Iplom/1 . L’azienda e’ a rischio ma siamo bravi

“PARLIAMO DI IPLOM”. A piena pagina sui giornali cittadini un avviso a pagamento dell’Iplom, sotto forma di lettera aperta agli abitanti della Vallescrivia, cerca di spiegare cosa è successo a Busalla il primo settembre. “Alle 21.40 si è verificata una perdita all’impianto desolforazione gasolio”. Tutto qua.

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Busalla – 1° settembre 2005 – ore 21.14
Per gentile concessione del “Comitato Salute Pubblica – Busalla” (http://busalpub.tripod.com)


Quello che è avvenuto permette all’azienda di affermare “che i tecnici Iplom hanno ampiamente dimostrato di essere capaci di intervenire in modo efficace e tempestivo”. Per l’Iplom non è stato un caso fortunato, “ma semmai la dimostrazione che l’addestramento, la formazione, l’utilizzo delle migliori tecnologie possono fare la differenza anche in caso di emergenza”. L’Iplom non ha mai nascosto di essere un’azienda a rischio, ma è altrettanto certa di avere i mezzi e le capacità per contenere, affrontare e domare in sicurezza incidenti come quelli del primo settembre. Iplom parla di “incidente”, non incendio. Il quale può essere desunto solo da espressioni correlate: “corso anticendio”, “Vigili del Fuoco”. Coloro che non erano presenti possono farsi una’idea dell’”incidente” solo dalle fotografie. Fine della parte rassicurante del messaggio.
La seconda parte manifesta invece una certa insofferenza. L’Iplom ha percepito una mancanza di comunicazione con la popolazione interessata. “E questo ha dato l’opportunità a quei pochi che speculano sul lavoro altrui, di diffondere notizie false e tendenziose”. Quali siano queste notizie false e tendenziose non è dato di sapere, ma l’Iplom riafferma di credere di avere tutto il diritto di poter continuare le sue attività. “Iplom è una realtà interna a Busalla e alla Vallescrivia e desidera continuare ad esserlo, non contro la volontà del territorio, ma a beneficio di chi nel territorio ci vive e ci lavora”
La lettera aperta non fa alcun cenno alle polemiche che non riguardano la qualità dei prodotti e del lavoro che vi si svolge, ma la vicinanza dell’impianto petrolchimico al centro abitato e i pericoli potenziali che ne derivano. L’Iplom è classificata come industria a rischio perché rilascia nell’atmosfera polveri, cromo esavalente e acido solforico pericolosi per l’ambiente e la salute. Si tratta di un rischio reale che, date le conseguenze del danno che potrebbe prodursi, non può essere ricondotto a mere stime statistiche.
Oscar Itzcovich