La balla più grossa sparata da Berlusconi durante tutto il suo governo è che lui e Fini non erano d’accordo con Bush sulla guerra all’Iraq.
Categoria: Media
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Senza pudore – Il monopolio televisivo? Ma non serve a niente
Mercoledì 19 ottobre, nel teatrino politico quotidiano di Giuliano Ferrara, s’è consumato l’ennesimo misfatto mediatico contro la verità e la decenza, con la complicità della solita Ritanna Armeni (una presenza puramente decorativa) e in minore misura anche dell’ex direttore del Manifesto Gabriele Polo. Come sempre, il trucco di Ferrara consiste nel far passare la sua versione dei fatti sotto l’apparenza della più spregiudicata discussione tra persone che la sanno lunga e a cui ripugna la banalità delle affermazione semplici e chiare.
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Rockpolitick – Celentano su Rai uno, Fassino a canale 5
C’è stato un periodo in cui, se ci si sintonizzava su Radio Due dopo pranzo, si sentiva la trasmissione Alcatraz. Nel programma un detenuto della famosa prigione parlava agli ascoltatori. Tre quarti d’ora di monologhi serrati in cui, senza decoro, venivano denunciati i silenzi su guerre, fame, tragedie ambientali, devastazioni ecologiche e sociali. Basato sull’idea che il detenuto, condannato del braccio della morte, non avesse più nulla da perdere , gli si facevano dire cose forti che spesso toccavano una coscienza collettiva in stato comatoso.
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Gaffes. Primo canale non ha i minuti contati
Non erano passate nemmeno 24 ore dalla tragica morte in diretta di Franco Scoglio nella sede di Primo Canale. Il corpo era ancora nella bara, in attesa dei funerali in Carignano, presente il popolo rossoblu, quando sui muri della città sono comparsi i primi manifesti che hanno fatto sobbalzare: “Noi non abbiamo i minuti contati”, avvertiva a grandi caratteri lo stesso Primo Canale, con una scelta di tempi così infelice, da indurre più d’uno a cogliere in quelle parole un accostamento a quanto di macabro era accaduto in trasmissione.
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Scuola Tg. Se il ritmo frenetico nasconde il vuoto
“Quest’anno lo facciamo noi”: così gli studenti del Majorana, dopo aver sezionato spot e programmi TV, dopo aver indagato sui gusti televisivi di ragazzi e genitori, si sono cimentati con scalette, notizie e ritmi, realizzando, dai titoli di testa ai servizi, un TG.
Noi “grandi” abbiamo scoperto che analizzare gli strumenti del comunicare, apprendere l’”abc” del nesso significante-significato nell’uso dell’immagine, sono armi rivoluzionarie per combattere Golia e la sua fabbrica del consenso. -
Elezioni. E Catania diventa capitale virtuale
Siamo in tanti a dover chiedere scusa a Catania, ai suoi cittadini, alle sue istituzioni, per avere fino a ieri sottovalutato, non proprio ignorato, l’importanza geo-politica della piccola Milano sicula, come la città si autodefiniva vezzosamente un tempo. Ma chi s’immaginava che quella dimensione fosse ormai superata e Catania marciasse verso un progressivo destino di capitale virtuale, nell’Italia del terzo millennio?
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Grillo-pensiero. Comunità globali o solitudini abissali?
Adamo, nel III millennio, ha come foglia di fico un portatile, sulle orecchie un paio di cuffiette stereo. Adamo, nudo sulla spiaggia, racconta (Internazionale n° 589) che “l’ultima spiaggia” per difendersi dagli attacchi alla libertà (di pensiero, d’azione) è internet, la rete: da qui la comunità globale può non sentirsi sola, compiere gesti significativi, trovare informazioni altrimenti negate e agire, aggirando le barriere imposte dallo strapotere delle “economie”.
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Calciomondiale. E se fosse giusta la scelta Rai?
Tutti si sono scagliati contro la Rai, per la rinuncia all’opzione sui mondiali di calcio del 2006. Si parla di primato gettato al vento, di addio alla funzione di pubblico servizio, di pugnalata ai desideri degli abbonati.
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Silenzio stampa. L’uomo sbagliato al di là del film
E’ davvero curioso lo strappo alla regola che i giornali genovesi si sono imposti in occasione del film “L’uomo sbagliato”, un successo televisivo, non solo di ascolto, una volta tanto. Al di là dell’interpretazione maiuscola di Beppe Fiorello e dell’intero cast, non si può negare che le due puntate erano rese ancor più drammatiche dalle brevi note iniziali e finali per ricordare l’autenticità della storia narrata: vita vissuta da Daniele Barillà, un genovese che subì sette terribili anni di galera, prima d’essere riconosciuto finalmente innocente e risarcito.
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Rai-Sipra. Giusta la protesta dei protestanti
La RAI è stata costretta a fare una precipitosa marcia indietro. Dopo aver rifiutato la messa in onda degli spot radiofonici della “Campagna Valdese otto per mille” in base ad un’arbitraria interpretazione del codice deontologico sulla pubblicità, ha ora espresso parere favorevole.