Storie – Quando l’emigrazione diventa virtuale

La notizia compare in modo sommesso alla p. 13 del Secolo XIX del 31 marzo. “Genova, rimpatriati i ‘croceristi’ che la Spagna non aveva voluto: erano clandestini boliviani”. La faccenda è come segue: 82 boliviani, imbarcati in Brasile per una crociera sulla Msc Sinfonia, sono stati sottoposti a vari controlli da parte della polizia spagnola che ha negato loro lo sbarco, e tutti, tranne tre, sono stati poi rimpatriati da Genova, ultimo scalo del viaggio, in base ad accurati controlli sui documenti; resta oscuro se siano state riscontrate irregolarità oppure se il rimpatrio sia da collegare a possibili legami con la famiglia dei cocaleros.


L’articolo però verte principalmente sulle modalità del rimpatrio: “E’ stata un’operazione di polizia eseguita in maniera impeccabile”; “i voli e i trasferimenti sono stati organizzati dalla stessa Msc, che ha collaborato con i Ministeri dell’Interno e degli Esteri, offrendo la sua disponibilità, “anche economica e logistica, per risolvere in fretta quello che poteva diventare un pericoloso caso diplomatico”: polizia e soprattutto Msc sono le eroine di questa vicenda a lieto fine. Gli altri viaggiatori non si sono accorti di nulla e, sicuramente, pure i boliviani rimpatriati potrebbero, se richiesti, compilare un entusiasta questionario di total customer satisfaction nei confronti della Msc.
Peccato si sia persa l’occasione, anche in questo caso, di parlare d’immigrazione in modo realistico; eppure di spunti, ce ne sarebbero stati parecchi. La Bolivia è l’unico paese andino nel quale non è necessaria la Visa per espatriare e ciò causa un flusso da altri paesi dell’America Latina per avere la possibilità di emigrare. Inoltre in Italia esiste una fortissima comunità boliviana a Bergamo, tanto da spingere all’apertura di un ufficio consolare nella città, e Genova è spesso tappa intermedia del viaggio. Ma dinamiche, processi, approfondimenti sono meno appetibili di uno spot per la Msc.
Paradossi dell’informazione: poche pagine più avanti, nello stesso quotidiano “Navigare al Museo”: la presentazione di un piroscafo virtuale, prima sala del Museo dell’Emigrazione prossimo venturo, che, al Galata, permette di godersi i brividi di un viaggio oceanico per approdare ad Ellis Island. Spettacolare diorama, simulazioni di scogli ed iceberg, e la rievocazione delle rotte dell’emigrazione, quelle che da Genova partivano dirette alle Americhe. Tutti in fila, turisti e genovesi, per godersi “un’avventura diversa, sull’onda di tanti piccoli e grandi colpi di fortuna, che si ammanta di seduzioni retrò”.
(Elena Marullo)