Teatro di strada – “L’uomo Costituzione” di Torino

Verso le nove e trenta di sera, camminando per Torino, si sente in lontananza una voce che scandisce un testo. Le parole sono lontane, confuse, non si capisce di cosa si tratti. Poi si viene in vista di un signore seduto su un gradino: ha un paio di cuffie e una antenna sulla testa, un cappello posato vicino a raccogliere soldi, un finto microfono: sembra un tipo un po’ sballato. Intorno, nel grande spazio di un viale deserto, una decina di persone, alcune sedute per terra, altre in piedi, tutte attente. Le parole ora si capiscono bene: si tratta del testo della Costituzione Italiana, pronunciato integralmente, dalla prima parola all’ultima. Ogni tanto una breve esitazione, una interruzione: è come se all’uomo che le pronuncia le parole arrivassero da lontano, attraverso l’antenna che porta sul capo, e qualche disturbo nel segnale producesse un intoppo: allora con la mano sistema un poco l’antenna e riprende. Pare di essere in una scena di Farenheit 4 51, lì gli uomini libro, qui l’uomo “Costituzione”. L’emozione che arriva da tutta la scena viaggia sul crinale tra sconforto e speranza.
L’uomo con l’antenna in testa non è uno sballato, si chiama Marco Gobetti, artista che nel 2006 ha creato il “Teatro Stabile di Strada”. Molti i riferimenti su internet. Vi segnaliamo quello del sito dell’artista: http://nuke.teatrostabiledistrada.org/
(Paola Pierantoni)