“Paride, perché questi rivoli d’odio verso la Compagnia?”. La domanda la rivolge Fausto Bertinotti, a Paride Batini, durante i funerali di Fabrizio Cannonero (5 marzo ’08). Nell’occasione (Secolo XIX 6 marzo) il presidente della Camera “può piangere finalmente come tutti” perché “liberato dall’assenza di telecamere e fotografi”. Che infatti, per accordi intercorsi, riprendono la scena del funerale dalla sponda opposta del Bisagno. Ma non abbastanza lontani per “la squadra di portuali picchiatori” che disinteressata ai funerali raggiunge gli operatori televisivi, li malmena danneggiando le loro telecamere per poi rientrare soddisfatta nel gruppo.
Autore: Redazione
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Candidature – Contano doppio a Roma le buone relazioni
Viste da Genova le decisioni sulle candidature alle elezioni politiche appaiono come la longa manus colonizzatrice e brutale del centro, ma testimoniano anche o, meglio, riflettono le asfissie politiche locali.
In una lunga intervista al Corriere della Sera di sabato 1° marzo (Vada per carina, raccomandata no), Marianna Maddia, che Veltroni ha candidato come capofila del PD per il Lazio, si confessa e parla di se più lungamente di quanto si può fare in televisione.
Questa giovane economista di 27 anni rivendica il protagonismo di una generazione che può essere sedotta dalla politica e magari fare anche bene. Goffredo Bettini, il coordinatore nazionale del PD, ha detto che è bravissima (Mezz’ora con…Rai 3 Domenica 2 marzo) e gli crediamo. -
8 marzo/1 – Se la festa delle donne è celebrata da Corona
Non occorre essere femministi della penultima ora per leggere come uno schiaffo alla maturità, diciamo pure dignità, dell’altra metà del cielo, la “festa della donna” organizzata per l’8 marzo all’hotel (con piscina) dei Castelli di Sestri Levante. Basti dire che l’ospite, il motivo di attrazione, era nientemeno che Fabrizio Corona, fotografo appena dimesso dalle patrie galere, dov’era stato rinchiuso, un’altra volta, per spaccio di banconote false: reato da bassa manovalanza, ma consumato a bordo di una lussuosa Bentley; noblesse oblige.
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8 marzo/2 – Cent’anni di lotte e si ricomincia
Palazzo Ducale. Una “Direttrice” autoritaria e gelidamente sorridente conduce i visitatori attraverso le tappe di uno spettacolo negli spazi della mostra “Il rischio non è un mestiere”. E’ l’otto marzo, ed è di donne che si parla. La Direttrice scandisce: “Fate attenzione al nostro banchetto … aiuta anche tu una trentenne a pagare l’affitto, le bollette e le ricariche del cellulare. E firmate la petizione: Chiudiamo le università che sfornano solo disoccupati. Grazie”. Poi inizia il suo percorso seguita da un drappello di circa sessanta persone.
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Cornigliano – Non giocare a scacchi con Karpov-Riva
Ve l’immaginate una partita a scacchi tra un campione e un gruppo eterogeneo di amateur? La posta in gioco è rilevante e ogni parte deve fare un certo numero di mosse in un periodo di tempo stabilito. Il campione fa le mosse al tempo giusto, ma, se conviene, le ritarda per innervosire l’avversario. Il gruppo, invece, le discute, nel rispetto, si capisce, della sua struttura più o meno gerarchica e della sua composizione più o meno variabile. Secondo voi, chi vince?
La partita è il famoso “Accordo di programma” che, con relative modifiche, fu firmato nel 2005 e il campione è, inutile dirlo, Emilio Riva, nono produttore mondiale di acciaio, sesto in Europa, primo in Italia. Il 2010 doveva segnare la dismissione delle lavorazioni a caldo a Cornigliano e il potenziamento degli impianti a freddo (produzione di banda stagnata, zincata ecc.). Sarebbe stata “la rinascita della Genova siderurgica, pulita, ipertecnologica, del terzo millennio. Ma, a leggere Il Sole 24 Ore del 3 marzo 2008, il 2010 sembra ancora molto lontano: “Riva ammette le difficoltà per l’attuazione del piano di rilancio dell’acciaieria. La crisi della banda stagnata continua a mordere e fa accantonare l’investimento in una nuova linea; una centrale elettrica da 300 Mw ancora ferma al palo; 650 cassintegrati espulsi dal ciclo produttivo con la chiusura dell’area a caldo che dovranno rinviare il rientro in fabbrica”. -
Mind the gap – Nella città anziana vietato invecchiare
Se ci lasciamo raccontare Genova dalle statistiche, scopriamo che possiede un indice di vecchiaia tra i più alti di Italia, pari a 242, ovvero vi sono 242 persone di 65 anni e oltre per ogni 100 giovani sotto i 15 anni; l’età media dei genovesi è di 47,0 anni, con un picco di 48,5 anni nella circoscrizione Medio levante (http://it.wikipedia.org/wiki/Genova). D’altronde è sufficiente una passeggiata per le strade per capire che la Superba è una signora di una certa età.
