Categoria: Lettere

  • Lettere – Oregina quartiere senza muri

    Il nostro quartiere (Lagaccio) e quelli adiacenti sono stati, in questi mesi, oggetto di grande attenzione da parte dei mass media e dei “politici” a seguito della decisione della Amministrazione Comunale di edificare, sul nostro territorio, un luogo di culto destinato alla comunità Musulmana.
    Diversamente da chi ha costituito “contro-comitati” e dai partiti che se ne sono serviti a fini elettorali (Lega, AN, e partiti della maggioranza della Circoscrizione Centro-Est), abbiamo invece costituito una rete di 25 Associazioni presenti da anni (alcune da decenni) sul territorio per formulare una proposta che non fosse di rifiuto ma semmai di integrazione, non disgiunta però da una proposta complessiva di riqualificazione urbanistica e culturale del territorio.

    (altro…)

  • Lettere – Da Genovese a clandestino

    A causa della crisi, tra la fine del 2008 e tutt’oggi almeno tremila lavoratrici e lavoratori migranti hanno perso il lavoro nei settori della cantieristica navale, delle costruzioni, dei servizi e del terziario.
    Questi lavoratori regolari spesso non hanno accesso ad ammortizzatori sociali, e a causa della Bossi Fini vanno seriamente incontro alla perdita del permesso di soggiorno. Alcune questure, compresa Genova, interpretando in maniera intelligente la norma che prevede la concessione di un permesso per attesa occupazione “non inferiore a sei mesi” finora hanno evitato che la situazione precipitasse.

    (altro…)

  • Corrispondenze in rete: il dibattito primavera prosegue

    AIUTO! Sto imparando qualcosa sulle tossicodipendenze e mi rendo conto d’esserne un rappresentante tipico… Non solo per Bacco, tabacco e Venere (nei limiti), ma anche per altre cose.
    Mi spiego: uno dei sintomi chiave della dipendenza e’ la perseveranza del comportamento, anche se il soggetto sa benissimo che ciò gli farà del male. L’eroinomane continua a farsi anche se sa che gli rovinerà la vita, il tabagista continua a fumare anche se sa che gli causerà delle malattie. Così io so benissimo che se accendo il TG2, poi sarò di cattivo umore per giorni. Eppure, quando la sera i bimbi sono a dormire e la ragazza impara il cinese, spesso non so resistere e dico: “guardiamoci il telegiornale…” (ogni volta spero di rivedere Mario Pastore e il suo segno di forcipe sulla fronte, ma vengo sempre deluso).
    Succede raramente ma ultimamente mi è successo due volte. La prima, qualche giorno fa, c’era il presidente del Senato Schifani a El Alamein che ricordava i caduti per “difendere l’onore della patria” (testuale). Io non so dove sia esattamente El Alamein, ma non credo sia in provincia di Frosinone, e non credo proprio che i morti italiani fossero là per “difendere la patria”.

    (altro…)

  • Corrispondenze in rete – “Lì da voi com’è?”

    Cosa fanno degli ex ragazzi in gamba, oggi quarantenni, che lavorano in altri paesi, nei dipartimenti che contano delle università che contano e dove si fanno ricerche che contano? Si scrivono e si interrogano. Ma quelli che stanno lontano, in USA, in Francia, in Germania dove dell’Italia leggono sulla rete, sentono che per capire manca qualcosa, di aver bisogno di particolari, di odori che la stampa e la rete non permettono di apprezzare. Così tra un gruppo di loro da tempo è in corso “un dibattito” (sì, quello della corazzata), stagionale: “dibattito inverno, primavera ecc. “.
    Ecco– senza gentile concessione – uno stralcio del “dibattito primavera entrante”

    Cari tutti, vi mando questo articolo di Repubblica dove si racconta dell’incontro a Genova organizzato dal Pdl tra il ministro Alfano e la classe 5 B della scuola elementare Brignole Sale di Albaro. Nell’occasione un ragazzino ha chiesto al ministro sulla possibilità di interventi specifici contro gli eccessi presenti nel web, in particolare sul più famoso sito di condivisione video, Youtube. “Il nome stesso di rete – ha detto il ministro Alfano – rimanda a una maglia difficile da controllare, ma stiamo lavorando sul tema”. Alfano che forse non si aspettava la domanda (o non era preparato per la risposta): ha detto che il governo è intenzionato a “intervenire su You Tube”.

    (altro…)

  • Moschea, un gruppo di fedeli si interroga

    Vogliamo per un momento ragionare insieme e valutare le premesse e le conseguenze dei nostri atteggiamenti? Proviamo a metterci nei panni degli altri. Quanta pazienza avremmo noi se ci impedissero di avere una chiesa o, parliamo in termini non confessionali – un luogo pubblico in cui essere noi stessi ed esprimere la nostra più intima realtà? Saremmo capaci di renderci disponibili al cambiamento quando un nostro progetto, che aveva – da un punto di vista urbanistico – la possibilità concreta di essere approvato, fosse rinviato sine die, quando ci venisse proposta prima una zona, poi un’altra, con continui rinvii, offrendoci la chiara sensazione di essere giudicati tutti delinquenti in ragione della nostra identità?

