Categoria: Immigrazione

  • Immigranti: diventare regolari al tempo della destra

    Grazie per le notizie che riguardano a noi immigrati.
    Dire che la regolarizzazione divente cultura è una parola carina e grande, ma con la destra nel governo non per essere pessimista ma sarà difficile, un governo che ogni giorno non fa altro che applicare delle legge discriminante in confronto di chi non appartiene all’Unione Europea.
    Come dire che aumentarà il costo del servizio del Permesso di soggiorno quando il ministerio dell’Interno e le questure danno un servizio che non soddisfa a noi immigrati, un servizio che per riavvere il permesso de soggiorno bisogna aspettare un anno: E’ nel momento che se deve retirare è scaduto, per cui diversi cittadini devono girare con un documento scaduto, rimettono la pratica tramite posta per il rinnovo e devono continuare a girare con questo documento scaduto, sembra che ci prendano gioco di noi, e così bloccano a questo cittadino come a viaggiare, estudiare, lavorare, etc perchè la ricevuta che da la posta non è del tutto valida secondo la legge.
    Mi auguro che il Signore Presidente Fini logre convincere a la sua magioranza per la regolarizzazione/cultura di chi lavora già in Italia in nero, così di questa forma abbiano il diritto a una asistenza sanitaria e tante altre cose…
    (Magdalena Burgos)

  • Immigrati – I due Mohamed

    “Louma aneia tikaffi meia”, Mohamed divide il pane in tanti pezzi, che usa poi per raccogliere la crema di fave e salsa tahina nel suo piatto, “un boccone buono basta per cento”, traduce, sorridendo. La tavola, nella cucina un po’ buia ma accogliente, è imbandita per una cena di benvenuto: limoni in salamoia, una grossa ciotola in terracotta piena di riso, una montagnola di falafel appena fritti, fumanti, melanzane in salsa. Su tutto svetta una bottiglia di Coca Cola.

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  • Immigrazione – Fini contro la Bossi-Fini?

    Secondo il dossier statistico della Caritas presentato a Roma il 29 ottobre 2008: “Almeno mezzo milione di stranieri sono già insediati in Italia ed inseriti nel mercato del lavoro nero seppure sprovviste di permesso di soggiorno”. Il lavoro nero fra gli immigrati – osserva il dossier – è enormemente diffuso “con un’ampiezza sconosciuta negli altri paesi industrializzati”.
    Del lavoro nero degli immigrati, ha parlato il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenendo ad un convegno della fondazione “Fare futuro” del 13 ottobre scorso. “C’è stata – ha detto Fini – un po’ di accondiscendenza nei confronti di datori di lavoro che, lo dico in modo papale papale, a volte sono degli autentici sfruttatori degli immigrati”. “Il problema – ha aggiunto Fini – non sono quelli che lavorano in nero, ma coloro che impiegano in condizioni di sfruttamento, coloro che arrivano in Italia spinti dal bisogno”.

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  • Immigrati – La Questura ama i bambini

    La Questura di Genova ama tanto i bambini (immigrati) che li vuole conoscere, di persona, uno per uno, anche se, magari, questa conoscenza comporta qualche disagio (per il bambino). Ma cosa non si farebbe per un caldo contatto umano…
    Dunque questa è la storia di Hassna, cittadina marocchina regolarmente residente a Genova da più di cinque anni e quindi in condizione di poter richiedere la “carta di soggiorno” permanente.

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  • Moschea – La Costituzione va rispettata

    Bene ha fatto il Sindaco di Genova ad assicurare alla Comunità musulmana la destinazione di un luogo dove costruire la moschea, visto il flop di quella che si doveva erigere a Cornigliano su un edificio comprato dalla comunità islamica e una volta accertata la trasparenza dei mezzi per innalzarla. Garantito infine che la sua costruzione non gravi sulle tasche dei genovesi, sensibili a questi eventi. Ma troppi “se” e troppi “ma” si sono sentiti di fronte a un diritto su cui non si dovrebbe neanche discutere.