Ma le strategie di mercato o non hanno gli occhi o li hanno troppo lungimiranti, così un’azienda cosmetica ha fatto comparire il suo slogan “Vietato invecchiare!”, nelle farmacie ed erboristerie, costellando da alcuni mesi la città con l’ordine perentorio.
Cosa significherà mai, “vietato invecchiare”? Forse, un invito all’imbalsamazione di malcelata violenza, ancora più subdolo perchè veicolato all’interno delle farmacie, il luogo autorevole che per statuto dovrebbe perseguire la salute ed il benessere, mentre, se è vietato invecchiare, è fatto parimenti divieto di vivere.
Con un sottile sentimento del contrario, nonostante tutto, Genova ed i suoi abitanti continuano ad invecchiare, mentre lo slogan imbelletta goffamente le vetrine e rinverdisce, ad uso marketing, la fontana dell’eterna giovinezza.
(Eleana Marullo) -
Il centro della vita secondo il Papa
Il Papa ha detto che la vita va difesa dall’embrione al coma.
Nuovo incoraggiamento per quelli che si affannano a rianimare feti di ventidue settimane che comunque soccomberanno con un supplemento di qualche ora o qualche giorno di sofferenza, mentre nei casi rarissimi in cui sopravvivano la sofferenza durerà una vita intera.
Incoraggiamento anche per quelli che negano tregua alle persone attaccate a macchine che prolungano insensate torture senza scopo né speranza. Siamo all’indomani del centesimo 8 marzo: speriamo che le donne possano avere la forza di continuare ostinatamente a difendere il centro e la gioia della vita.
(Paola Pierantoni) -
Addio Don Balletto separato in chiesa
La chiesa di San Siro era stracolma di gente venuta a salutare Don Balletto. Ma in questo ultimo giorno, per la prima volta, Don Balletto era lontano. La morte l’ha interamente riconsegnato alla Chiesa. Decine di sacerdoti vestiti con i paramenti sacri gli tributano un onore, ma insieme lo separano dalle centinaia e centinaia di persone che hanno parlato con lui in questi anni, come amici.
La presenza di Don Gallo seduto su una panca, in borghese, accentua questa distanza. Ad officiare è venuto il cardinale. La guardia del corpo, con la pistola che gli rigonfia la giacca, guarda in continuazione in giro, nervosa, sospettosa del popolo che affolla la chiesa. La distanza è veramente troppo grande.
(Paola Pierantoni) -
La cultura diffusa dell’insicurezza
Mentre leggo il giornale che riporta la notizia del portuale morto recentemente a Genova, mi trovo in taxi. C’è molto tumulto negli ambienti sindacali, c’è previsione di uno sciopero, anche i cartelloni del Comune sono usati per diffondere la notizia. E passando lentamente in taxi tra cantieri irregolari con rischio di caduta nelle fosse stradali, asfalti disconnessi che sono una trappola per le moto, sonnolenti multatori che appongono i loro fogliettini camminando in mezzo alla strada con l’immancabile spalla sollevata a sorreggere il telefonino in funzione, in mezzo a tutte quelle che non posso vedere dietro ai muri delle case, mi scappa lo sguardo al cruscotto del mio taxi, dove un grosso cartello plastificato campeggia proprio sopra l’air-bag lato passeggero, attaccato con il classico nastro adesivo. Lo so di essere anormale, ma penso a cosa potrebbe succedere ad un passeggero durante un urto, magari minimo ma frontale, ricevendo quel cartello in faccia spinto dall’air-bag.
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VERSANTE LIGURE
ABUSI E COSTUMIEsterofilo al minimo
sii, se vuoi esser lieto
spezia di orgoglio indigeno
ogni esotico mito:
gli Usa avranno Guantanamo
però noi, Bolzaneto

Ai confini della realtà
Enzo Costa
email: enzo@enzocosta.net; http://www.enzocosta.net
Illustrazione di Aglaja
email: aglaja@fastwebnet.it; http://aglajage.splinder.com