Autore: Redazione

  • Referendum/2. Prove di stato autoritario

    E’ vero che le questioni poste dal referendum sono complesse e delicate. Ma a questo punto, e grazie al dibattito promosso da pochi mezzi di informazione e da molte associazioni veicolate soprattutto da Internet, i suoi termini sono chiari e documentati. Ne segnaliamo solo alcuni. Eminenti esponenti della comunità medica e scientifica hanno più volte e in più sedi dimostrato che la legge 40:
    proibisce la ricerca scientifica sulle cellule staminali, ossia la strada finora più promettente per la sconfitta di malattie gravissime come il morbo di Parkinson e quello di Alzhaimer, il cancro, il diabete, la sclerosi;

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  • Referendum 3

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    Esempio di propaganda astensionista (dal sito del Comitato per la legge 40, http://www.comitatoscienzaevita.it): proprio vero che il buon gusto non è di tutti.

  • Tangenti. Chi deve controllare i supercontrollori?

    Sopravvivono solo le pellacce, bofonchiava il solito cinico scorrendo le colonne delle necrologie: un susseguirsi di inconsolabili elogi per le preclare virtù delle rimpiante, integerrime, meravigliose persone passate a miglior vita. Qualcosa del genere viene da pensare leggendo le cronache genovesi, il giorno dopo il ritorno di tangentopoli, con tre alti dirigenti pubblici messi agli arresti (nella propria casa), accusati di corruzione.

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  • Sanità/1. Perchè gli infermieri rifiutano gli ospedali

    Sono un tossico della cronaca. E’ l’unico rimedio contro l’orgasmo ideologico. Il solo capace di mettere in discussione la presunzione dell’esperienza o il desiderio di sintesi. Come succede quando i fatti (di cronaca) oltre a fare a pugni con i nostri pregiudizi, confliggono tra loro. Prendete la notizia comparsa sui quotidiani locali del 21 maggio ’05: “Al concorso per infermieri professionali si è presentata la metà dei candidati che avevano presentato la domanda e tra i dodici che hanno completato le prove e sono stati dichiarati idonei cinque di loro hanno già fatto sapere alla direzione di Villa Scassi che rinunceranno all’assunzione”.

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  • Sanità/2. Da migliaia di candidati ai concorsi deserti

    Chiedo lumi infine a Galeno. Vero agente all’Avana della nostra NL, lui con queste notizie ci va a nozze, le conosce dall’interno…
    Sul finire degli anni 90, presso la ASL 3 di Genova – spiega – fu bandito un concorso per 10 posti di infermiere professionale. Non che ne servissero solo 10; 10 era un numero messo lì per giustificare il concorso, selezionare un tot di infermieri e avere una graduatoria, da cui attingere per le necessità dei due o tre anni successivi. Duemilacinquecento domande.

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  • Sanità/3. Avvocati e ingegneri invece di paramedici

    Da esperto qual è, Galeno ricapitola infine il quadro storico della situazione in quattro punti.
    1) Nell’arco di neppure un decennio si è bruciato un patrimonio formativo gigantesco (forse fin esagerato), cumulato nel dopo Donat Cattin. Chi era Donat Cattin? Uno dei migliori ministri della sanità (…e non era medico!), al quale va riconosciuto il merito di aver saputo affrontare il problema della carenza di infermieri, da un lato fissando un rapporto di sicurezza – diremmo oggi – tra infermieri presenti e numero dei letti (per valori inferiori a quelli prefissati, si dovevano chiudere letti); dall’altro autorizzando forme di incentivazione (borse di studio) per gli allievi infermieri. E le vocazioni improvvisamente si sprecarono.

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  • Acciaierie. Riva da’ cappotto ai big politici

    Finalmente. Si deve a Giulio Anselmi (“Ora per favore fate decollare i progetti”, La Repubblica- Il Lavoro 27 maggio ’05) la prima versione accettabile di quanto da tre anni a questa parte è successo all’Ilva e a Cornigliano. L’intesa a Cornigliano era già stata garantita dal centro destra, ha scritto Anselmi, ma “per anni il primo padrone delle ferriere d’Italia (numero 3 in Europa) è stato bravissimo nel condurre una danza col potere politico che gli ha consentito di raggiungere l’obiettivo che si era prefisso: restare dov’era fin quando voleva”.

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  • Dopo-elezioni. Battiato catanese non intelligente

    L’elezione di Scapagnini a sindaco della città di Catania ha avuto inopinate risonanze in ambito accademico. Mentre il neoeletto dall’alto del suo scranno amministrativo delizia i suoi elettori “unici catanesi intelligenti” (vedi Newsletter OLI n. 59), un altro catanese, che evidentemente non rientra tra le fila di tali beneficati da Madre Natura, viene punito nella sua città, negandogli la laurea honoris causa.

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  • Giornalisti embedded non solo all’estero

    Sedici persone da FNAC ad ascoltare, lo scorso 20 Maggio, la presentazione del libro “Storie di frontiera” di Paolo Odello, giornalista indipendente. L’autore e il libro vengono introdotti da Marcello Zinola, giornalista del Secolo XIX. Si parla non solo delle frontiere tracciate tra nazioni diverse, ma di quelle, invalicabili, tracciate dalle parole: Precario. Immigrato. Spacciatore.

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  • Quell’Africa fuori mercato

    Quest’anno anche Genova ha voluto dare il suo contributo alla Giornata nazionale per l’Africa, tenutasi per la prima volta lo scorso anno a Roma. La città ha omaggiato il “Continente nero” con due convegni (venerdì 27 e sabato 28 maggio), un corteo e una festa (sabato sera).

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