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  • Informazione – L’immigrazione e “la Repubblica”

    L’assemblea sull’immigrazione organizzata giovedì scorso, presso l’aula magna del Polo Didattico dell’Università di Genova, era presieduta dal giornalista di Repubblica Massimo Calandri. Un intervento ha voluto ricordare il ruolo negativo dei giornali, oltre che della politica, negli ultimi gravi sviluppi a livello sociale (aumento degli episodi di aggressione contro immigrati ed italiani neri) e legislativo (decreto sicurezza).
    Calandri ha risposto alle critiche dicendo è sbagliato generalizzare, non tutti i giornali criminalizzano gli immigrati, ci sono giornali che non lo fanno, ad esempio, Repubblica. La generalizzazione è certamente una componente fondamentale del razzismo. Quando un rom compie uno stupro non si può generalizzare dicendo che tutti i rom sono stupratori e allo stesso modo quando un vigile picchia un giovane immigrato a Parma non si può dire che tutti i vigili di Parma sono razzisti. Ha ragione, dunque, Calandri quando dice che non si può generalizzare e dire che tutti i giornali criminalizzano gli immigrati. Ma la Repubblica è uno di questi?

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  • Emergenze – Emergenza razzismo o emergenza violenza?

    Numerosi giornali, trasmissioni televisive e radiofoniche, siti web hanno negli ultimi giorni dedicato spazi importanti per chiedersi se esiste l’emergenza razzismo in Italia. Repubblica ha lanciato un sondaggio molto sentito sull’argomento. Cosa è successo, cosa sta succedendo nel nostro bel paese? Nelle ultime tre settimane si sono verificati almeno tre gravi episodi di violenza contro cittadini stranieri o contro cittadini italiani neri. Porsi domande sul razzismo è dunque spontaneo. Ma se vediamo questi tre episodi insieme ad altri simili, per la forte violenza, verificati in varie parti del nostro paese potremmo fare altre domande:

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  • Integrazione – Faccetta nera alla fermata d’autobus

    Una di queste sere, davanti alla Commenda, un gruppo di cittadini eritrei aspetta l’autobus. Dopo un po’ passa di lì un altro gruppo: giovani italiani che provocano e attaccano a cantare “faccetta nera”. Uno degli eritrei reagisce verbalmente: “è meglio che andiate a leggervi qualche libro, così forse incominciate a capire qualcosa”. Un altro accenna una reazione più fisica. Uno del gruppo degli italiani tira via gli altri: è meglio lasciar perdere. L’autobus arriva, l’episodio apparentemente si scioglie senza conseguenze, ma le parole di chi me lo racconta dicono chiaro che la ferita è aperta.
    (Paola Pierantoni)

  • Sorpresa

    I fatti di cronaca di questi giorni non devono spaventarci ma farci riflettere su come stia cambiando la società italiana. Mi chiedo quale sia il futuro della seconda e terza generazione, ovvero dei figli di immigrati che si sentono a tutti gli effetti cittadini italiani e sono orgogliosi di sentirsi tali.
    Ma gli episodi di Milano, Roma, Caserta e Novara portano alla luce una tensione ormai giunta al limite. Sono mesi, se non anni, che sento parlare di integrazione degli “immigrati onesti” e dell’unanime condanna dei crimini che hanno come protagonisti cittadini stranieri. Tante parole al vento ma nessun piano concreto.

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  • Fermata d’autobus/1 – “Nessuno vi ruba il lavoro”

    Una sera di questi esco dal lavoro vado alla fermata di autobus. E mi capitato di esistere in un piccolo discussione su di noi stranieri. Erano in due e parlavano tra se. Magari mi diresti che non si po’ ascoltare discorsi di altri persone, ma questo caso molto diverso. Questi persone (A e B) parlavano alla voce alta. Adesso Vi racconto quel discorso .
    A – questi stranieri vengono qui e vivono come se forse casa loro. E noi Italiani abbiamo il sangue Italiano la carta d’identità, noi ci sentiamo molto male e vero che se non forse loro noi ci stavamo qui molto meglio.
    B – missa che anche questa ragazza straniera.
    A – ma si vede che straniera da lontano.

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