Lunedì, giornata di sciopero nazionale (anzi, Sciopero Nazionale con le dovute riverenze). Un solo autobus che circola da Nervi al centro di Genova. Aspetto da parecchio, sotto il sole che la cabina AMT non riesce a schermare con il suo maledetto tetto di vetro, anche se la situazione termica non si discosta molto dallo stare dentro un mezzo senza aria condizionata e senza finestrini apribili. Mi riparo allora sotto le tende della vicina edicola e naturalmente come mia abitudine attacco discorso con la edicolante, una signora sulla sessantina, marchio di fabbrica ligure stampato in viso. Sciopero qui governo là, si cade sulla questione stranieri e scopro a due passi da casa mia una vera razzista. Era un po’ che non avevo a che fare con qualcuno che si dichiarasse “francamente razzista”. “Tutta questa gente io la vedo qui davanti, sono maleducati, vogliono dei diritti. Tu li assumi per 5 ore e quelli ti fanno la causa sindacale…”. “Lei assume per 5 o re? Davvero? No sa, perché avrei alcune amiche da segnalarle, che cercano per non perdere il permesso di soggiorno …”. “Io?”, mi risponde, “in casa mia quella gente lì non entrerà mai. Si d’accordo, in mezzo al mucchio qualcuno bravo c’è sempre”, lo dice per appesantire la dose subito dopo, “ma il novanta per cento sono tutti o delinquenti o furbastri, li vedo io qui davanti”.
Categoria: Immigrazione
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Moschee – Il miracolo del buon senso
Sulla prima pagina di Repubblica del 7 luglio l’articolo “Multe agli islamici che pregano per strada” racconta che il centro culturale islamico di viale Jenner a Milano è ormai troppo piccolo per ospitare i fedeli per la preghiera del venerdì. Le persone quindi stendono i tappeti anche sui marciapiedi per strada creando – dice l’articolo – problemi alla viabilità pedonale. La lega vuole tout court chiudere il centro islamico, il comune propone di andare a pregare allo stadio Vigorelli, gli abitanti della zona dello stadio Vigorelli protestano, la provincia propone di multare le persone in preghiera sul tappeto in base all’articolo 190 comma 4 del Codice della strada, il presidente del centro islamico accetterebbe un temporaneo spostamento del luogo di preghiera purché facilmente raggiungibile, il vicesindaco di Milano De Corato (AN) risponde, conciliante, che “Va bene la costruzione di una moschea, ma a patto che non venga realizzata né dentro i confini del Comune né nell’hinterland”.
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Genova – La città più sicura e più vivibile
Quando su OLI (n.189) ho scritto, a proposito di sicurezza e dell’esperienza positiva del Forum Antirazzista di Genova dal 1995 al 2002, che “continuiamo a viverne la rendita in una delle città più sicure e vivibili d’Italia” non erano ancora pubblicate due ricerche che confermavano più di quanto pensassi la mia percezione. La prima è del Sole 24 Ore, che in base ai dati del ministero dell’Interno, ha detto che la nostra città è quella più sicura in Italia, dove il trend criminale è in netta flessione.
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Discriminazioni – Il bello della diretta
Eccoci ancora al volantino con cui la Lega Nord promuove la raccolta di firme per abrogare la Legge regionale sulla immigrazione. Nessun eco, almeno recente, sulla stampa, molto scarne anche le tracce sulla rete. E’ quindi possibile che la cosa muoia lì. Ma il punto è che questi volantini hanno girato, hanno avuto un loro percorso popolare, hanno fatto “opinione”. Normale dialettica democratica. Ma dove e come si fa contro – opinione allo stesso livello popolare? Chi va a raggiungere le stesse persone per suggerire un pensiero più complesso, più articolato, più responsabile? Con quali mezzi?
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Immigrazione/1 – I nuovi provvedimenti governativi
In base alla normativa oggi in vigore i ricongiungimenti familiari, sono possibili, con estrema difficoltà (vedi la storia di Irina, OLI 129 e 189), solo con i figli minori e coniuge. Sono, inoltre, previsti con i genitori, ma le condizioni posti dalla normativa rendono il ricongiungimento con i genitori quasi impossibile: devono essere a carico del figlio residente in Italia e non devono disporre di un adeguato sostegno familiare nel Paese di origine o di provenienza.
