Show elettorali. Comici involontari da non dimenticare

Che Berlusconi scelga l’unico spettacolo comico della TV, la trasmissione di Bruno Vespa, anziché il Parlamento, per divulgare la notizia che l’Italia si sarebbe ritirata dall’Iraq in autunno, notizia prontamente smentita col solito rigiro di parole (…era un auspicio ecc.) dopo l’immediata rampogna dell’amico padrone George, è in linea con l’involontaria comicità dell’uomo politico (si fa per dire), se non fosse che qui al comico si mescola il tragico di un modo di governare che non sappiamo dove porterà il Paese.


Bene ha fatto dunque il Presidente della Repubblica a richiedere da Londra al Cavaliere di riservare al Parlamento le sue sparate. Ma subito dopo altra esibizione, questa volta a Imperia per non so quale inaugurazione, con a fianco il ministro dall’occhiolino che ride e sprizza rassicurazione da tutti i pori della faccia (come alla vigilia del G8!), anche lui col ditino sulla bocca alla maniera del Vespa, mentre il Berlusca sviluppava il suo teatrino di pacche sulle spalle e barzellette con i sindaci del suo stesso colore e, un po’ dopo, annunciava ai liguri di Ponente, la realizzazione del terzo valico, auspicando che nessun Pubblico Ministero ci metta il becco. Che ci sia qualcosa di poco pulito in vista?
Di certo lo spettacolino è stato pietoso e arrogante. E a godersi la sceneggiata, ad applaudire, a beccarsi pacche sulle spalle e scempiaggini, era schierato al completo lo stato maggiore dei politici liguri della CDL, compreso l’arancione Biasotti, che tante volte ha proclamato la sua indipendenza dal modo pagliaccesco di fare politica dell’altro B. Quei due sono culo e camicia. Se lo ricordino i Liguri, quando prestissimo dovranno scegliere chi li governerà per un altro ciclo amministrativo.
(G.M.)