Sindaci-sceriffi – Inutile ma auspicata la tolleranza zero

“Sono convinta che la lotta alla criminalità o alla microcriminalità si combatta non affidando poteri più ampi ai sindaci con la tolleranza zero di Rudolph Giuliani (che non mi pare abbia sortito grandi risultati)” (Marta Vincenzi, Corriere Mercantile, 5 settembre). Aggiungiamo un paio di considerazioni:

1) La tolleranza zero di R. Giuliani non è mai esistita. Come dimostra Alexander Stille su Repubblica (16 settembre) non è che un mito metropolitano: il calo significativo dei reati a New York negli anni Novanta non può essere ricondotto né a lui né alla tesi della “tolleranza zero”. Il fenomeno aveva una portata ben più generale perché, nello stesso periodo, in tutti gli Stati Uniti, si registrava un calo simile. Stille osserva che lo stesso Giuliani non ha mai usato l’espressione “tolleranza zero” e riporta una dichiarazione di Giorgio Kelling (un criminologo considerato uno dei padri delle strategie newyorkesi contro il crimine): “Tolleranza zero, vale a dire pugno di ferro per tutti i reati minori ovunque, implica fanatismo. E noi siamo sempre stati convinti che una valida gestione dell´ordine pubblico implica prudenza, senno, e capacità di valutare il contesto”.


2) Marta Vincenzi rinuncia a chiedere più poteri di polizia, ma domanda l’intervento del ministro dell’Interno su molti “problemi” che considera di “ordine pubblico”. Primi tra tutti, nomadi e moschea. Sui nomadi annuncia: “né tolleranza zero né una città troppo accogliente” (Repubblica, 31 agosto). Sulla moschea, frena la sua costruzione. La si farà “se e quando avremo tutte le garanzie necessarie… non possiamo riempire questo Paese di moschee… ce ne sono già abbastanza” (Gazzetta del Lunedì, 24 settembre) e invia un dossier al ministro dell’Interno affinché si ottengano informazioni su chi sta dietro la costruzione della moschea: “Nessuno nega la libertà di culto, ma qui sono in gioco ragioni di sicurezza” (Secolo XIX, 26 settembre).

La strada percorsa dalla sindaco piace al centrodestra: ampi settori dell’opposizione applaudono Corriere Mercantile, 27 settembre); “la richiesta del sindaco è più che giusta”, dichiara Claudio Scajola (Secolo XIX, 28 settembre).

R. Onofrio osserva che, assieme a Chiamparino, Domenici, Veltroni e Cofferati, Marta Vincenzi appartiene al a “schiera sempre più nutrita dei sindaci ulivisti che hanno deciso di invertire con decisione alcuni radicati capisaldi culturali della sinistra, soprattutto per quanto riguarda il tema della tolleranza zero sul fronte della criminalità, piccola o grande che sia” (Secolo XIX, 26 settembre). Ora, al Viminale, i sindaci si sono accordati su di un “pacchetto sicurezza” da portare al Consiglio di Ministri che darà più poteri ai sindaci. “Il giro di vite colpirà lavavetri, commercianti abusivi, zingari” (Secolo XIX, 9 ottobre).
Come recentemente osservava Stefano Rodotà : in Italia la discussione sulla sicurezza è ormai ridotta a una brutale questione di ordine pubblico (Repubblica, 10 settembre).
(Oscar Itzcovich)