Xenofobia. La rabbia della lega sbaglia indirizzo

Dice Donatella Alfonso su Repubblica di Sabato 8 Ottobre che il consigliere comunale DS Rino Lecce, sotto la cui casa l’altro giorno si è radunato un manipolo di leghisti vocianti, ostili alla Moschea di Cornigliano, “ha la voce spezzata dalla amarezza”.


Si può capire e solidarizzare. Lo spettacolo offerto dalla cinquantina di invasati deve essere stato di profonda inciviltà: insulti al sindaco e alla giunta, un blasfemo utilizzo della croce che viene piazzata sul luogo dove dovrà sorgere la moschea, e infine insulti personali a Rino Lecce medesimo.
L’amarezza di Lecce, tra l’altro, se deve aver raggiunto il suo culmine per questo ultimo episodio, non deve essere mancata nemmeno nei giorni scorsi, perché di manifestazioni contro la moschea ultimamente ce ne sono state diverse, tutte, a dire il vero, di poche decine di persone (e questo un po’ di consolazione a Lecce deve averla data), ma che nondimeno possono costituire una insidia per il difficile equilibrio del quartiere. I volantini dei promotori infatti offrono agli scontenti abitanti di Cornigliano un furbesco mix di xenofobia e di storici disagi (acciaierie) che alla lunga potrebbe far presa.
Ma… ferma! Mai farsi condizionare dai pregiudizi (positivi, in questo caso)! I motivi della indignazione del nostro consigliere sono ben altri! La voce di Rino Lecce, ci informa la giornalista, si spezza mentre rievoca: “Pensare che se in maggioranza c’è qualcuno critico sulla localizzazione della Moschea sono io… e se in aula avessimo dovuto votare avrei detto di no … e questi arrivano, gridano e insultano.” Insomma hanno anche sbagliato indirizzo.
Paola Pierantoni