OLI 300: POLITICA – Fuori le “palanche” dalla politica

Il Movimento 5 stelle sta facendo il pieno delle piazze in tutta Italia, si parla di 20.000 persone a Milano, 10.000 a Torino, diverse migliaia in quasi tutti i comuni interessati dalle elezioni, compresa Savona. A Genova, in attesa della formazione della lista per le comunali del 2012, il Meetup degli Amici di Beppe Grillo organizza una raccolta di firme per una petizione diretta ai Consiglieri regionali: abbassarsi lo stipendio e ridurre o annullare i benefit e i gettoni di presenza. Partecipo con interesse ai “banchetti” di sabato 7 e domenica 8 maggio rispettivamente in via San Lorenzo e in Corso Italia, cogliendo l’occasione per vedere il tipo di risposta delle persone e la tipologia dei firmatari.
Rispondono soprattutto persone giovani ma non mancano gli “anziani”, anche se questi ultimi sono più convinti che si tratti solo di una provocazione: i capelli bianchi ne hanno viste tante di iniziative simili, però partecipano volentieri perché, leggendo il volantino, vedono dei numeri che non credevano possibili: stipendi dagli 8700 euro in su, per arrivare a cifre da capogiro di oltre 15.000 euro, fatte tutte le aggiunte di rimborsi spese (da auto presidenziale), di indennità e di amenità varie. Si spiega che il nuovo tipo di politica proposto dal Movimento è di tipo partecipativo, non più con una delega in bianco, come avviene oggi. Si ricordano anche i referendum, distribuendo volantini con la preghiera di farli circolare. Alcuni ancora non sapevano che per dire “no” si deve votare “si”, credendo invece di andare a scegliere se approvare le legge o meno: in effetti questa storia del referendum abrogativo fa confusione: la TV di stato ha fatto il suo lavoro di censura in modo accurato, forse è davvero l’ora che siano istituite anche tutte le altre forme. Si parla con il “marchio di Beppe” alle spalle, uno striscione con la faccia di Grillo a dar forza all’impegno, suggello di autorevolezza all’iniziativa, certezza di trasparenza.
E in effetti, oggi, chi più di un comico potrebbe restituire serietà alla situazione carnevalesca della nostra politica? Ad ascoltare i filmati del tour di Grillo per appoggiare le liste comunali in giro per mezza Italia, si sentono quelle parole che vorremmo sentir dire ai “politici di professione”, mentre uno scarno Pisapia con in mano un megafono che non sa nemmeno accendere, a parlare di problemi in modo generico e senza convinzione alcuna è il massimo che ci viene proposto da un centro sinistra spento, affidato ormai per riempire le piazze solo a Vendola, nemmeno al segretario Bersani.
Anche il Pdl cerca di scopiazzare come può, cercando di adattarsi ad un fenomeno che eroderà voti da ogni parte: il Wi-Fi libero, limitatamente a chi non ne fa l’attività predominante (siamo abituati ai senza senso, ma questa è davvero comica). Si sono dimenticati la parola “gratuito” del programma 5 stelle ma si sa, l’attuale classe politica non è molto esperta di Internet e forse non hanno ancora capito che gli italiani, per attaccarsi a quella che ormai è una delle più lente reti europee, pagano salato.
Le due giornate si chiudono con soddisfazione, molti fogli sono pieni di firme, ci si sente soddisfatti di aver fatto vera informazione a diretto contatto con i cittadini, come fossimo quell’articolo di fondo mancante nel giornale più importante della città.
(Stefano De Pietro)