    (altro…)

  • Casagit: l’informazione deve essere completa

    Buona norma di chiunque scrive, giornalista o no, sarebbe quella di informarsi a tutto campo e non solo su elementi legati a interventi o analisi parziali o di schieramenti di parte.
    Chi legge la nota di “e.m” deduce che la cassa integrativa di assistenza sia un bengodi in cui, nella migliore delle ipotesi, ci sono stati se non furti o ruberie, sciatteria a favore di una categoria (i giornalisti) che ha molti difetti (siamo i primi a dirlo e combatterli quando ci riusciamo), ma non quello di non avere denunciato e affrontato la situazione. Quantomeno la Liguria con il suo sindacato territoriale dei giornalisti (Associazione Ligure dei Giornalisti-Fnsi) e la Consulta Ligure della Casagit con un’altra decina di associazioni del “coordinamento”. Se non si spiegano le cose è troppo semplice, linkando qualche sito o intervento, dare e fare una informazione distorta o quantomeno parziale. Cosa poco nobile per un sito come Oli che ha nelle sue caratteristiche l’essere un Osservatorio, sempre puntuale, soprattutto quando analizza e critica. E quindi documentato.

    (altro…)

  • Assistenza anziani e conti della Sanità: due questioni collegate

    L’intervista a Sotgiu (CGIL) sull’assistenza agli anziani pubblicata nella Newsletter OLI 219 segue le polemiche in Regione sullo stato dei conti della Sanità. Le due questioni sono strettamente collegate. L’autore dell’intervista considera che la situazione dell’assistenza agli anziani (redditizia per i privati convenzionati e allo stesso tempo disastrosa per la parte ancora pubblica) “ha il sapore di un sabotaggio”. In altre parole, si penalizzerebbe la struttura pubblica per promuovere quelle private.

    (altro…)

  • Chi può dire di porto e chi no

    Come lettore affezionato di OLI vorrei dare una prima risposta al vostro M.C., nuova entrata nella squadra in costante espansione di quelli che dicono di porto tanto per parlare. Uno sport che si pratica al meglio coltivando tutti i sospetti maliziosi e le dietrologie più sfrenate. Dato che — però — il porto è una delle poche cose serie di questa città, e non solo per i soci della Compagnia Pietro Chiesa, bisognerebbe un po’ impegnarsi a conoscere. Appunto prima di parlare. Per questo sono disponibile, insieme a tutti i lavoratori del porto di Genova vecchi e giovani, a fornire una consulenza gratuita a M.C. e a quanti si allenano a intervenire in materia di portualità. Sicché sono a disposizione per rispondere a domande precise ed eventualmente ad organizzare corsi serali per gli apprendisti commentatori portuali. Magari per togliere il punto di domanda alle loro malizie e cominciare a ragionare di cose serie. Visto che non è più il tempo di scherzar e.
    (Tirreno Bianchi)

  • L’elmo di Scidone

    “Il prefetto bacchetta Scidone” è il titolo di un articolo di Repubblica del 7 marzo che riporta le dichiarazioni del Prefetto Anna Maria Cancellieri per cui “la polizia non ha bisogno di regali e nemmeno di elemosine”.
    Forse perché Genova attraversa una crisi economica e per questo è sospetta di disordini sociali, tutte le questioni calde degli ultimi mesi sono passate sul tavolo del prefetto. Dall’annosa questione della gestione dei servizi del porto alla tutela della sicurezza del lavoro, dalla verifica dell’”accordo di programma” firmato nel 2005 tra le istituzioni pubbliche, sindacati e Ilva ai “problemi dei pensionati dell’amianto”. E’ una anomalia cittadina che il prefetto Cancellieri -che non ama l’esposizione mediatica – ha interpretato e interpreta con discrezione. Infatti, con discrezione, ha invitato l’assessore comunale alla sicurezza, che ha proposto di destinare una cifra consistente (300 mila euro) alla questura locale per acquistare scooter, computer, etilometri, torce tascabili, macchine fotografiche (Repubblica, 6 marzo), a lasciar perdere non essendo questo compito del Comune.
    Domanda inevitabile: chi autorizza l’assessore Scidone a spendere soldi dei cittadini per scimmiottare – come chiosava Enzo Costa in un suo recente “Lanternino” (“Dell’elmo di Scidone”, Repubblica, 16 febbraio) – la politica della destra? Qualche mese fa sulla Repubblica Don Farinella criticava aspramente il fatto che non si riusciva a mantenere a livello quantomeno decoroso i servizi sociali del Comune, che non bastava più dire che non ci sono soldi. Don Farinella suggeriva al Sindaco, nel caso di non poter rispondere alle sempre più drammatiche richieste di assistenza, di portare la chiave di Tursi in tribunale per impossibilità amministrativa. Prima di farlo – aggiungiamo – può cercare di impedire che i pochi soldi di cui dispone il Comune vengano utilizzati impropriamente.
    (lettera firmata)

  • Chi controlla il rapporto Comune – AMT?

    Mi occupo in maniera assolutamente apartitica di alcuni problemi della città. In questi giorni ho appreso che AMT ed il nostro Comune hanno sancito un accordo grazie al quale AMT verrà retribuita a corsa, e per gli autobus circolari, quali ad esempio il 32 ed il 36 la retribuzione è doppia. Io mi chiedo: noi utenti siamo controllati dal personale AMT preposto, ma chi controlla la correttezza del rapporto Comune – AMT? Visto il finto scorporo di personale da AMT in AMI, Società costituita decurtando la liquidazione del vecchio personale UITE, visto il riaccorpamento fra le due Società, considerando che a questo gioco delle tre tavolette ha partecipato anche la Genova Parcheggi, ho come la certezza che il vecchio dossier “Officina Guglielmetti” sia un lifting e stia vivendo, ahimé, una seconda giovinezza…
    (Giuliana Li Vigni)