Categoria: Informazione

  • Società – Stelle di latta

    “RingraziandoLa per l’impegno profuso, siamo lieti di invitarLa al rinfresco a lei dedicato. E non dimentichi di portarsi da bere e da mangiare!”. Ecco, più o meno avrà suonato così nella mente dei Vigili del Fuoco la notizia che la medaglia per il lavoro svolto a L’Aquila i nostri eroi se la devono pagare centotrenta euri di tasca propria, da versare ad un’azienda privata invece che allo stato.

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  • Cile – Terremoto globale per i migranti di ieri

    Cile Ricordi di un negozio del dopoguerra fitto di mensole e scaffali con protezioni perché bottiglie e barattoli non cadessero, tavoli con ripiani di marmo che da orizzontali si ritrovavano improvvisamente verticali. Non si tratta della casa degli spiriti. E’ semplice abitudine al singhiozzo della propria terra. Tale e’ la consuetudine in Cile, che se anche il rumore della materia ti sveglia nel cuore della notte, il tuo compagno di stanza ti invita a girarti dall’altra parte e a riaddormentarti. No pasa nada.

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  • Web – Nuovi problemi, soluzioni antiquate

    Non è possibile risolvere oggi i problemi di domani con i metodi di ieri. E invece si! E’ arrivata la sentenza su Google. Nel 2006 alcuni ragazzi italiani pubblicarono un video nel quale malmenavano un giovane coetaneo autistico, classificandolo tra i video divertenti. Mentre i giovani teppistelli hanno già dovuto scontare il contrappasso di dieci mesi di servizio civile con i disabili, la dirigenza di Google Italy viene condannata ad una pena detentiva (con condizionale) per violazione della normativa sulla privacy.

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  • Security – Viaggio nel colabrodo aereoportuale

    Continua la saga degli scandali intorno alla security. A Fiumicino un giornalista ha dimostrato di poter entrare liberamente in molti punti sensibili dell’aeroporto (*) senza trovare alcun controllo ad impedirglielo: sembra che quella fosse la normalità dall’una alle tre, periodo di tempo che trascorre tra i due turni successivi di apertura della struttura. Il tutto si consumava negli stessi spazi che dopo poche ore sarebbero stati oggetto di verifiche accurate, sottoposti alle telecamere di controllo, a perquisizioni “si levi la cinghia, per favore”, body-scanners, raggi X, agenti in borghese, cani antidroga. E code infinite.

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  • Eluana Englaro – L’oscenità al potere

    “Una parola oscena”: così Mina Welby, al microfono del Tgr Liguria, definisce l’esibito rammarico del Premier (“Non sono riuscito a salvarla”) per la fine della non-vita di Eluana Englaro, a un anno esatto di distanza. Definizione tristemente perfetta: osceno quel rinnovare l’uso strumentale, a fini di bassa politica, di un indicibile dolore personale e familiare, degradando un’occasione di riflessione ad una cinica commemorazione del proprio “amore” politico per la “vita” reso impotente dal partito dell’ “odio” cultore della “morte”.

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  • Informazione – Le dighe crollano in silenzio

    “Gilgel Gibe, chi era costui?”. E’ un fiume in Etiopia, le cui acque sono sfruttate per la produzione di elettricità. E’ anche il nome di un progetto internazionale, il Gilgel Gibe II, al quale ha preso parte l’Italia con la realizzazione di un tunnel di 26 km per sfruttare una seconda volta le acque del bacino di scarico della diga e produrre altra energia elettrica più a valle, una buona idea di base dal punto di vista fisico, meno per l’impatto ambientale derivante. E’ anche il nome di una serie di attività oscure, come spesso lo sono quelle che muovono milioni di euro. Ed è ancora il nome di un fiore all’occhiello della cooperazione italiana, con il ministro Frattini a raccogliere standing ovations il giorno dell’inaugurazione (1*), il 13 gennaio 2010.
    Infine, è il nome di una mancanza sui giornali, di un articolo mai pubblicato, se non da Peacereporter (2*): il tunnel si è rotto dopo appena 2 settimane dalla sua inaugurazione, un vero record. Ma è un fatto che non deve fare notizia. Il risultato della ricerca in internet espone solo gli scandali, i comunicati stampa, il sito della Cooperazione Italiana dove si leggono i numeri: 220 milioni di euro sui 373 totali del costo, affidati alla società italiana Salini (3*).
    Sul sito del costruttore (4*) si trova una spiegazione tecnica che cerca in qualche modo di informare che è stato per colpa di un “fornello”, ovvero una rottura a forma di pozzo inclinato, la causa dell’intasamento del tunnel per 15 km su 26 totali. Il tunnel era in fase di test. In test? Ma non era stato inaugurato?
    Non è possibile dare un giudizio di merito sull’evento ma i numerosi scandali intorno a questo progetto (5*) lasciano spazio a spiegazioni politiche che ricadono poi inevitabilmente sulle scelte tecniche e progettuali, oltre che costruttive. Ad esempio, il sito del costruttore parla di una consegna avvenuta con 6 mesi di anticipo, mentre quello della cooperazione riporta che avrebbe dovuto essere operativo già nel 2008. Di certo in questa faccenda resta solo il fornello della stampa italiana su questo avvenimento.
    1* http://www.salini.it/index.php/italian/content/show_news/21
    2* http://it.peacereporter.net/articolo/20052/220+milioni+di+euro+in+fumo
    3* http://www.itacaddis.org/italy/index.cfm?fuseaction=basic_pages.lang&page_name=70&lang=fr
    4* http://www.salini.it/index.php/italian/content/show_news/22
    5* http://assets.survival-international.org/documents/76/L_Affare_Gilgel_Gibe_CRBM_It_2.pdf
    http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&videoid=102217547
    – http://www.ethiopianreview.com/content/12529

