Conferenza strategica/1 – Alla ricerca della ricerca scientifica

Alla Conferenza strategica Genova 2015 dedicata al rapporto tra industria e ricerca scientifica a Genova organizzata dal Comune il 7 maggio 2008, è presente l’industria (cantieristica, aero navale, meccanica, informatica, elettronica, energia, biomedicale), ma non l’Università. E’ invece presente il Politecnico – che appare sempre più concretamente come la seconda università di Genova – nella persona di Gianni Vernazza, preside dell’attuale Facoltà di Ingegneria. Il Politecnico è il vero protagonista della giornata. Gran parte delle relazioni vi fanno riferimento. L’intervento breve e puntuale del prof. Vernazza presenta le ragioni della proposta, i problemi da affrontare, i passi che finora si sono fatti. Fra i diversi spunti segnala la necessità di rispondere alla forte domanda di più ingegneri e quella di migliorare ancora la loro preparazione. Auspica una forte collaborazione con i politecnici di Milano e di Torino, ma non nasconde la possibilità di conflitti di sovrapposizione di competenze. Quindi ne deriverebbe una certa ma non esclusiva specializzazione (energia, nucleare, nautica) e una stretta collaborazione con altre facoltà e dipartimenti dell’Ateneo (Economia, Lettere e Filosofia, logistica, multimedialità). La progettazione del futuro Politecnico è affidata a otto gruppi di lavoro; preoccupazione fondamentale è assicurare una efficace e trasparente governance.


Ora è ampiamente noto che l’Università di Genova è attraversata da gravi problemi di varia natura. Ci si può nascondere dietro un dito, ma è indubbio che il distacco di Ingegneria, di una tra le più rilevanti componenti dell’Ateneo, rappresenterà per quel che resta dell’Università un vero e proprio impoverimento in termini non solo materiali (strutture, personale, bilancio), ma anche di conoscenze, di rapporti e di esperienze, anche gestionali, maturate in questi anni. La Conferenza strategica già lo dimostra lasciando fuori molti settori importanti dell’attuale Università (salute, chimica, nanoscienze, nuovi materiali, ambiente, scienze socioeconomiche per citare solo alcuni) che, peraltro, sono previsti, e con cospicui finanziamenti, nel settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico dell’Unione Europea, 2007-2013 (http://cordis.europa.eu/fp7/cooperation/home_en.html).
Il Comune di Genova sembra aver scelto un percorso diverso da quello segnalato dall’Unione europea. “Non si può da una parte volere una Università più radicata e dall’altra non invitarla neanche alle conferenze strategiche, a meno che tali conferenze non siano già indirizzate ai risultati precostituiti” commenta amaramente Rinaldo Marazza (professore di Chimica Generale ed Inorganica) in un email inoltrato il 5 maggio sulla posta interna dell’Ateneo.
(Oscar Itzcovich)