Categoria: 173

  • VERSANTE LIGURE


    SCORIE D’OGGI


    I farmaci scaduti
    la plastica ostinata
    gli udeurrini sputi
    ed Erba irradiata:
    smaltiamo ‘sti rifiuti
    con la differenziata.



    TRASHinatore

  • Giornali – Comprati e venduti, ma abbottonati

    Se c’è una cosa a cui i giornali tengono è la riservatezza. Sui fatti pubblici e privati altrui si avventano come piranha, ma sui casi che li riguardano direttamente sono abbottonatissimi; e la richiesta di trasparenza sulle loro cose interne viene intesa come una provocazione intollerabile. Ci sono precedenti storici illustri addirittura risalenti agli anni dell’assemblea costituente, quando due padri fondatori della Repubblica, quali Lelio Basso e Giorgio La Pira, forse antesignani del cattocomunismo o semplicemente convinti della necessità di dare basi serie alla nascente vita democratica, portarono avanti un progetto di legge per rendere pubbliche le fonti di finanziamento della stampa. Ci pensò l’allora giovanissimo Giulio Andreotti, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ad affossare la pericolosa proposta e tutto restò come prima, con i padroni dell’economia liberi di controllare anche la “libera” informazione.

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  • Scenari Liguri – Renzo Piano propone, la Regione dispone

    Scenari Liguri I. “Renzo Piano vede la città con meno cemento e più attenta al bello”. “Una strategia generale che tiene insieme lo sviluppo, la qualità e l’estetica”. Punti qualificanti: equità sociale (non devono esistere quartieri per ricchi e altri per poveri); sostenibilità (trasporto pubblico, ciclo di rifiuti, qualità del mare, costruire sul costruito garantendo l’invalicabilità delle linee di salvaguardia verde e blu); bellezza. Sono alcune delle linee del disegno strategico dell’Urban Lab di Renzo Piano che precisa: “Io non voglio fare un piano urbanistico”, ma “l’ipotesi di un nuovo piano urbanistico non è un sistema di deregulation” (Secolo XIX, 1° febbraio 2008). Quasi abituati ad andare avanti per varianti del piano regolatore, le parole di Renzo Piano appaiono tanto evidenti quanto significative.

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  • Siti muti – Nebbie sui compensi delle “partecipate”

    Repubblica 2 febbraio ’08 Cronaca genovese: “Aziende partecipate, resta un rebus il taglio ai compensi dei vertici”. Il “rebus” dell’amministrazione Vincenzi riguarda le “partecipate” e le “controllate”, le aziende di cui i Comuni – ma anche Province e Regioni – sono azionisti spesso di maggioranza. Al comune di Genova la delibera sui compensi e sugli indirizzi per la nomina degli amministratori vaga da mesi da una commissione all’altra, entrata ed uscita dalle riunioni di Giunta più di una volta (Corriere Mercantile 17 novembre ’07, Secolo XIX 22 e 23 novembre e 15 dicembre). Un tormentone: da una parte la Finanziaria 2007 che imponeva entro novembre 2007 di tagliare stipendi e poltrone di presidenti e consiglieri di amministrazione delle partecipate (a Genova 48 rappresentanti da portare a 23) dall’altro la pratica invalsa fino ad oggi di aumentare all’infinito le nomine dei consiglieri e così anche le occasioni di scambio tra p artiti, correnti e potentati locali.

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  • Trasparenza – Siamo sicuri di volere la sicurezza in porto?

    “Morti bianche, porto paralizzato … Cento per cento di adesione allo sciopero … Non si è mosso un chilo di merce”: titolo ed articolo su Repubblica del 20 gennaio trasmettevano il messaggio di una reazione forte e compatta a fronte di un fatto gravissimo, la morte sul lavoro dei due operai di Marghera. Il sindacalista intervistato dice “Genova è particolarmente sensibile al problema della sicurezza”. Ma al di sotto di questo quadro di sensibilità e compattezza sul tema della sicurezza in porto ci sono contraddizioni di rilievo.
    Molto si è parlato, ad esempio, del ruolo, dei poteri, e relative aspettative e speranze degli otto rappresentanti dei lavoratori (quattro dei terminal e quattro della Compagnia) che dovrebbero poter accedere a tutte le aree del porto per vigilare sulle condizioni di sicurezza. E’ augurabile che ciò possa portare ad una svolta.

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  • Laicità – La rivoluzione biomedica e i passetti della politica

    “Libertà e giustizia” ha organizzato a Genova il 30 gennaio un incontro su “Bioetica e convivenza civile”. Il dibattito fa parte di una serie che avrà come tema la laicità.
    Si tratta di una scelta coraggiosa in questi tempi in cui la laicità viene accompagnata da aggettivi quali radicale, estrema, cieca, con l’obbiettivo di spogliarla della sua stessa natura, relegandola in un ambito dove non può far danno. Se fosse il personaggio di una favola farebbe la fine della strega cattiva e la storia ci ha insegnato che fine – nella realtà – facevano le streghe.
    La sala è abbastanza piena. Il pubblico, decisamente over quaranta, conosce Libertà e Giustizia, ne ha condiviso le battaglie, prima fra tutte quella in difesa della costituzione italiana.
    All’incontro Maurizio Mori dell’università di Torino, Franco Henriquet dell’Associazione Gigi Ghiotti e la giornalista Silvia Neonato.

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  • Libri – L’istruttiva istoria del “Male di pietre”

    Per chi è in cerca di buone notizie, eccone una: “Male di pietre” di Milena Agus (ed. Nottetempo euro 12) è stato eletto libro dell’anno 2007 dagli ascoltatori di Fahrenheit. Questo vuol dire due cose: in Italia ci sono molte persone che leggono libri bellissimi e che sanno dar voce al piacere della lettura.

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  • Il bingo degli assegni familiari

    Gentili Ministri,
    da oltre sette anni lavoro per un Ente locale, dopo aver lavorato per circa dieci anni come “libero professionista senza garanzie”, ovvero come atipico/precario; da 13 anni sono padre e da sei sono sposato. Prima di essere un lavoratore dipendente consideravo l’assenza sostanziale di forme di riconoscimento e sostegno economico alla mia condizione di genitore come un portato “naturale” della mia “scelta di libertà”, inoltre non ero sposato e quindi – pensavo – lo stato non vuole darmi nulla perché io non mi sono impegnato a costruire una “vera famiglia”.
    Questo accadeva prima del 2000, ancora si parlava poco di atipici e di stabilizzazione, tanto meno di Dico, Pacs ecc. Poi mi sono allineato: il matrimonio e un lavoro stabile! Adesso – pensavo – sono membro della società a tutti gli effetti avrò quello che mi spetta!

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  • Attualità di Carlo Levi

    C’è una concezione circolare della Storia, forse derivata da filosofie orientali, che parla di un eterno ritorno, di un ciclo che si compie e ricomincia da capo, alternando momenti alti e bassi, immutabile ed eterno. La concezione Cristiana, e anche Marxista dà invece un senso di marcia alla Storia, la vede come un viaggio che porta verso una meta, sia essa la Resurrezione della carne o il Sol dell’Avvenir. Pensando a queste teorie nella situazione attuale dell’Italia mi sono venute in mente le parole di Carlo Levi, tratte dal suo libro “L’Orologio”.
    (Valerio Diotto)

    Nel nostro sito riportiamo testualmente il brano di Carlo Levi (clicca qui).