Il decreto legislativo trasmesso il 27 maggio 2008 dal nuovo governo alla presidenza della Camera per acquisire il parere del parlamento rende tali ricongiungimenti ancora più impossibili: i genitori non devono avere altri figli nel paese d’origine oppure devono essere ultra sessantacinquenni e gli altri figli impossibilitati al loro sostentamento per documentati gravi motivi di salute. Ciò significa che potrà ricongiungersi con i genitori sempre con difficoltà soltanto chi è figlio unico. -
Immigrazione/2 – A settanta anni dalle leggi razziali
Venerdì scorso all’Università di Genova si è svolta una conferenza sulle nuove leggi del governo Berlusconi IV su immigrazione e sicurezza pubblica organizzata dal Centro delle Culture di Genova. Presenti nell’aula M, affrescata in modo libero e gradevole, circa sessanta persone di ogni etnia. Dopo una brevissima introduzione della coordinatrice Patrizia Sassarelli, l’avvocato Alessandra Ballerini ha illustrato la “Bossi-Fini” e il Decreto Legge n.92/2008 pubblicato in Gazzetta Ufficiale a tempi di record il 26 maggio 2008, appena due giorni dopo l’approvazione, avvallato anche dal Presidente Napolitano. Ha letto inoltre alcune parti del Manifesto della Razza del 1938 per introdurre il nuovo decreto 92, che si rischia di veder rapidamente convertito in legge.
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Immigrazione – Dissezione di un volantino tra diritti e privilegi
Il volantino della Lega Nord che promuove la raccolta di firme contro la legge regionale sulla immigrazione merita una dissezione.
Partiamo dal titolo: “Firma il referendum contro la legge regionale che concede agli stranieri tutti i privilegi a danno dei nostri cittadini”.
Dunque, qualunque prestazione è qualificabile come “diritto” se ci si riferisce agli italiani, e come “privilegio” se si tratta di immigrati. Di più: un privilegio che comporta, specularmene, un “danno” ai “nostri” cittadini. -
Immigrati – Caccia al clandestino sull’asino dei poveri
Il 90, noi egiziani, lo chiamiamo Houmar Milano, l’asino di Milano, perchè gira sempre senza dire niente, da una parte all’altra della città. Il suo carico è povero, tutto di stranieri che vanno a lavorare, stanchi, gli occhi pieni di sonno, o che tornano dopo la fatica. Sono nati tanti amori su quell’autobus, gli sguardi di uomini e donne di lingue e pelle diverse si incrociano, e sanno di essere tutti seduti sul gradino più scomodo della città, di conoscere gli stessi problemi.
Anche ubriachi, ladri, i poveri e i mendicanti, i barboni, italiani e no, tutti li raccoglie l’asino di Milano, e va, giorno e notte, senza fermarsi. -
Cronaca – Non sono razzista ma…
“Hai capito? Nazista a me? Io sono nato il primo maggio.” Così l’autore del raid razzista contro il negozio di immigrati nel quartiere Pigneto di Roma, al giornalista di Repubblica, mostrando l’avambraccio con un tatuaggio di Che Guevara.
Ma il razzismo non è di destra ne di sinistra. Le vittime del razzismo non trovano differenza tra l’aggressione che subiscono da un fascista o da un comunista. La violenza razzista fisica o verbale di un post fascista o di un post comunista per loro è uguale. Forse la sinistra è più attrezzata, sicuramente il vecchio PCI delle lotte partigiane, a proteggersi da un solo certo tipo di razzismo quello dei nazifascisti contro gli ebrei e quello vecchio tradizionale che discrimina le persone per il colore nero della loro pelle. Ma nessuno è immune dal razzismo, non c’è un vaccino, credo ci voglia molta attenzione e quotidiana lotta interiore contro la parte negativa di noi stessi. -
Immigrazione – Parole, parole, parole
Nelle dichiarazioni ufficiali le parole ora compaiono educatamente abbigliate. Dicono: “Il governo ripetutamente ha già condannato in modo esplicito ogni forma di violenza” (Roberto Maroni), oppure: “Verona non fa politiche discriminatorie” (Flavio Tosi); o ancora: “L’Italia si allineerà alle norme europee, ciò che significa rigore verso l’illegalità, e integrazione e umanità per gli immigrati che rispettano la legge” (Franco Frattini).
Nella propaganda le parole cambiano abito, come nel volantino della Lega Nord per la raccolta di firme “contro la legge regionale che concede agli stranieri tutti i privilegi, a danno dei nostri cittadini”