Giovani immigrati – Una bella notizia attesa 10 anni

Fino al 28 marzo scorso, quando i giovani immigrati compivano 18 anni e diventavano maggiorenni erano costretti a scegliere tra permesso di soggiorno per motivi di studio e permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Nel primo caso, una volta completati gli studi, non potevano più richiedere un permesso di soggiorno per lavoro, e impiegare così in Italia la professionalità appena conseguita, ma dovevano lasciare il Paese, e quando gli studi andavano male e non venivano raggiunti i requisiti previsti, le questure rifiutavano il rinnovo del documento, decretando la clandestinità di fatto dei giovani. Se invece avessero lasciato gli studi e avessero scelto il permesso per “motivi di lavoro” i giovani immigrati rischiavano la clandestinità quando perdevano il loro lavoro e non ne trovavano un altro entro sei mesi.


Ora la circolare del ministro dell’Interno del 28 marzo 2008 ammette finalmente la possibilità di rinnovare i permessi di soggiorno anche per motivi familiari al compimento del diciottesimo anno di età. Il rinnovo avrà la stessa durata di quello del genitore, purché quest’ultimo soddisfi le condizioni di reddito e di alloggio richieste per il ricongiungimento familiare.
E’ una bella notizia per i giovani immigrati che vivevano in una situazione di grande incertezza, tale da impedire loro di pensare ad un progetto credibile per il futuro, ciò che moltiplicava i possibili percorsi di emarginazione.
Il Forum Antirazzista di Genova che tra il 1995 ed il 2001 costituiva il centro della attività politica e sociale sulla immigrazione nella nostra città, dedicava all’integrazione dei minori e dei giovani immigrati una parte importante della propria iniziativa ed aveva chiesto più volte alle istituzioni l’emanazione di tale circolare. Il ministro oggi usa le stesse argomentazioni che venivano allora esposte dal Forum Antirazzista. La normativa che disciplina il rinnovo dei permessi di soggiorno non è cambiata, è sempre la stessa del 1998, e la circolare, con l’interpretazione corretta, arriva con un ritardo di 10 anni. Meglio tardi che mai.
(Saleh Zaghloul)