La notizia politica forse più sorprendente, diffusa dalla stampa domenica 3 febbraio (la Rai preferisce il silenzio), rivela: “Presunte pressioni della Chiesa sui Pacs”. Così almeno hanno titolato alcuni giornali facendo strabuzzare i lettori. “Presunte? Ma come potevano essere più esplicite?”, si saranno domandati in molti, avendo presente – e come ignorarla – la pesante campagna mediatica della gerarchia vaticana contro i patti di civile convivenza. Nel testo, poi, si spiegava che le interferenze indebite sarebbero state esercitate direttamente dal segretario della Cei, mons. Betora, sulla ministra cattolica alla famiglia, Rosy Bindi. Di qui le grida allo scandalo, come se finora le cose fossero state di una correttezza esemplare.
Autore: Redazione
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Liguria – Devianza minorile, è qui il primato
Lo scorso 29 gennaio Adriano Sansa, presidente del tribunale dei minori, in una intervista alla Gazzetta del Lunedì ha reso pubblico un suo motivo di allarme: a Genova sta aumentando il numero di ragazzi “in pericolo”, minori stranieri non accompagnati, oppure che fanno parte di nuclei familiari disgregati o che non possono garantire un sostegno educativo sufficiente, ragazzi vittime attuali o potenziali dello sfruttamento, ed esposti a cadere a loro volta nel circuito della devianza, che infatti cresce; pare che la Liguria abbia il più alto tasso di delinquenza giovanile in rapporto alla popolazione minorile (rilevazioni del Dipartimento di Scienze dei processi conoscitivi).
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Traffico/1 – Privilegiare due e quattro ruote
Dopo che sono stati installati sistemi automatici (due soltanto, dei duecento che a Genova sarebbero necessari) per il rilevamento delle infrazioni al Codice della strada, molti motociclisti insorgono chiedendo di poter essere autorizzati a percorrere le corsie riservate ai bus. La cosa non è nuova: è già successa a Firenze due anni fa e la città toscana decise che le norme del Cds (uguali in tutta Europa) anche a Firenze dovevano essere rispettate. A Genova invece sembra prevalere l’ipotesi di assecondare l’illegittimità palese dei comportamenti di una quasi totalità dei motociclisti.
Diciamo, a loro favore, che siamo tutti felici per la scelta che hanno fatto di servirsi di un veicolo privato meno ingombrante dell’auto. -
Traffico/2 – Il lato vantaggioso del car sharing
A dire la verità i “privilegi” concessi agli utenti del car sharing più che il prezzo di una sudditanza di sapore medioevale, mi paiono un’accettabile contropartita rispetto al fatto di non occupare più i circa otto metri quadrati di suolo – spesso pubblico – che corrispondono all’ingombro che una automobile costituisce permanentemente, giorno dopo giorno, che stia ferma o che si muova.
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Amt – Una prova di forza contro la legge
Sull’OLI 128 avevamo segnalato il rifiuto dell’Amt di concedere l’abbonamento ad una ecuadoriana e ai suoi figli studenti per il fatto che il permesso di soggiorno della signora era in fase di rinnovo.
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Libri – Nell’ultimo kibbutz delle Valli Unite
“Tu me lo leggi e poi me lo racconti…” dice un ragazzo al telefonino. “Me lo racconti”, spiega, “perché sai io non sono un’intellettuale, e quindi non ci capisco niente di libri…Mi fai un riassunto! Sì c’è molta gente. Devono ancora iniziare”. E il ragazzo spegne la sigaretta e rientra forse solo per ascoltare al Bagdad Cafè. E’ il 30 gennaio. Ultima settimana per la campagna elettorale delle primarie. Il locale è davvero pieno.
“Il valore aggiunto” di Manlio Calegari (Ed. Impressioni Grafiche, 7 Euro) ha raccolto tanta gente perché è la storia della realizzazione di un sogno in cui la terra può essere lavorata, produrre benessere “anche facendo girare meno soldi”. -
Informazione – Al Tg uno il regime non è mai finito
A oltre sei mesi dalla nascita del governo, credo che dovremmo tentare un bilancio su cosa è cambiato nell’informazione televisiva. Disgraziatamente mi sembra che non sia cambiato niente. Le maggiori testate (penso soprattutto allo strategico TG1 del seminarista Riotta) continuano a essere sotto scacco del modello berlusconiano di informazione drogata a senso unico: quando parla Lui, il lavoro sulla notizia per enfatizzarne la portata e nasconderne le pieghe è straordinario. Quando dice spropositi, vengono ammorbiditi e subito silenziati. -
Service-press/1 – Giornalisti insostituibili ma meglio se remoti
Italy Today, il nuovo quotidiano free press in lingua inglese da distribuire a Milano nei luoghi più frequentati da stranieri (aeroporti, stazioni, alberghi, centri commerciali), è un progetto che con ogni probabilità non sarà mai realizzato. In realtà è un quotidiano immaginario che è servito al suo ideatore, Pietro Stefanino, un giornalista di Diario, a misurare fino a che punto l’industria editoriale si è trasformata. Punto chiave del progetto è quello di delegare in outsourcing la esecuzione di alcune sezioni (economia, esteri) e la revisione di tutte le altre sezioni redatte in inglese da personale italiano a un’azienda di servizi editoriali localizzata in India. I prezzi dell’offerta dell’azienda indiana sono più che abbordabili: 360 euro per la revisione e 35 euro ogni 500 parole per i pezzi di economia ed esteri. Tutto in tre ore dal momento in cui arriva il materiale. Garantite per contratto (Diario, settimana del 19 gennaio 2007).
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Service-press/2 – Il libro bianco sul lavoro nero
“Ho sempre sognato fare il/la giornalista”. Più che un sogno è diventato un incubo. Stante il “Libro bianco sul lavoro nero”, a cura della Federazione nazionale della stampa, Fnsi (Centro documentazione giornalistica, dicembre 2006, euro 18,00). L’immagine di una professione romantica e privilegiata, anche economicamente, sembra ormai anacronistica.
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Affari di Stato – Senza legge sul segreto, solo compromessi
Dalle poche e frammentarie, soprattutto incomprensibili, notizie che vengono rese note sulla riforma dei servizi segreti, si apprende che il governo ha stoppato la ristrutturazione proposta dal Copaco (Comitato parlamentare di controllo degli 007). E ciò con grande disappunto di Claudio Scajola, il fallimentare ministro degli interni berlusconiano messo a capo del Copaco stesso. Sarebbe deludente se su questo capitolo, cruciale per la sicurezza democratica, si arrivasse a nuovi compromessi coi portatori di interessi poco limpidi, come fa presagire il fatto che oggi risulti desaparecida la legge -sempre attesa- per la gestione del segreto, la sola in grado di mettere ordine nell’intricata materia.