OLI 356: INFORMAZIONE – Il Corriere della Sera e l’isola che non c’è

Ikaria: un signore centenario torna a casa dopo una festa

Capita, a volte, di incappare in un articolo che parla di qualcosa che conosci davvero a fondo, e rimanerne un po’ straniti. E’ il caso di un articolo pubblicato in rete il 5 novembre sul Corriere della Sera – Salute. Titolo: “La formula dell’immortalità custodita in un’isola greca – Ikaria: i 90enni sono il doppio della media nazionale. La scoperta di un team italiano”.
Nel 2008 quest’isola dell’Egeo nord orientale, data la longevità degli abitanti, è finita sotto la lente di osservazione di Dan Buettner, ricercatore statunitense, esploratore, corrispondente del New York Times, membro di National Geografic e fondatore di ‘Blue Zones’, società che svolge ricerche sulle cause della lunga vita in diverse aree culturali e geografiche.

Ikaria, festa

Di questa ricerca e dei suoi aggiornamenti parla un articolo del New York Times dello scorso 28 ottobre, di certo ispiratore del pezzo del Corriere, ma costretto dall’articolista del Coriere in una sintesi che può lasciare perplessi amanti e fedeli frequentatori del luogo. La realtà infatti non collima con l’immagine proposta: isolani pressoché vegeteriani che fanno colazione e cena ‘a base di latte di capra’, genere però impossibile da trovare in quest’isola piena di capre (se ne contano 30.000, contro 7000 abitanti), che in gran parte girano libere sui monti, né munte né accudite, in attesa di essere mangiate tutte intere, arrostite, o bollite, o in umido (i fegatini passati in padella), nel corso delle infinite feste che allietano l’isola, queste sì fattore di lunga vita.
Se è vero poi che gli isolani bevono un infuso di erbe selvatiche detto “the della montagna”, è del tutto fantasioso che consumino ‘molta maggiorana’ e ‘molto rosmarino’. Praticamente ignoto, infatti, l’uso alimentare del rosmarino, e del tutto sconosciuto quel che noi intendiamo per maggiorana: parola di genovesi che hanno tentato invano di confezionare ricette liguri dove questa erba è essenziale.

Al mattino si beve ancora …

E poi nessun cenno al vino! Il vino ‘pramnio’! Orgoglio di un’isola che si vanta di aver dato i natali a Dioniso stesso, e in cui l’impronta dionisiaca delle feste è tuttora evidente … Difetti veniali. Però, pur nella sintesi, valeva la pena di evidenziare altri aspetti dell’articolo del New York Times. Inanzitutto che la dieta isolana non è forse il fattore più importante, ma che grande peso ha la struttura sociale, il fatto che gli anziani hanno un ruolo riconosciuto che motiva la loro vita, che senz’altro “si mangia meglio che in America“, ma che il fattore più importante è “come mangiamo … noi godiamo della compagnia, chiunque ne faccia parte. Il cibo è sempre goduto insieme alla conversazione”.

Ikaria, in una tomba un riconoscimento al vino

E il sesso. L’articolo del NYT puntualizza che “l’80% degli uomini tra i 65 e i 100 anni svolgono regolarmente attività sessuale”. Ricerche a parte, per appurare l’allegra disponibilità sessuale di anzianissimi signori basta andare da sole alle feste isolane.

L’articolista del Corriere dà conto della salutare indifferenza locale verso il tempo, e su questo non si può che concordare: sull’isola per gli appuntamenti vengono usati termini quali ‘messimeraki’, o ‘vradaki’ che indicano ore indeterminate rispettivamente situate tra mezzogiorno e le cinque del pomeriggio, e tra le nove di sera a notte fonda.

Una osservazione finale: del team che nel 2008 ha condotto questa ricerca sull’isola di Ikaria faceva parte anche Gianni Pes, del dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Sassari, ma perché nell’articolo si parla di un ‘team italiano’, anziché di un ‘italiano nel team’?
(Paola Pierantoni –  foto dell’autrice)