Categoria: Immigrazione

  • Minori marocchini/1 – Come mandare a scuola i venditori di fiori

    Il convegno “Un futuro shakerato – studenti stranieri nelle scuole italiane” organizzato per il 30 e 31 ottobre dall’Ufficio scolastico regionale della Liguria, ha presentato, nella sua seconda giornata, il libro “Un futuro credibile” redatto a cura di Claudia Nosenghi e Danila Berretti e pubblicato dal Ministero della Pubblica Istruzione: un’esperienza di contrasto al lavoro minorile che ebbe luogo a Genova tra il 2002 e il 2005 raccontata attraverso una serie di testimonianze e riflessioni ed accompagnata da una indagine che ne riporta con accuratezza i passaggi e gli esiti, pur con alcune omissioni.

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  • Minori marocchini/2 – Con sforzo ma superata la paura delle famiglie

    La parte di storia non detta nel libro “Un futuro credibile” può essere ricostruita attraverso le carte dell’archivio del Forum Antirazzista, in fase di sistemazione presso il Centro Ligure di Storia Sociale. Il punto di partenza è il 1999 quando l’Ufficio immigrati della Cgil iniziò ad affrontare il problema della regolarizzazione di un certo numero di minori, circa 100, prevalentemente marocchini, entrati clandestinamente e che i familiari (padri o zii) regolarmente soggiornanti volevano regolarizzare.

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  • Miopi rinvii – Una moschea per pregare lontano dalla monnezza

    “Siamo stati sfrattati dall’unico luogo della provincia di Genova dove potevamo praticare la nostra religione, svolgere attività sociali, culturali, educative. Una moschea (centro culturale islamico) è un fatto di civiltà… La libertà religiosa è un diritto costituzionale”. Così diceva un volantino del lontano 1999, firmato Centro Islamico culturale di Genova.
    La fotografia (cliccare qui), presa nel Giugno 2005, ritrae la vita ordinaria di uno dei centri di preghiera islamici (quello di vico dei Fregoso, accanto ai mezzi dell’Amiu), sorti informalmente qua e là nella città dopo la cancellazione della moschea di via Bologna.

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  • Sicurezza – Un’informazione da far paura

    “Sebbene per il momento in città io non veda emergenze vere sulle problematiche legate agli extracomunitari perché siamo sul fisiologico, sento una percezione di insicurezza che non va trascurata” (questore Salvatore Presenti, Repubblica-Lavoro, 27 luglio). Passata l’estate, dopo una riunione del “Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza”, Marco Preve registra le dichiarazioni del prefetto Giuseppe Romano (“L’andamento della criminalità a Genova è in decisa flessione. E questo vale per tutti reati tranne uno: i furti”). Preve osserva che “nonostante nella graduatoria dei reati sia in posizione medio basse, Genova vive periodicamente delle emergenze, più sociali che criminali” e si chiede il perché della continua mobilitazione e di “tavoli” e “patti” per la sicurezza. Perché, dice Marta Vincenzi, “in alcuni quartieri la vivibilità è drasticamente peggiorata e crescono il disagio e il senso di insicurezza dei cittadini” (Repubblica, 11 ottobre).

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  • Ramadam – Festa italo-islamica con qualche vuoto

    Sabato 13 ottobre per la festa di fine Ramadam organizzata dalla Associazione “La Palma” tutti i posti a sedere dell’auditorium di Palazzo Rosso sono occupati, molte le persone in piedi. A sinistra le donne, prevalentemente col velo, a destra gli uomini, molti tra loro vestiti con giacca e cravatta, nessuno con la jallaba. Tantissimi i bambini. In aggiunta un certo numero di italiani che hanno raccolto l’invito alla cittadinanza e alle autorità affisso alla porta del centro di preghiera di via del Campo per questa festa.

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  • Clandestini – La prosa bastarda dei sans papier

    “In pasticerie di Lepanto sono uova di pasqua grandi con tule rosa, azuro, tuti colori, in bar, alimentari e fermata metro e poi uova picole di ciocolata quale costa come una giornata a fare pulizie, baby sitter o in cucina Lo Spiedo come mia cugina Dorina picolina quale pulisce verdure e pela patate poi mete divisa rosa con fioco dietro e serve a tavola seria e non parla, senza prattica, senza permeso, a paura, è clandestina, vuole fare atrice”.

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  • Documentario – Latinoamericani a Genova

    Il video “Dibujando un cambiamento” è una riflessione sui problemi che affronta la crescente immigrazione latinoamericana a Genova. Gli immigranti, quelli con regolare permesso di soggiorno, sono circa 34.000 (5% della popolazione genovese!). Negli ultimi 10 anni i latinoamericani si sono quintuplicati e oggi ne rappresentano la metà. Di questi, 12.000 sono ecuadoriani e 2.000 peruviani. Gli irregolari, i clandestini, sono invece un numero indefinito. Il video, presentato al concorso “Sguardi latinoamericani in Liguria” recentemente indetto dalla fondazione Casa America, ha ottenuto il primo premio della categoria.

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  • Immigrati – Un progetto contro il marciapiede

    A Genova dal 2000 opera il progetto “Sunrise” il cui scopo è quello di “aiutare le persone vittime del traffico a scopo di sfruttamento sessuale”. Il progetto è finanziato dal ministero delle Pari Opportunità e dalla Regione, e attuato dal Comune di Genova attraverso una rete di soggetti: case di accoglienza, cooperative sociali, mediatori culturali, servizi pubblici per la tutela della salute e per l’inserimento lavorativo, sportelli per gli immigrati, centri di formazione professionale, centri scolastici territoriali. L’obiettivo è quello di fornire alle ragazze e alle donne coinvolte nel racket della prostituzione, ascolto, alloggio, sostegno psicologico, e opportunità di formazione e di inserimento lavorativo. Per le straniere aderire a questo percorso vuol dire anche riuscire a ottenere il permesso di soggiorno.

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  • Minori stranieri – Progetto condiviso, ma dalla banda

    Parlando con gli operatori che si occupando dei “minori immigrati non accompagnati” si incontra subito il grande problema della sparizione dei ragazzi. Quando un minore viene segnalato – magari ha commesso un piccolo reato, magari era palesemente in un giro di sfruttamento – dopo l’identificazione della polizia viene affidato al Servizio Sociale del Comune che, come primo intervento, lo conduce in una “comunità di accoglienza residenziale” dove dovrebbe attendere l’incontro con gli operatori sociali che dovranno definire per lui un “progetto educativo”.

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  • Concorsi – Sguardo senza voci a Casa America

    Il 3 aprile scorso si è svolta la premiazione del concorso “Sguardi Latinoamericani a Genova”, indetto dalla fondazione Casa America presieduta da Roberto Speciale. I nomi e le opere dei vincitori sono stati riportati dalla cronaca locale (Secolo XIX, 4 aprile): 10 vincitori, 10 nazionalità coinvolte tra i 56 partecipanti, sguardi che si sono espressi nella cronaca giornalistica, nella fotografia e nel video. La premiazione però, sui giornali non è raccontata. A

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