Un film da non perdere, vincitore del 27° Torino Film Festival e che pochi giorni fa, al 60° Festival di Berlino, s’è aggiudicato il “Premio Caligari” e il “Teddy Award”, quest’ultimo dedicato alle opere con tematica omosessuale.
Per il soggetto, il trailer, le interviste col regista, la critica, i dati sulla produzione e altro si rimanda ai link in calce, coi relativi ulteriori richiami al loro interno.
Aggiungiamo solo che si tratta di una delle più riuscite rappresentazioni della città di Genova e del suo spirito ricco di umanità, dei suoi malesseri e contraddizioni e al tempo stesso della sua capacità di accogliere, includere e rispettare chiunque.
Categoria: Cultura
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Città – La bocca del lupo
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Ex libris – Il piccolo Lutring di Luciana Lanzarotti
Suona strano, però anche oggi puoi partecipare ad un incontro pubblico a Genova ed ascoltare un professore rivendicare con veemenza all’uditorio “sono terrone”. Puoi ancora incontrare una donna diretta da Milano a Loano che ricorda ai casuali compagni di carrozza il suo primo viaggio in treno. Una famiglia intera in movimento da Lampedusa a Milano, per lavoro, e come comitato di accoglienza un bel “terroni” al quale oppone impegno quotidiano sul lavoro, silenzio dignitoso e talvolta due parole ben dette. Si oppone, non si opponeva. Il comitato sembra non essersi sciolto.
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Informazione – La strana pratica di edulcorare la realtà
Secolo XIX, 4 febbraio: articolo a firma di Giuliana Manganelli dal titolo “Ellroy e Maggiani cantano ‘Volare’”. Grassetto: “Pubblico divertito per l’esibizione che accompagna l’uscita del nuovo libro: ‘Il più grande artista di sempre? Il vostro Paganini’”.
La cronaca offre un quadro della serata del 2 febbraio nella quale due romanzieri, entrambi di successo si incontrano e “tocca a Maurizio Maggiani di armarsi di tutto il coraggio del pettirosso per presentare temerariamente l’americano James Ellroy, il più grande scrittore del crimine, detto anche il Cane del Diavolo”. -
Giornata della memoria – Parlando con Liana Millu
Liana Millu è stata una mia cara amica. Negli ultimi anni della sua vita, fino a poco prima di morire, avevamo consacrato l’abitudine di incontrarci ogni quindici giorni, più o meno, e parlare dei nostri affanni, prima di tutto, e poi di come girava il mondo, di politica, di Genova, di libri e di poesia.
Insomma di tutto il parlabile, seduti su due comode poltrone eleganti e di giusta misura, spesso nel calar della luce del tramonto, che quando giungeva il momento veniva sorretta dallo splendore caldo di una lampada posta alle spalle di Liana. -
Società – Si prega di lasciar sedere i giovanissimi
Salgo su un autobus in orario non di punta. Pochi passeggeri, quasi tutti seduti.
Solo un sedile appare libero, davanti a una giovane donna – non avrà trent’anni, tipo sportivo – che accomodata in uno dei vis-à-vis sgrida il figlio: l’esuberante ragazzino, di circa 6 o 7 anni, invece di starsene buono di fronte a lei saltella vivace qua e là, incurante degli inviti a risedersi al suo posto, che resta vuoto. Così mi ci siedo io, uomo di 56 anni.
A questo punto la mamma rincara i rimproveri: “Ecco, hai visto?! Non hai voluto ubbidirmi ed ora ci si è seduto il signore. Ben ti sta, stupido!”. -
Lettere – La guerra della cultura
Il bel libro del critico musicale Simon Reynolds Post punk 1978-1984 (ed. ISBN) racconta la grande stagione creativa della fine degli anni Settanta quando nuove e suggestive sonorità irruppero sulla scena musicale mondiale. Anche atteggiamenti, modi di essere o ribellioni come il dark, insieme all’uso tribale delle tecnologie, la diffusione della multimedialità e della promiscuità. Con l’idea che assieme al disfacimento del Novecento in qualche modo la devoluzione fosse davvero arrivata.
