Cornigliano – Qualche legittima riflessione

E’ legittimo chiedersi se al termine della campagna politica per le regionali i candidati abbiano formulato un pensiero complesso, o anche semplice, relativamente alle aree di Cornigliano e al loro futuro utilizzo. La stampa non ne ha praticamente parlato ed i lavoratori coinvolti sono sedati da cassa integrazione straordinaria e ordinaria fino alla prossima scadenza estiva, 31 agosto.


A calendario c’è il blocco delle pensioni amianto e il futuro di chi dovrebbe rientrare a lavorare.
Sulle aree restituite alla città svettano ancora pile di container alternate a spazi vuoti.
Non si chiede qui l’intervento di Renzo Piano o di giuslavoristi di fama. Si chiede solo che chi si candida alla guida della Liguria si faccia carico di soluzioni a lungo termine per i lavoratori che, colpiti dalla crisi siderurgica rischiano, dopo anni di cassa integrazione, il loro posto e per i cittadini di Cornigliano che attendono da anni soluzioni e progetti vicini ai loro bisogni.
Utile riepilogare di seguito alcuni spunti di riflessione: centrale termica, rientro effettivo dei lavoratori in fabbrica reparto per reparto, destinazione delle aree destinate al quartiere, garanzie occupazionali, questione amianto.
Questa vicenda abbraccia tutti i soggetti sopra indicati che hanno dimostrato infinita pazienza in questi lunghi cinque anni. Li abbraccia e li soffoca al tempo stesso perché li colloca in un limbo dove il futuro è privo di contorni certi e sostanza.
Fare politica è cogliere questi nodi e cercare di scioglierli. Senza procrastinare e senza ricorrere a soluzioni temporanee di scadenza in scadenza.
Il superamento dell’area a caldo di Cornigliano è stato uno dei temi più importanti delle precedenti elezioni regionali. Era il 2005.
Per i prossimi cinque anni quali sono gli obbiettivi del cantiere politico?
(Giovanna Profumo)