Categoria: Informazione

  • Laicità addio – Quei Tg così devoti da far dire basta

    Forse non era una semplice boutade quella definizione di “seminarista”, buttata lì a caldo da un commentatore sulla figura di Gianni Riotta, al momento del suo ingresso sul ponte di comando del tg1. Era sbagliato pensare che una simile etichetta gli fosse stata frettolosamente appiccicata per via dell’aspetto: il taglio corto dei capelli a caschetto, il completo regolarmente scuro su camicia bianca, ma soprattutto l’espressione fervida e compunta, l’atteggiamento pronto, volonteroso, tipici tratti di chi si prepara a una vita di servizio, in tonaca o in clegyrman.

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  • Informazione – Direttore al fronte, segnale di svolta?

    Ezio Mauro, il direttore di Repubblica, scrive raramente e ancor più raramente si muove dal suo ufficio. Ma nell’ultima settimana l’ha fatto per ben due volte: è andato a Napoli e a Torino. Articoli importanti anche se non contengono informazioni che Repubblica non avesse già dato.
    Da Napoli (Repubblica 8 gennaio ’08, “Così lo Stato affonda tra rifiuti e violenza. La guerra dei cassonetti dopo i fallimenti della politica”): “Dietro i sacchi dei rifiuti sparsi in ogni angolo c’è dunque l’immondizia condensata inutilmente in 6 milioni di ecoballe, simbolo gigantesco di un paese che segue le procedure a metà, avvia un processo sapendo che non arriverà mai in porto, mima una regola che non è capace di seguire e finge una normalità che non esiste”. L’emergenza rifiuti ha portato in Campania, da 14 anni ad oggi, 780 milioni di euro all’anno, 15 mila miliardi di lire in 10 anni; nessuna Cassa del Mezzogiorno avrebbe potuto dare di più. L’elenco di coloro che lucrano sull’emergenza rifiuti è lungo: ci sono dentro insieme a camorristi, trafficanti e altri cattivoni, anche i sindaci dei comuni che incassano la tassa sui rifiuti e non la versano e molti politici che temono, con la trasparenza delle decisioni, delle responsabilità, di perdere il favore e lettorale.

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  • Nuovo V-Day – Il taglione di Grillo sull’informazione

    Beppe Grillo sta preparando un nuovo V-Day per il 25 Aprile 2008. Avrà come tema l’informazione. Dopo il precedente – 8 settembre u.s. – è prevedibile, date le energie e la dedizione che lui dedica ai fatti, un altro successo dell’iniziativa.
    Sarà aggressivo? Sarà estremo? Cosa dirà?
    Molto è già nel suo sito (www.beppegrillo.it) nel quale sono apparsi la scorsa settimana articoli su Kenia, giustizia, spazzatura partenopea – con il video di uno Spazzatour della stampa estera nelle zone colpite – ed il discorso di capodanno del comico agli italiani.
    Tutti i giorni Beppe Grillo intervista, suggerisce approfondimenti, provoca. E’ il più “cercato” dagli italiani sulla rete (Ansa 17 dicembre 2007). Premiato dalla rivista Time come “eroe europeo” nel 2005, ha raccolto trecentomila firme in occasione della sua prima grande manifestazione di piazza.

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  • Informazione – L’armata contro i nuovi vandali

    Le notizie disturbano. Mercoledì scorso scoop di Repubblica: Berlusconi indagato a Napoli per una storia poco edificante, legata alla sua idea fissa di dare la famosa “spallata” a Prodi, costi quel che costi, magari facendo cambiare casacca al senatore Pd Nino Randazzo, eletto dagli italiani all’estero. La procura di Napoli -annuncia il TgUno delle 20- smentisce categoricamente, ma intanto manda a perquisire casa e ufficio del giornalista “colpevole”.

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  • Duopolio – Nasi e baffi finti urgono in Rai

    “Non dimenticate i nasi e i baffi finti per uscire…” Andava giù piatto col suo sarcasmo “il nonno”, come molti chiamavano il decano dei cronisti di un antico giornale genovese. I suoi pesanti sfottò risuonavano in redazione come uno schiaffo per chi sapeva di essere coinvolto in qualcosa di poco lusinghiero: un buco, ossia una notizia persa, mancata, o peggio una gaffe, prese lucciole per lanterne, aver indicato come indiziato-quasi-colpevole, in un caso giudiziario, qualcuno che non c’entrava nulla. Le sue brucianti battute avevano allora l’effetto di un perentorio invito alla vergogna, sentimento che però non sembra fare più arrossire nessuno, qualsiasi sia la colpa.