Il libro contiene una interpretazione molto affascinante di quel momento giovanile: Reynolds accredita la tesi sociologica che il movimento che nacque dal punk, stemperandone le violenze ma mantenendone intatta la genuina aggressività, fu una caratteristica specifica delle città toccate dal declino industriale. Manchester, Birmingham, Sheffield, in Inghilterra, Cleveland in Ohio, città al centro del sistema produttivo fordista che erano scoppiate o stavano scoppiando sotto la mannaia della crisi produttiva e industriale. -
Cultura – I semi della democrazia
Pochi, tra coloro che escono dalla stazione di Torino Porta Nuova e si trovano dinnanzi a corso Vittorio Emanuele II sanno che il quartiere che corre sulla loro sinistra, San Secondo – Crocetta, ospitò sino alla seconda metà degli anni Trenta un gruppo di uomini, vicendevolmente maestri e compagni gli uni degli altri, ai quali dobbiamo la nascita della nostra Repubblica e la nostra Costituzione. Chi ha visitato la mostra dedicata al centenario della nascita di Norberto Bobbio, presso l’Archivio di Stato di Torino, terminata domenica scorsa, ha avuto modo di ripercorrere le loro Storie di impegno e amicizia nel ‘900.
Bobbio e i suoi compagni di liceo e di università, tra i quali Vittorio Foa, Giorgio Agosti, Leone Ginzburg, Massimo Mila, Alessandro Galante Garrone, Franco Antonicelli, Giulio Einaudi e tanti altri ancora, si opposero con intransigenza al regime fascista. Interpreti di un inflessibilità morale, eredità di Piero Gobetti, fatta propria e vissuta anche nella condivisione delle piccole cose quotidiane. -
Cultura – Orsi e uomini, abitanti della Terra
Calcolando ad occhio, venerdì 6 novembre le persone che hanno partecipato al concerto “Uno stradivari per la luna” al Carlo Felice devono essere state poco meno di un migliaio. I biglietti andavano dai 10 ai 26 euro e il loro acquisto era finalizzato alla campagna di Animalsasia (http://www.animalsasia.org/) per il riscatto degli orsi imprigionati per l’estrazione della bile in Cina, Cambogia e Vietnam.
Mille persone o giù di lì non sono poche: un successo che ha più di un motivo.
Primo tra tutti l’enormità delle sofferenze inflitte a questi animali a fronte della futilità delle ragioni su cui si fonda questa pratica. -
Cinema – Un primo ministro tra catastrofi e risate
Sabato sera al Porto antico, sala cinematografica affollata di famiglie e adolescenti: si proietta 2012, film catastrofico con effetti speciali spettacolari e trama debolissima. Insieme ai miei nipoti assisto alle vicissitudini della famigliola che è la protagonista del film e che fugge da un continente all’altro scampando per miracolo a crolli e terremoti, eruzioni vulcaniche e tsunami, voragini che inghiottono intere città e placche continentali che collidono come giganteschi autoscontri.
I nostri sono diretti in Cina, dove i governi mondiali, informati per tempo della fine del mondo prossima ventura, hanno costruito gigantesche “arche” in grado di garantire la sopravvivenza della specie umana. -
Cultura – Il sesso degli arabi
abato 7 novembre a Palazzo Ducale c’è stata la presentazione del libro “La prova del miele”, della scrittrice siriana che vive a Parigi, Salwa El-Naimi, (Feltrinelli, 2008), presenti Francesca Prevedello traduttrice del libro e Elisabetta Bartuli, arabista, docente della Ca’ Foscari di Venezia. Il romanzo narra degli incontri “amorosi” di una bibliotecaria araba che vive a Parigi. Alla domanda se si tratta di un’autobiografia la scrittrice ha risposto: “Magari!”.
Per Salwa El-Naimi, “gli arabi sono gli unici al mondo per i quali il sesso è una grazia di Dio”. Gli antichi testi arabi sul sesso, che sono, da sempre, la passione della protagonista del romanzo-saggio “La prova del miele”, concordano tutti sul fatto che “nella tradizione antica araba e musulmana il sesso non è un peccato ma al contrario è un’anticipazione di quello che proveremo in Paradiso.