  • Informazione – La strana pratica di edulcorare la realtà

    Secolo XIX, 4 febbraio: articolo a firma di Giuliana Manganelli dal titolo “Ellroy e Maggiani cantano ‘Volare’”. Grassetto: “Pubblico divertito per l’esibizione che accompagna l’uscita del nuovo libro: ‘Il più grande artista di sempre? Il vostro Paganini’”.
    La cronaca offre un quadro della serata del 2 febbraio nella quale due romanzieri, entrambi di successo si incontrano e “tocca a Maurizio Maggiani di armarsi di tutto il coraggio del pettirosso per presentare temerariamente l’americano James Ellroy, il più grande scrittore del crimine, detto anche il Cane del Diavolo”.

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  • Informazione Una vita in poche frasi

    La Repubblica di giovedì 21 gennaio ha riportato la notizia dello studente di 28 anni che si è ucciso nel giorno della sua impossibile laurea. Di esami lui ne aveva dati solo cinque, e per lunghissimi anni non era riuscito, non aveva potuto, non aveva osato dire la verità, e ha lasciato che le menzogne si accumulassero fino a costruire un muro. Al termine l’organizzazione della festa di laurea, gli inviti, il suicidio.

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  • Informazione – La demografia ingannevole che viaggia sul web

    Abbiamo ricevuto da un lettore un filmato che delineava la prossima fine della civiltà europea a causa della bassa natalità degli autoctoni a fronte della superiore natalità degli “islamici”.
    Tonalità terroristica, assenza di qualunque consapevolezza storica e falsità belle e buone che qualcuno progetta, mette in confezione regalo, e diffonde con l’aiuto di singoli che in buona fede le adottano e contribuiscono a metterle in circolo.
    Le preoccupazioni demografiche sulla “purezza” della razza o della cultura non sono nuove. Il problema è che a prestare attenzione a questa propaganda non sono in pochi, e non sono confinati tra i leghisti xenofobi di verde vestiti. C’è un convergere veramente preoccupante dell’informazione in questa direzione.
    A servizio di questa visione astorica che cancella la realtà passata, presente e futura di un continuo mescolarsi di popoli, di una continua creazione di nuove realtà umane ha largo corso, appunto, la falsità di facile presa di un tasso di fertilità “islamico” diabolicamente superiore al “nostro”.

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  • Informazione – L’invisibilità selettiva delle donne musulmane

    Distribuzione de Il Manifesto alla manifestazione per la libertà di stampa, Roma 3 ottobre 2009 Foto Pierantoni
    Lo scorso 29 ottobre nei dibattiti organizzati dalla rivista femminista Marea per festeggiare i suoi quindici anni di vita, hanno preso la parola anche donne musulmane, o comunque appartenenti a quell’area culturale: al di là delle cose dette, la cosa interessante è stato questo prendere la parola, studentesse tra studentesse, esperte tra esperte, in confronti che non erano dedicati alla immigrazione o alle donne migranti. Uno scampolo di normalità.
    Dell’intervento di una studentessa alla Facoltà di Lingue al dibattito sul documentario “Il corpo delle donne” abbiamo già dato conto in OLI237.

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