Il nodo più stretto, finora inestricabile, del garbuglio giornalisti-editori, protagonisti di una vertenza senza fine, è lo stesso che sta soffocando l’informazione. Si chiama dipendenza dal potere economico-politico e dai suoi strumenti di condizionamento, di cui la pubblicità, palese o occulta, è solo uno dei tanti. Per capire qualcosa di più su quanto sta succedendo nei giornali basta guardare -non subire – la Tv: a cominciare dai suoi Tg, vero capolavoro di reticenza, elusione, censura-autocensura, sudditanza verso chi conta.
Categoria: Informazione
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Informazione – Free-service per fare giornali senz’anima
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Informazione/1 – La vertenza coinvolge non solo i giornalisti
I giornalisti (Federazione nazionale della stampa) scioperano; la proprietà – gli editori (Fieg) e l’ Agenzia per i contratti nel pubblico impiego (Aran) – resistono. Le autorità (Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio, Ministero del Lavoro ma non solo) auspicano: mettetevi d’accordo, la stampa è importante e pitipì e pitipù. Sono stati molti, da quando è iniziata la fase dura della vertenza, gli articoli e i comunicati delle parti in causa.
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Informazione/2 – L’editore democratico che rifiuta il dialogo
Gli scioperi dei giornalisti sempre più ravvicinati e prolungati, sono il segno di una durissima battaglia in corso. Gli innumerevoli comunicati che li accompagnano tuttavia poco informano. Se vuoi sapere qualcosa sulle ragioni che da circa due anni tengono i giornalisti della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana) sul piede di guerra contro la Fieg (Federazione italiana editori di giornali) è inutile leggere giornali e settimanali. Con l’unica eccezione, salvo errori, di Diario (10 novembre 2006) che con l’eloquente titolo di copertina “Chi se ne frega dei giornalisti” pubblica una inchiesta “vecchio stile” di Oreste Pivetta.
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Cronaca – Tanto futuribile e poco presente
La politica, i politici sono piuttosto impegnati a prospettare il futuro. Il che mette la stampa quotidiana in una condizione schizofrenica. Perché da una parte accetta il ruolo di stampella della politica: festosa alle inaugurazioni quotidiane, fa da cassa di risonanza alle sue parole; disposta a scambiare le promesse per realtà. Ma dall’altra, la stampa deve anche fare (almeno un poco) i conti con la cronaca, con i fatti che smentiscono le dichiarazioni ottimistiche, offrono della realtà aspetti inquietanti, rivelano complessità che la politica o ignora o – peggio – finge di ignorare. Uno scarto che spinge il lettore dei quotidiani a dire: cari signori che fate i giornali, metteteci una pezza. O abolite i fatti – e già siete molto avanti su questa strada – o provate a incalzare di più la politica; trattatela come un normale fatto di c ronaca, analizzatela, interrogatela e non state lì a prendere per oro colato le cose che vi vengono dette.
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G8 e dintorni – Se la cronaca vera non interessa più
Tra notizie taciute o ignorate, nel senso di mancate, è difficile distinguere. C’è di mezzo anche una linea editoriale che spesso privilegia la “foffa”, l’aria fritta, a un tipo di informazione puntuale che può creare imbarazzi, quindi automaticamente da bocciare come poco moderna. Fatto sta che il fenomeno dei “buchi” più o meno volontari è in crescita, specie sul fronte della cronaca cittadina. Un esempio, fra i tanti, viene da una doppia notizia oscurata, nonostante si riferisse alla caserma di polizia di Bolzaneto tristemente nota come teatro di orribili violenze ai tempi del G8, quindi obiettivo per molti versi “sensibile”.
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Carige/2 – Carote e bastone per i giornalisti
L’Ansa (Agenzia nazionale stampa associata) ha diramato nei giorni scorsi la seguente nota che – salvo errori – non è stata pubblicata da alcun giornale.
“È lecito fare del giornalismo investigativo e interessarsi delle vicende di un istituto bancario e di una fondazione, come accaduto nel caso della Carige? È giusto, è lecito e si potrebbe anche dire, citando il Vangelo, che è cosa buona e giusta”. E´ il commento di Marcello Zinola, segretario dell’Associazione ligure dei giornalisti e della giunta del sindacato stesso, in merito alle iniziative della banca e della Fondazione Carige che hanno presentato esposti e annunciato querele contro i giornalisti. -
Carige – Libertà d’informazione e uomini d’onore
Dopo le pesanti accuse venute dalle pagine del Sole 24 ore del 16 febbraio e del Corriere della Sera del 23 ottobre e 13 novembre 2006 (OLI n. 116), e il “fascicolo” aperto dalla Procura genovese sul conto della banca, la Carige si è mossa. Ha detto che si tratta di sporche bugie? Niente di tutto questo. Il Consiglio di amministrazione della Carige ha dichiarato – con inserzioni a pagamento sui giornali locali (in data 13 ma apparse il 15 novembre) – che la banca è vittima di “una campagna di stampa denigratoria” e di “una lesione dell’immagine, della [sua] onorabilità e reputazione”.
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Informazione – La specie mai estinta dei cronisti spioni
La cronaca non scritta, quella che sta dietro le notizie, manipolate o censurate, è certamente la più interessante per cogliere qualche brandello di una verità che spesso l’informazione nasconde. Solo che generalmente devono passare anni, decenni, per vedere aprire qualche spiraglio, come è accaduto col recentissimo libro “Petrolio e politica”, scritto da Mario Almerighi, uno dei tre “pretori d’assalto” (gli altri erano Carlo Brusco e Adriano Sansa) che da Genova fecero scoppiare nel 1973 lo scandalo dei petroli, il padre di tutte le tangentopoli.
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Primarie – E Pellizzetti torna a ruggire per pochi
Mercoledì 27, nella trasmissione “Quale sindaco per Genova”, Primocanale ha mandato in onda una lunga intervista a Pierfranco Pellizzetti.
In passato OLI aveva seguito con attenzione le analisi di questo atipico commentatore pubblicate regolarmente da Il Secolo XIX. “Primarie per dare a Genova un sindaco dei cittadini” (1° marzo), “La periferia scopre l’orgoglio” (21 marzo), “Genova, le primarie difendono la democrazia civica” (31 marzo), “Innovazione e democrazia: a Genova nodo comune (8 giugno, per citare solo alcuni esempi, colgono in modo acuto il nocciolo dei problemi politici, vere e proprie emergenze, che si ripresentano continuamente a Genova e in Liguria e che non si risolvono mai. L’invasione del cemento, il degrado delle periferie, sindaco e primarie sono i temi ricorrenti. -
Intercettazioni – Il fango del “giornale” sulla famiglia Giuliani
Il bel mondo politico-culturale, di destra e di sinistra, quello che si è indignato per le intercettazioni telefoniche di parlamentari, banchieri, affaristi ed ex reali, riportate dai giornali, e che tanto ha protestato da fare adottare d’urgenza misure legislative contro gli abusi di “certa” informazione, non ha detto una sola parola per l’ignobile speculazione consumata dal Giornale di Berlusconi contro la famiglia Giuliani.