Che aveva dimenticato la Lotta di Classe;
Meno male che qualcuno glielo faceva notare
Fra le barche della Fiera del Mare.
Oh! Quel distratto Pescatore a Boccadasse
(GU.R)
I detrattori delle statistiche citano quelle dei polli, per cui se uno ne sbafa due e l’altro nessuno, risulta che i nostri soggetti ne hanno mangiato uno a testa; ma è anche vero che spesso i dati numerici aiutano a stabilire punti fermi su materie fin troppo manipolate. E’ il caso delle ricorrenti polemiche sulla cementificazione della Liguria, fenomeno chiamato anche “rapallizzazione”, finché i difensori del buon nome della riviera sono riusciti a eliminare, non le costruzioni abusive, ma quel termine dal vocabolario.
Le parole spese da D’Alema nella sua appassionata difesa della nautica vengono riportate dai nostri giornali cittadini con bella evidenza, ma senza soverchi commenti. Eppure, volendo, si presterebbero a più di una osservazione.
Mercoledì 27, nella trasmissione “Quale sindaco per Genova”, Primocanale ha mandato in onda una lunga intervista a Pierfranco Pellizzetti.
In passato OLI aveva seguito con attenzione le analisi di questo atipico commentatore pubblicate regolarmente da Il Secolo XIX. “Primarie per dare a Genova un sindaco dei cittadini” (1° marzo), “La periferia scopre l’orgoglio” (21 marzo), “Genova, le primarie difendono la democrazia civica” (31 marzo), “Innovazione e democrazia: a Genova nodo comune (8 giugno, per citare solo alcuni esempi, colgono in modo acuto il nocciolo dei problemi politici, vere e proprie emergenze, che si ripresentano continuamente a Genova e in Liguria e che non si risolvono mai. L’invasione del cemento, il degrado delle periferie, sindaco e primarie sono i temi ricorrenti.
E’ un vero peccato che, tra i tanti colleghi che si sono occupati della vicenda di Maria, da punti di vista anche diversi, apparentemente quasi nessuno abbia avuto tempo o modo di consultare l’intervento intitolato “Difesa dei diritti dei bambini e della gioventù” del presidente bielorusso Grigorevich Lukashenko davanti al Parlamento il 17 novembre 2004. Il documento – poco meno di quattro pagine, in traduzione ufficiale, che si trovano sul sito di www.cittadinidelmondo.info – sarebbe stato molto utile per capire cosa stava succedendo e – temo – anche cosa succederà.
I messaggi avevano girato sui cellulari. “Venerdì, ore 18.00 messa”. Ma la notizia del suo rientro da Cuba si era diffusa ancora prima dell’estate. Anche i bambini, alla sua partenza, erano rimasti delusi. Si chiedevano, e chiedevano: “Perché così lontano?”, sottolineando il bisogno di un lavoro da continuare in città. Soprattutto con loro.
Petrolio e politica: il padre di tutti gli scandali (Editori Riuniti, euro 18,00) è la storia dimenticata della “crisi energetica” del 1973. Quell’inverno l’Italia è al freddo e al gelo e va in bicicletta. “Gli ospedali, le scuole, gli uffici pubblici e privati, le abitazioni di mezza Italia sono privi di riscaldamento. Un inverno durissimo. Dopo la guerra del Kippur i paesi arabi produttori di petrolio… avevano decretato l’embargo. I petrolieri fanno sapere che i loro depositi sono quasi vuoti”. In realtà, erano pieni. Si trattava di un imbroglio architettato dai petrolieri in collusione con una parte della classe politica di allora per aumentare artificiosamente il prezzo dei derivati. Ovviamente, a danno di tutti gli italiani.
I telespettatori della ripresa politica in Francia sono stati gli involontari testimoni di una sequenza altamente istruttiva. Insinuatasi in una questura della periferia parigina, la telecamera di un telegiornale ha sorpreso una famiglia di emigranti congolesi, i genitori e due figli adolescenti candidati alla regolarizzazione, mentre rispondevano a domande del tipo: “che lingua parlate in casa?, che fumetti leggete?, che trasmissioni guardate alla televisione?” poste da pubblici ufficiali. Il tutto, si badi, sotto gli occhi o quasi di Arno Klarsfeld, il supervisore appositamente nominato dal ministro degli interni Nicolas Sarkozy.
venerdì 13 ottobre
Verso il 2007: Per un’amministrazione trasparente e partecipata. Incontro – dibattito con Giulietto Chiesa, eurodeputato, membro della Presidenza Nazionale de “Il Cantiere”.
Dopolavoro ferroviario, via Andrea Doria 9, ore 21.00 (più informazioni in www.genovapartecipata.it)
Bene ha fatto il Soprintendente arch. Rossini a richiamare con forza i rischi di cementificazione che corre la riviera ligure, già di per sé abbastanza “lebbrosa” per dirla con il poeta Guerrini, e a mettere in guardia coloro ai quali compete la difesa del territorio, ma la nostra Regione è esposta ad altri rischi che nessun piano regolatore scongiura, disciplinando i Comuni solo il rispetto delle cubature, non la tipologia delle costruzioni, specie di quelle fuori dei centri storici. Abbiamo visto così sorgere nelle campagne ogni genere di obbrobrio, quando una progettazione edile di qualità, cioè attenta alle tipologie esistenti, ai materiali da costruzione, variabili in Liguria da zona a zona, avrebbe potuto esercitare una funzione di controllo e di difesa del paesaggio.