Categoria: Diritti umani

  • Voci di dentro/1 – Marassi simbolo dell’ingiustizia

    C’è un mondo che ignoriamo, ma che è la sintesi dell’ ingiustizia del mondo. Il carcere di Marassi ben rappresenta il sistema penitenziario, tranne per una particolarità: contiene molti più stranieri delle altre carceri. Attualmente sono oltre il 55% del totale, e il trend è in continua ascesa. Ne parliamo con Enzo Paradiso, criminologo, cominciando dalla questione attuale di una possibile amnistia.

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  • Voci di dentro/2 – Otto o dieci in una cella per quattro detenuti

    A Marassi le celle, di circa 16 mq., ospitano 8 persone in letti a castello. Talvolta viene aggiunto un terzo piano, e ciò provoca degli incidenti anche gravi. Qualche mese fa un detenuto è morto cadendo dal terzo ripiano del letto. Le celle erano previste per 4 persone. Restano chiuse, i detenuti – salvo le due ore d’aria – non possono uscire dalla loro cella, se non per recarsi alle attività prestabilite.

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  • Processo G8 – La doppia veste della poliziotta

    Udienze 3 e 4 maggio. Nella mattina di mercoledì la prima a deporre è una dirigente del Comune di Genova. Si è occupata di mettere a disposizione locali e beni per il Genoa Social Forum, all’interno dell’edificio scolastico Diaz, attrezzando di strutture informatiche anche altre postazioni utilizzate dal Genoa Social Forum.

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  • Scoperte – Medici senza frontiere all’opera in Italia

    Vicino alla giostra, fra cavallucci, carrozze e il battello per Camogli e San Fruttuoso, i turisti del conclamato “ultimo weekend” di primavera si sono scontrati con la riproduzione di un campo profughi voluta da Medici senza frontiere (www.msf.it).

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  • Diritti umani – Mentre l’UE bacchetta il ministero promuove

    Il Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti del Consiglio d’Europa ha pubblicato il 27 aprile un rapporto sullo stato delle carceri e dei centri di permanenza temporanea (Cpt) dopo la visita effettuate in Italia nel 2004 (www.cpt.coe.int/en/states/ita.htm).

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  • Memoria G8 – “Mister X” in aula al processo Diaz

    6 aprile 2006: è chiamato a testimoniare un giornalista tedesco accreditato regolarmente al vertice G8 per fare il suo servizio. Anche lui, come molti altri la sera del 21 luglio alla Diaz, ha subito violenze dalla polizia, e nelle sue parole si ritrovano ancora una volta le scene e i luoghi della scuola-dormitorio che quella notte si sono riempiti di vittime e del loro sangue.

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  • Immigranti – Contribuenti sì, cittadini no

    La sindrome dell’arto fantasma è la dolorosa percezione di un arto amputato come se fosse ancora presente. Leggendo Metropoli, il supplemento di Repubblica che si occupa di Italia multietnica, si ha la sensazione che la società, attraverso il suo aspetto di espressione legislativa ed amministrativa, soffra al contrario di “sindrome dell’arto aggiunto”, che quindi possieda oggi un’articolazione in più, giunta coi movimenti migratori degli ultimi decenni, e non la senta nè la riconosca come propria. Ma vediamo i sintomi di questo insolito disturbo.

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  • Processo Diaz – Computer distrutti con mira precisa

    Mercoledì 15 marzo. Continuano le testimonianze delle persone che la sera del 21 luglio 2001 si trovavano all’interno dell’edificio scolastico Diaz. Siamo alla trentatreesima udienza e i racconti dei testi, per l’ennesima volta, danno conto delle violenze sulle persone dopo l’irruzione della polizia all’interno dell’edificio scolastico.

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  • Memoria G8 – Zona “bonificata” intorno al corpo senza vita

    “Chi non vuole ricordare il passato è condannato a riviverlo.” E allora bando alla pigrizia e sforziamoci di ricordare, anche se fa male o dà fastidio.
    Ecco un altro “momento” dei fatti di piazza Alimonda, che è stato ignorato al processo del G8. Dopo essere stato colpito, Carlo rotola verso la ruota posteriore sinistra della jeep, che prima di allontanarsi passa due volte sopra il suo corpo. Adesso, i carabinieri e i poliziotti assiepati nel tratto di via Caffa verso piazza Tommaseo accorrono.

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  • Memoria G8 – La storia del sasso e delle pallottole dum dum

    “Chi non vuole ricordare il passato è condannato a riviverlo.” E allora bando alla pigrizia e sforziamoci di ricordare, anche se fa male o dà fastidio.
    Prosegue la descrizione degli avvenimenti in piazza Alimonda di venerdì 20 luglio 2001. Nel resoconto precedente abbiamo ricordato l’interessante testimonianza di Raffone al processo contro venticinque manifestanti. Interessante perché contraddittoria su punti significativi.

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