Post-elettorale – La mina vagante del caso Savona

Il “caso Savona” presenta diversi motivi di interesse. Lo scontro politico, tutto a sinistra, ha come perno una “questione morale” piuttosto evidente, legata al business del cemento, “che ha unito immobiliaristi, politici della sinistra storica e meno storica, transfughi dell’opposizione (Cdl), parenti (anche stretti) dei medesimi, affaristi con un passato colmo di ombre e simili” (cfr. OLI 103).


Alle elezioni amministrative del maggio scorso, di fronte a un centrosinistra compattato, con il rientro di Rifondazione Comunista nell’alleanza dell’Unione, la lista “A Sinistra per Savona”, che presentava come candidata sindaco Patrizia Turchi, ha ottenuto oltre il 5% dei voti, raccolti con una campagna tutta in polemica con le scelte urbanistiche dell’amministrazione di centrosinistra.
In via eccezionale, OLI ha chiesto a Patrizia Turchi di rispondere ad alcune domande scritte. In questa occasione sperimentiamo una pratica, che pensiamo progressivamente di allargare, in modo da offrire ai lettori un materiale più abbondante, senza appesantire troppo la newsletter. Il testo dell’intervista a cura di Fabrizio Tringali è pubblicato integralmente sul nostro sito (http://www.olinews.it/mt/archives/2006/06/intervista_a_pa.html)
Nell’intervista Patrizia Turchi conferma le critiche all’operato dell’amministrazione comunale in materia di politica urbanistica, rimprovera alla sinistra radicale di aver abbandonato le posizioni, propone l’esperienza savonese come caso esemplare ed esportabile…