Larghe intese – Riforma dei “Servizi” a marcia indietro

Le intese bipartisan, tanto e autorevolmente auspicate, possono produrre inquietanti mostriciattoli. Non si può definire in modo diverso la proposta di riforma dei servizi segreti, esaminata in tutta fretta nelle feste natalizie e approvata all’unanimità dal Copaco (Comitato parlamentare di controllo sugli 007). I giornali ne hanno fatto appena un cenno per segnalare il nuovo inatteso accordo trasversale ottenuto dal Mazzarino berlusconiano, Claudio Scajola. Ma appena sono venuti fuori i primi contenuti del piano di riforma il tipo di reazione più diffusa è stata l’incredulità. Almeno tra la gente comune.


A qualificare la proposta basta citare la rinascita dell’Ucsi (Ufficio centrale di sicurezza, la sigla, di fatto segreteria di collegamento Nato), a suo tempo diretta dal non rimpianto Federico Umberto Amato e dichiarata infine fuori legge, mentre ora si vorrebbe rilanciarla modificandone appena l’acronimo in Ucse. In sostanza questa centrale riprenderebbe inalterati i suoi poteri, imperniati sul rilascio dei Nos (Nulla osta segretezza), cruciali per ufficiali, ditte appaltatrici e anche ministri, come ben sa l’intramontabile Andreotti, silurato negli anni ’70 dal veto del capo Ucsi generale Miceli, che lo definì “inaffidabile” per gli americani quale ministro della Difesa. A conferma di un’antica sudditanza che si rinnova.
Chi ricorda a parlamentari e politici dalla memoria corta un certo passato che non si vorrebbe più rivivere, è Falco Accame, già presidente della Commissione difesa della Camera e oggi rappresentante delle famiglie di caduti e vittime delle FFAA. “Il voto del Copaco rivela un fenomeno di amalgamazione inverosimile. Ho inviato relazioni documentate -commenta – ma sembrano tutti presi da altri pensieri. Eppure in questa riforma ci sono cose strabilianti che non si possono passare sotto silenzio…” Cita il caso, non meno preoccupante, dell’istituzione dei “contingenti speciali”, reparti praticamente al di fuori di ogni controllo che avrebbero funzioni di intelligence e operative insieme, proprio il contrario di quanto sarebbe legittimo aspettarsi per evitare altre operazioni coperte, tipo il rapimento dell’imam di Milano: operazioni illegali per i codici, ma rispondenti alle direttive Cia. Si tratta di stabilire chi conta di più nell’anno di grazia 2007.
(Camillo Arcuri)