Autore: Redazione

  • Magistratura democratica – Dibattito pubblico

    Cosa succederebbe se:
    – il pubblico ministero, e cioè l’ufficio cui competono le indagini e l’esercizio dell’azione penale, si trasformasse nell’“avvocato della polizia”, che può intervenire solo su sollecitazione di questa?
    – il perseguire i reati e qualunque reato da chiunque commesso, non fosse più un dovere, ma venisse rimesso ad una scelta politica?
    Succederebbe che l’assetto costituzionale del paese ne risulterebbe compromesso, perché di fatto verrebbe meno il principio della tripartizione dei poteri, l’uguaglianza davanti alla legge dei cittadini diventerebbe una formula vuota, sarebbe compromessa la tutela dei loro diritti e degli interessi diffusi, di cui è intessuta la vita i tutti noi.
    Non si tratta di temi che riguardano solo gli “addetti ai lavori”.
    Magistratura Democratica ha scelto di parlarne in un dibattito pubblico il prossimo lunedì 9 febbraio ore 15.30 a Palazzo Tursi (Salone di Rappresentanza).
    I temi:
    – obbligatorietà dell’azione penale
    – direzione delle indagini
    – indipendenza del Pubblico Ministero
    Interverranno:
    Carlo Brusco (consigliere Corte cassazione), Vito Monetti (sostituto PG della Corte di cassazione), Valeria Fazio (procuratore capo della Repubblica di Casale Monferrato), Andrea Beconi (procuratore aggiunto della Repubblica di Torino), avv. Stefano Salvi (presidente Consiglio Ordine degli avvocati di Genova), avv. Corrado Pagano (presidente Camera Penale ligure).

  • Immigranti: appello contro la schedatura sanitaria

    Medici Senza Frontiere (MSF), Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) e Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG) lanciano un appello per chiedere ai Senatori di respingere l’emendamento che elimina il principio di non segnalazione alle autorità per gli immigrati irregolari che si rivolgono a una struttura sanitaria.
    L’attuale Testo Unico sull’Immigrazione (Decreto Legislativo 286 del 1998) prevede che «l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano».
    Il rischio di essere segnalato creerebbe nell’immigrato privo di permesso di soggiorno e bisognoso di cure mediche una reazione di paura e diffidenza, in grado di ostacolarne l’accesso alle strutture sanitarie. Ciò potrebbe creare condizioni di salute particolarmente gravi per gli stranieri – con aumenti dei costi legati alla necessità di interventi più complessi e prolungati – e ripercussioni sulla salute collettiva – con il rischio di diffusione di eventuali focolai di malattie trasmissibili.
    La cancellazione del principio di non segnalazione vanificherebbe inoltre un’impostazione che nei 13 anni di applicazione (il principio è presente nell’ordinamento italiano già dal 1995) ha prodotto importanti successi nella tutela sanitaria degli stranieri: riduzione dei tassi di Aids, stabilizzazione di quelli relativi alla Tubercolosi, riduzione degli esiti sfavorevoli negli indicatori materno-infantili (basso peso alla nascita, mortalità perinatale e neonatale.).
    MSF, SIMM, ASGI e OISG invitano la società civile a sottoscrivere l’appello ai Senatori, che ha già raccolto 660 adesioni. MSF, SIMM, ASGI e OISG collegandosi al sito http://www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it/appello.asp

  • VERSANTE LIGURE



    MANIE DI GRONDEUR

    Per traffico più quick

    la Gronda è magnifique?

    Urge débat public

    sia live o online con clic

    (ho poche idee, ma è chic

    quest’anglo-franco tic).



  • Emergenza Gaza

    Quest’anno l’emergenza Gaza ha convinto “Music for Peace” ad anticipare la raccolta di generi alimentari di medicinali e di materiale ospedaliero che ogni anno viene svolta dalla associazione.
    Per riuscire a riempire tre o quattro container da portare verso metà febbraio si stanno mobilitando a Genova e Provincia molti volontari con lo scopo di pubblicizzare l’operazione e di costituire punti di raccolta. Il tutto in tempi strettissimi. E’ un tentativo che viene fatto anche per cercare di sfruttare il corridoio umanitario verso Gaza che sarà aperto a breve per portare gli aiuti indispensabili.

