il controllo democratico di quella che era stata promessa come la casa di vetro.
Categoria: 138
-
Piazzate – Pretendono ordine, non legalità
Le coincidenze di date hanno talvolta un senso che va oltre l’accostamento temporale. Lunedì 26 marzo si è svolta a Milano, sul far della sera, la fiaccolata per la sicurezza e l’ordine pubblico, voluta dal sindaco Letizia Moratti, con in testa anche Silvio Berlusconi, deciso a non lasciare la scena alla sua ex ministra, possibile aspirante alla leadership di Forza Italia.
-
Porto – Che oggetto misterioso l’affresco di Piano
“Piano come Ali Babà nella grotta”, titolava Repubblica il 15 maggio del 2004. L’architetto aveva appena presentato il suo progetto di Waterfront genovese. Biasotti se ne era preso il merito. Anche per questo Burlando -le elezioni regionali ci sarebbero state dopo un anno- non aveva perso tempo e, presa carta e penna, aveva scritto a Piano una lettera che, grazie alla rete e al sito del suo circolo Maestrale, aveva raggiunto l’universalità.
-
Campagna elettorale – Non nominare invano il nome di Aster
“Certe operazioni non dovevano essere fatte”. “Aster, io non l’avrei fatta”. “Ad Aster bisogna mettere mano rapidamente”. Dichiarazioni di Marta Vincenzi nella tana del lupo: l’Assedil, l’Associazione dei costruttori edili della Provincia di Genova, che da tempo contesta il ruolo di monopolio esercitato dall’Aster, l’Azienda Speciale del Comune di Genova diventata Spa (Secolo XIX, 22 marzo). Con più di 500 dipendenti, si occupa (si dovrebbe occupare), in quanto azienda controllata (il presidente è indicato dal sindaco, nel Cda siedono rappresentanti del Comune), di manutenzioni stradali, di segnaletica, di illuminazione, di spazi attrezzati e di verde pubblico. Se si osserva il degrado raggiunto dal verde e dall’arredo urbano genovese, le dichiarazioni non avrebbero dovuto sorprendere. E’ noto che Aster è uno dei bracci operativi del Comune meno amato dai genovesi. Evidente la responsabilità dei vertici: il Cda di Aster, l’assessore all’Ambiente, Luca Dallorto (Verdi), il Comune.
-
Genova – L’insostenibile uguaglianza della legge
Il fascino discreto delle due ruote. Una deroga per moto e scooter che transitano sulle corsie riservate ai bus. “Mi rendo conto che si tratta di una richiesta apparentemente in contrasto con il codice della strada”. Giovanni Calisi, presidente della circoscrizione Levante (Secolo XIX, 13 febbraio). Marta Vincenzi: “Ha senso poter utilizzare le corsie gialle, ma non in maniera ideologica”. Enrico Musso: “Sono richieste sensate, le corsie gialle ora sono usate in modo inadeguato” (Repubblica, 24 febbraio). Arcangelo Merella, assessore al traffico, caldeggia “un patto con i motociclisti su ambiente e sicurezza” (Secolo XIX, 20 marzo). Sicurezza? Ma il problema sono le multe.
-
Afghanistan – Quelle parole per dire l’oblio su Baldoni
Dopo tre anni e mezzo ritornano. Trovano spazio in una colonna , relegata a lato di un articolo di Repubblica in quarta pagina, che tratta la liberazione di Mastrogiacomo e la cattura di Hanefi giovedì 22 marzo. E’ una colonna lunga e sottile. Sono parole che sembra debbano stare ai margini, nella speranza che il lettore non se ne accorga.