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  • Doppi giochi – Ma lo scandalo Rai era già scritto

    Una vecchia massima vuole che non ci sia nulla di inedito più di quanto già pubblicato. Specie nei libri, si potrebbe aggiungere. La conferma viene dal recente scandalo delle intercettazioni in Rai, dove si racconta che cosa combinavano le quinte colonne inserite da Berlusconi nei posti-chiave dell’emittente pubblica, al fine di impedire ogni accenno di concorrenza pericolosa verso Mediaset. Alla salute di chi nega l’esistenza del conflitto di interessi.

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  • Informazione – Il corteo è pacifico quindi inesistente

    Volete un esempio di come si può manipolare un evento fino a cancellarne (o quasi) il significato? Prendete il corteo sul G8 di sabato 17 novembre scorso a Genova. Il corteo arriva dopo una settimana di timori di polemiche durissime. La destra ne ha chiesto la cancellazione. Una campagna giornalistica e televisiva martellante, specie a livello locale, ha di fatto suggerito l’abbandono della città da parte dei cittadini e la chiusura dei negozi. La tensione creata è tale da indurre gli organizzatori a temere un flop e a sottostimare le richieste di convogli a Trenitalia. Che ne approfitterà mettendoci del suo (cosa facilissima visto la normale condizione dei suoi treni) per sabotare l’iniziativa.

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  • Corteo – Se a prendersi la città sono le parole

    La “sinistra antagonista, massimalista e radicale” si è presa Genova per tutta la giornata di sabato 17 novembre. Ha iniziato al mattino con una manifestazione di studenti. Praticamente un piccolo gruppo di puffi rumoroso che, per le strade del centro, chiedeva una scuola migliore. Ed ha continuato il pomeriggio, la “sinistra anarco-insurrezionalista”, appropriandosi di una fetta della strada a mare e della piazza principale della città.
    In corteo si potevano riconoscere le menti più lucide del movimento estremista come funzionari di enti pubblici, sindacalisti, direttori di scuola, pensionati, dirigenti di società private, impiegati, operai, insegnanti, precari, avvocati, nonni, bambini, ed una quantità immensa di giovani – capelli rasta, bandiere della pace e dei pirati – provenienti da tutta Italia. A capeggiarli un prete.
    Genova era bellissima. Tersa. Luminosa. Fredda. Alle finestre di via Gramsci le comunità dei molti paesi lontani che la abitano da anni. Salendo verso Carignano ancora finestre e facce, balconi e corpi ad assistere impauriti ad una manifestazione di pace che la città doveva a se stessa dal G8 e per dare a parole come verità e giustizia il senso che spetta loro. Ecco, le parole erano chiare negli occhi di ognuno e strette senza distinguo. Trasparenti. Perfette.
    Sei anni che le parole tornano in piazza per rivendicare se stesse e fanno paura. Sabato nessuno le ha attaccate.
    (Giulia Parodi)

  • Statistiche – Il suicidio di massa per ora è rinviato

    Nel 2000 la Organizzazione Mondiale per la Sanità giudicò tutt’altro che trascurabile la potenziale influenza dei mezzi di informazione nel favorire o nel prevenire il ricorso al suicidio, e tracciò delle linee guida per indirizzare i media ad una corretta trattazione di questo argomento. Qualche esempio? “Utilizzare fonti affidabili e riconosciute”, “Usare particolare cautela nel diffondere e interpretare i dati e le statistiche sul suicido”, “Evitare l’utilizzo di titoli a grande impatto e in prima pagina”…

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  • Espulsioni – A dispetto degli ariani siamo in Europa

    Non è una vocazione, ma spesso una necessità professionale per chi fa il giornalista quella di incalzare, anziché compiacere l’intervistato, insomma fare il rompiscatole per poter cavare qualche straccetto di verità dal buco del dico e non dico. L’ultimo esempio è venuto da “la 7”, Gad Lerner alle prese con Franco Frattini, vicecommissario europeo, disposto a parlar di tutto meno che rispondere alla domanda centrale: l’UE consente o no le espulsioni di massa dei romeni che sono invocate a gran voce dall’Italia reazionaria capeggiata da Bossi-Fini-Cavaliere?

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