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  • Ilva Nord – La salute va in prescrizione

    Il 19 gennaio la Corte di Appello del Tribunale di Genova, presieduta dal dott. Odero, ha emesso la sentenza di secondo grado nei confronti di Emilio Riva e dei figli Claudio e Fabio Arturo, che in primo grado erano stati condannati per inquinamento ambientale a 1 anno e quattro mesi.
    Il procedimento penale ha avuto origine da un esposto contro il Gruppo Riva presentato nel 2001 dall’Associazione Per Cornigliano con più di mille firme di cittadini. In seguito l’Associazione è stata ammessa come parte civile nel processo di primo e di secondo grado, in quanto “rappresentativa della tutela degli interessi degli abitanti”, in considerazione del suo ruolo storico, da molti anni in prima linea per il risanamento del quartiere.

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  • Ilva Sud – Avvelenamento da diossina, a Taranto depositata la perizia

    Taranto – Vertice in Procura sul caso-diossina. Il procuratore capo Franco Sebastio, gli altri magistrati che si occupano dell’inchiesta e il pool di consulenti hanno fatto il punto delle indagini sulla presenza di diossina e pcb (policlorobifenili) negli organi, nei tessuti e nel latte prodotto da pecore e capre lasciate al libero pascolo in un’area adiacente la zona industriale del capoluogo. Animali allevati in otto aziende zootecniche, tutte sottoposte a vincolo sanitario. Gli accertamenti mirano a verificare anche se la diossina trovata nelle pecore è la stessa che fuoriesce da camini dell’Ilva.

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  • Guido Rossa – Il ricordo, trent’anni dopo

    La sua fabbrica venerdì 23 gennaio è un cumulo di macerie. Il cielo bianco la sovrasta come una coperta. C’è il freddo e il vento delle otto di un mattino d’inverno a Cornigliano. Se non fosse che con due pulmini puoi entrare dentro il nulla. Migliaia di metri quadri di alcunché. Nelle aree recintate per il quartiere – i containers di Spinelli sono disposti con graziosa armonia, colorati ma vuoti come la realtà che ti piomba addosso.

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  • Genova – Il porto fuori da “Le Monde”

    E’ passato poco più di un anno dalla storica contesa fra i tre pretendenti all’Autorità Portuale, tra acide e neppure tanto velate baruffe nelle istituzioni. Si sentì parlare allora di porto lungo, porto largo, porto- porta dell’Europa, corridoio cinque. Nella nostra fantasia viaggiavano quei milioni di teu di traffico previsti, li immaginavamo come mattoncini lego, pronti per essere messi a posto. Portavano lustro e lavoro alla città, tanti erano e ancor più sarebbero arrivati e da qui discussioni a non finire per strade, accessi, infrastrutture.

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  • Galata – Una “Merica” ingannevole

    Una visita alla mostra “La Merica! Da Genova a Ellis Island” in corso al museo Galata mi lascia scontenta e irritata, ma scorrendo commenti e recensioni su internet mi accorgo di essere completamente isolata: ovunque si parla di una grande mostra, che fa vivere una esperienza “diversa”, un allestimento “straordinario” che restituisce emozioni e suggestioni…
    Appunto. Diciamo che non ho nessun desiderio di essere “suggestionata” da una mostra. Desidero piuttosto ricevere una nuova conoscenza: l’emozione dipenderà dalle informazioni che mi vengono offerte, da quanto sono collegate tra loro secondo un senso, da quanto efficacemente sono sfruttate le molte possibilità comunicative di cui oggi disponiamo: pannelli informativi, documenti originali, fotografie, video e documentari, registrazioni audio, computers …

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  • Genova città dell’Unesco e dei cancelli

    Vi domando: si possono ancora chiamare fatti gli eventi di cui la stampa quotidiana o la televisione non parlano? Perché in città succedono fatti gravi o almeno importanti di cui nessuno sa e quindi nessuno parla, come se non esistessero. Fatti di cui a volte sono a conoscenza un po’ di persone che però non hanno il prestigio o i legami politici o la confidenza con le parole per farli conoscere fuori della loro cerchia. Fatti che tutti invece dovrebbero conoscere non per denigrare quel politico o per sollevare i soliti mugugni ma perché sono importanti per capire cosa sta succedendo in questa città, e come affrontare i suoi problemi.

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