Pensiero unico 2. Radiorai: cronaca di una morte annunciata

Qualcuno, come chi scrive (che pure per ragioni professionali avrebbe dovuto essere informato) è stato colto di sorpresa e si è rivolto all’elettrauto: chissà che cosa ho toccato, non sento più due reti Rai. Nemmeno il tecnico, dopo aver armeggiato un po’ nell’autoradio, è riuscito a ripristinare l’ascolto. Così, niente “baco” né musica classica del 3, per qualche giorno in macchina. Poi la scoperta: la Rai ha comunicato che dal 15 maggio le trasmissioni a onde medie proseguiranno soltanto per la programmazione di RadioUno.


In pratica, sono state silenziate Radio 2 e Radio 3, che si potranno continuare ad ascoltare, ma soltanto in modulazione di frequenza.
Questo vuol dire che centinaia di migliaia di cittadini di comuni, spesso in montagna, dove il segnale Rai in Fm non arriva, saranno tagliati fuori. Come pure in campagna, dove ci sono ostacoli naturali che bloccano l’Fm, o per gli italiani all’estero che con i loro apparecchi radio riescono a captare soltanto quella frequenza. (Ma stavolta vuoi vedere che l’apposito ministro Tremaglia non protesta?)
Il sistema Digital Audio Broadcasting (DAB), che permetterebbe un’ottima qualità di ascolto, e si diffonde in Europa, è ancora in fase di sperimentazione e non copre l’intero territorio nazionale.
Quindi, la decisione della RAI è una riduzione del servizio pubblico, l’ennesima dimostrazione della lucida volontà da parte dei vertici di ridurre la pluralità delle voci e imporre la logica dell’unico canale, più controllabile e malleabile. Dopo lo svuotamento di Radio Tre dal punto di vista culturale, la chiusura di apprezzate e utili trasmissioni, ora si vuole azzerare il sistema radiofonico pubblico già alle prese con pesanti crisi di ascolto.
Purtroppo, come tutto quello che riguarda la radio, anche questo cambiamento sta passando sotto il silenzio della stampa.
Per maggiori informazioni:
www.amicidiradiotre.com

amicidiradio3@yahoo.it