Categoria: Cultura

  • Mostra/2 – La metà del lavoro fuori del Ducale

    Non si può proprio dire che Mario Margini, parlando a nome del sindaco, abbia colto nel segno quando lo scorso 13 Aprile, nel corso della presentazione della mostra “Tempo Moderno”, parlando a nome del Sindaco di Genova ha detto che le opere esposte rappresentano il lavoro al di fuori di ogni ideologia.

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  • Linguaggio – Duchi, marchesi e autorità

    In mezzo a tante cronache convulse, in questi giorni è comparsa anche qualche notizia dai contenuti folcloristici (si fa per dire). La Repubblica-Il Lavoro del 6 aprile ci informa sotto un titolo a tutta pagina che “trecento invitati: nobili, autorità, deputati e sanatori” (sic: involontaria ironia del refuso) si ritroveranno “sotto gli stucchi di Palazzo Pallavicini in piazza Fontane Marose per salutare Vittorio Emanuele di Savoia, la moglie Marina Doria, il figlio Emanuele Filiberto, la nuora…”

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  • Dopo il 9 aprile – Possibile una Rai Tv senza i partiti

    La campagna elettorale che si sta concludendo ha probabilmente convinto anche i più ottimisti sostenitori dell’Unione che ai cittadini italiani toccherà farsi carico non solo di mandare a casa l’attuale governo ma anche di impegnarsi non poco per rendere decente quello che seguirà.

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  • Caimano/1 – Contro la giustizia non l’ingiustizia

    Un merito forse involontario va riconosciuto a “Il caimano”, il bel film di Moretti giunto, magari furbescamente, nelle sale in piena campagna elettorale senza farsi strumento di propaganda; ed è quello di essere provocatorio al punto da far venire allo scoperto le pulsioni eversive che il berlusconismo si guarda bene dall’esplicitare nei suoi programmi.

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  • Meridiana/Ieri – Storia di un palazzo vittima del kitsch

    Attorno alla metà del Cinquecento Gerolamo Grimaldi Oliva decise, come altri personaggi dell’epoca di analoga levatura sociale, la costruzione della sua nuova residenza. Il palazzo Grimaldi, sorse sull’area di fianco al grande edificio francescano, al di sotto della fortezza di Castelletto e corrisponde precisamente a quello che dall’ Ottocento in poi i genovesi hanno chiamato Palazzo della Meridiana.

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  • Meridiana/Oggi – Progetto trasparente? Una pretesa assurda

    Fu Mario Labò, un grande protagonista della cultura architettonica della città, che nel 1958 fece riscoprire la straordinaria qualità architettonica del palazzo Grimaldi. Labò, che grazie ai rilievi di Rubens, aveva ricostruito la fisionomia originaria “a metà tra il palazzo di città e quello di villa”, denunciò con forza l’indifferenza degli enti pubblici.

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  • Lavoro – La lezione di Trentin su passato e futuro

    Il quarto incontro di “Parole per la città” era dedicato al lavoro, ma ad ascoltare Bruno Trentin di mondo del lavoro (operai, impiegati, sindacalisti) ce ne era pochissimo. Il gruppo dirigente della CGIL era lontano, impegnato al Congresso Nazionale di Rimini, e tutti gli altri, lavoratori e rappresentanti sindacali, erano comunque lontani quanto basta perché la notizia di questo incontro non li raggiungesse o non li invitasse a venire.

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  • Cultura – Pera non sa quant’e’ buono il cus cus coi tortellini

    Tant’è il Vespa lecchino puntualmente ritorna sul XIX, nascosto in ultima pagina, perché quelli come me comprino il giornale e trovino poi la sorpresa, con le sue analisi sul Cavaliere & soci. Quando il nostro compare in TV basta un clic del telecomando per cancellarlo o per non incrociarlo zappinando su Porta a Porta.

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  • Realismo teatrale – In scena il dramma del precariato

    “Luciana non era matta. Era solo stanca”. E ’ l’epilogo del monologo teatrale in cui Paola Cortellesi dà vita ai molti caratteri della sua pièce gli “Ultimi saranno gli ultimi”. Personaggio emblematico appunto quello di Luciana, al settimo mese di gravidanza, a cui non viene rinnovato il contratto a termine. Luciana armata di pistola prende in ostaggio cinque persone rimaste di sera nella sua azienda: direttrice, due guardie, una segretaria, e l’addetta alle pulizie, tutti sfumati dall’attrice con intelligenza e ironia.

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  • Cultura – “Parole alla città” ma per tutti

    Folto pubblico alla prima del ciclo Parole alla città, cinque lezioni per una scuola di ricerca civile, sicuramente attirato dai temi trattati (cittadinanza, religione, giustizia, lavoro, etica) e dalla composizione del gruppo promotore (Balletto, Beniscelli, Borzani, Coletti, Cunico) ma, soprattutto, dall’assenza di sponsorizzazioni di partito o cultural elettorali.

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