Informazione – Il corteo è pacifico quindi inesistente
Volete un esempio di come si può manipolare un evento fino a cancellarne (o quasi) il significato? Prendete il corteo sul G8 di sabato 17 novembre scorso a Genova. Il corteo arriva dopo una settimana di timori di polemiche durissime. La destra ne ha chiesto la cancellazione. Una campagna giornalistica e televisiva martellante, specie a livello locale, ha di fatto suggerito l’abbandono della città da parte dei cittadini e la chiusura dei negozi. La tensione creata è tale da indurre gli organizzatori a temere un flop e a sottostimare le richieste di convogli a Trenitalia. Che ne approfitterà mettendoci del suo (cosa facilissima visto la normale condizione dei suoi treni) per sabotare l’iniziativa.
Sabato la manifestazione è un successo: 50 mila persone in un corteo denso di politica, “reduce” ma anche giovane, capace di contenere al proprio interno conflitti non da poco (striscione e scritte sulla “polizia assassina”).
Domenica 18 novembre la notizia dei quotidiani è “corteo pacifico”. Si tira un respiro di sollievo: “è andata bene perché non è successo niente”. E siccome non è successo niente la manifestazione non è esistita o quasi. Le sue ragioni, i suoi slogan, la forza e il coraggio che hanno fatto sfilare a Genova migliaia di persone in gran parte giovani, in un corteo durato 6 ore, che poi se ne sono ripartiti “zitti e buoni”, sono ridotte per lo più a colore. Sia pure con qualche raro omaggio alla piazza.
Poche le eccezioni. Tra queste l’editoriale – “questa volta bravi tutti ma è bocciata la politica” – del Secolo XIX che peraltro aveva dedicato durante la settimana molte colonne al tam tam antimanifestazione. “La maggioranza non sta rispettando uno degli impegni presi nel programma di governo: la Commissione d’inchiesta sui fatti del G8 magari non servirà a niente, proprio come ritiene Ottone (Repubblica, 17 novembre), ma era un impegno preciso e gli impegni si rispettano. Quanto all’opposizione basta aver seguito 5 minuti della trasmissione che La Sette ha dedicato all’evento per farsene una idea: tra l’ex radicale Taradash che si arrampicava sugli specchi e la portavoce Gardini che al solito pensava soprattutto a magnificare il suo datore di lavoro veniva solo da pensare come nella patria di Machiavelli la politica abbia potuto cadere così in basso”.
(Manlio Calegari)