Dibattiti. L’isola che non c’è e il nodo di Riva

Consegneresti i tuoi risparmi ai personaggi dalle faccione ammiccanti che occhieggiano dai manifesti elettorali? E -risparmi a parte- cos’è che li fa apparire poco credibili? Risposta (una delle tante possibili): che le loro parole, le proposte e gli stessi luoghi scelti per annunciarle risultano poco convincenti.


Biasotti, il candidato del centro-destra, di queste proposte lanciate dalle sedi più singolari e con evidenti intenzioni pubblicitarie è stato il re incontrastato. Vi ricordate l’assunzione dei ferrovieri licenziati, il ponte di Pedemonte, padre Pio, i ticket sì-no, le tasse universitarie sì-no e così via?.
Ma che cosa dire quando sullo stesso terreno scende il candidato del centro sinistra? Almeno due sono le proposte fatte da Burlando in campagna elettorale dalla tribuna dell’associazione culturale “Maestrale” di cui lo stesso Burlando è promotore. La prima, a metà dicembre 2004, si riferisce alla costruzione di una “isola” artificiale che al largo di Sampierdarena dovrebbe diventare la nuova base dei depositi petrolchimici. La seconda, formulata ancora da Maestrale a metà di febbraio 2005, offre a Riva, in cambio di un suo ulteriore impegno nel “freddo” (abbandono altoforno), un sostanzioso incremento delle aree a disposizione e altre importanti facilitazioni.
A elezioni concluse sarà possibile tornare a riflettere sulle proposte in questione che hanno avuto entrambe un seguito a livello di opinione pubblica, istituzioni e forse politiche. Pericu ha detto che l’isola gli piace. Piano ha fatto qualche osservazione tecnica; altre ancora ne ha fatto l’Associazione industriali. Quanto all’ILVA la proposta di Burlando-Maestrale ha provocato curiosità, perplessità (vedi Carbone il presidente della società per Cornigliano che doveva sovrintendere alla ridistribuzione delle aree cedute dal Demanio alla Regione) e qualche malumore. Come Repetto, il presidente della Provincia, da sempre scettico sulle intenzioni governative: ha detto chiaramente che di via libera alla riconversione dell’area a caldo non se ne parla e che dà a tutti tempo un mese per fare chiarezza sulle rispettive intenzioni.
Chiarezza appunto. Che non c’è quando due proposte così impegnative, attorno alle quali ci sono state trattative, atti istituzionali (il PRG portuale, ad es.) sono lanciate da una associazione, magari importante, che è una via di mezzo tra l’amplificatore e il comitato elettorale del candidato Burlando. Chi sta facendo queste proposte? I DS? L’Ulivo? La Fed? O una “brancà d’amixi”, come dicono a Genova? E nel caso citato chi sono questi amici?
“Maestrale” è un libero circolo di cultura e fa bene ad occuparsi della vita della città; le sue proposte non possono che essere apprezzate. Ma non è la stessa cosa se il leader del centro sinistra alla presidenza della Regione usa Maestrale per fare le proprie proposte.
Come vanno valutate in questo caso? Come proposte che lo impegnano personalmente ma non riguardano i partiti e lo schieramento che lo sostiene? Si tratta in altri termini di proposte fatte solo per far parlare? Di quelle a cui ci hanno abituato gli attuali governanti che considerano gli annunci delle cose, più importanti delle cose stesse? Che se poi le cose non succedono non è colpa di nessuno?
(Manlio Calegari)