OLI 378: SINDACATO – Epifani e l’estetica della piazza

Da la Repubblica 20 maggio 2013
Alla Fiom invece Epifani rimprovera quella che definisce “l’estetica delle piazze”. Quando si hanno responsabilità di governo il punto non è tanto stare nelle piazze quanto risolvere i problemi che le piazze propongono, “perché l’estetica delle piazze, cioè stare lì e non risolvere mai i problemi, non funziona. La gente ti chiede soluzioni”
Guglielmo Epifani, nuovo segretario Pd, è stato alla guida della Cgil per otto anni (dal 2002 al 2008). Sergio Cofferati, suo predecessore nel sindacato, nonché membro del Parlamento Europeo per lo stesso partito, era a Roma in piazza sabato 18 maggio. C’è chi dice che il secondo avrebbe agito nello stesso modo fosse stato segretario del Pd e al posto del primo.
E’ evidente che esiste un problema di estetica nel Pd e nel sindacato.
Ma questa faccenda dell’estetica delle piazze non può e non deve essere liquidata come una boutade. Impone a chi fa politica o sindacato una riflessione: cosa si va fare in piazza? E soprattutto: per quale ragione negli ultimi dieci anni solo in Piazza sono state poste le richieste più urgenti ai governi del paese?
E’ stato per soddisfare un senso estetico che sono state occupate strade e piazze al G8 di Genova? Quanto compiacimento estetico muoveva i Girotondi? Quale sottile pulsione ha spinto i tre milioni che si sono riversati a Roma per l’articolo 18 nel marzo 2002? Cosa ha accompagnato i moltissimi che si sono ritrovati, in tante manifestazioni, contro le politiche di smantellamento di stato sociale e diritti?
Ma è sufficiente pensare alle donne: per quale pulsione estetica sono andate in tutte le piazze italiane  il13 febbraio 2011? In nome di cosa si sono riviste quest’anno per ballare nel billion rising?
Certo, a Roma, il 18 maggio c’era la satira dei cartelli ed esasperazione, ma c’era anche sul palco il pacato disappunto di Sandra Bonsanti, la denuncia di Gino Strada e la rabbia di Fiorella Mannoia, che chiedevano per ogni persona presente di risolvere i problemi.
Nessuno di loro era lì per un esercizio di stile.
Ma questa faccenda dell’estetica delle piazze rivela l’uomo Guglielmo Epifani, la sua scissione tra partito e sindacato come se le due componenti non potessero stare insieme nella storia del leader.
E svela inoltre la difficoltà di sanare i dissidi di quella parte del Pd che è Cgil e che non incontra la Fiom di Landini, l’assenza di Susanna Camusso racconta anche questa storia, fatta di scissioni e tattiche interne di cui ai lavoratori e ai disoccupati non importa davvero nulla.
L’estetica delle piazze è un concetto che offende, evoca la perdita di tempo, il nulla di fatto. Se a dirlo è l’ex segretario generale della Cgil l’offesa ha un peso maggiore: rasenta il disprezzo.
Sabato 22 giugno a Roma ci sarà la manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil. La prima manifestazione unitaria dopo tanto tempo. In agenda parole d’ordine simili a quelle che sono state dette sabato: Lavoro, equità, contratti.
Cosa sceglierà il Pd? E che farà Epifani?
Rinunceranno all’estetica della piazza?


(Giovanna Profumo – galleria fotografica dell’autrice)