Porto/2 – Sparato dal bar il primo siluro

6 febbraio 2004. Novi si insedia all’Autorità portuale. Regione (Biasotti), Provincia (Repetto) e Comune (Pericu) gli assicurano “massima autonomia”. Lui dichiara: “Non cederò a pressioni né a condizionamenti”. Sembra uno che sappia di cosa parla. Della legge 84/94 in un’intervista (26 febbraio) dice che andrebbero modificate le modalità macchinose di nomina dei presidenti delle Autorità Portuali e la composizione del Comitato Portuale … eccessiva nel numero dei delegati e molto sospetta di conflitti d’ interesse. Il 9 marzo invita il nuovo Comitato portuale a lasciar da parte risse, carte bollate e cavilli giuridici “per impedire che l’avversario-concorrente imponga le legittime ragioni del suo business”.


Richiami inutili: A maggio, uno scontro istituzionale: Novi nomina Carena a segretario generale. La cosa non piace al ministro dei trasporti Lunardi e al presidente della Regione Biasotti ma lui tira dritto (9 maggio). A giugno l’interminabile vicenda legata all’assegnazione del Multipurpose riesplode. Ricomincia la guerra delle procedure, dei ricorsi e controricorsi al Tar (10 giugno). Il conto però lo paga a novembre quando chiede nuove risorse per l’avvio di “opere fondamentali per la portualità genovese (terzo valico, nodo di San Benigno, nuovo tracciato autostradale, interventi sulla rete ferroviaria portuale e retroportuale)” (9 novembre). Ci pensa Grillo, FI, presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato: “Anziché chiedere altro denaro, Novi cominci a investire quello che ha ricevuto”.
E se Novi fosse un incompetente? Il primo a far balenare l’interrogativo a soli 10 mesi dal suo insediamento è il Secolo XIX (28 novembre). Lo fa riferendo incontrollabili conversazioni colte in un bar di Sottoripa. Gola profonda: col suo modo di fare Novi ha messo in discussione la struttura interna dell’ente. “Avrà pur capito che per lavorare bene non può fare a meno della collaborazione di dirigenti e quadri”.
Profonda e autorevole (la gola) al punto da ispirare un durissimo e sprezzante commento (16 dicembre) di Vaccari, arrivato da appena qualche settimana dal gratuito City alla direzione del Secolo XIX. “Con totale sprezzo del ridicolo, il presidente dell’Autorità Portuale Giovanni Novi si è finalmente dato una missione. A testa bassa come Wil Coyote, lo sgangherato personaggio dei fumetti che conclude puntualmente le sue cariche in fondo a un burrone, ha lanciato una crociata. No, non per far funzionare il porto: sarebbe una scelta troppo intelligente”.
E’ solo un assaggio di un pezzo colmo di ingiurie che – malgrado il clima conflittuale – lascia stupefatti gli stessi operatori portuali. Un gruppo di loro (Marco Bisagno, Luigi Negri e Piero Lazzeri tra gli altri) non perde un minuto nel protestare con una lettera aperta: “Il tono irriverente usato nei confronti del Presidente Novi lascia esterrefatti ed indignati, a maggior ragione in quanto l’articolo porta la firma del Direttore stesso del giornale” (18 dicembre).
Vista col senno di poi la vicenda di Novi, la sua personale, perché in questi giorni ce ne sono molte altre sotto la lente, sembra consumarsi in quei giorni del 2004. Chissà se al Decimonono si ricordano almeno il nome del bar dove erano cominciate quelle voci?
(Oscar Itzcovich)
P.S. Tutte le date sono del 2004 e indicano il giorno di pubblicazione della notizia sul “Secolo XIX”