Caserme e forti, un futuro “civile”: così titola il Secolo XIX del 22 febbraio l’accordo tra l’Agenzia del demanio e la Regione per la riconversione di 34 edifici dislocati nelle quattro province. Gli edifici, un tempo usati per scopi militari (caserme, forti, depositi ecc.) saranno destinati – di intesa con gli enti locali – ad uso pubblico oppure dati in concessione e in parte venduti a privati.
Categoria: Città
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Porto/1 – Conflitto d’interessi e pace sociale
Le paginate di cronache che dovrebbero svelarci nei dettagli lo “scandalo” del porto, ossia come si configurano i pesanti reati contestati ai vertici di Palazzo San Giorgio, in realtà lasciano perplessi se non delusi i lettori, rassomigliando sempre più a verbali di organi amministrativi dove si discute, si critica, si media prima di deliberare. Manca insomma la sostanza “criminogena” dei fatti, l’interesse personale, la ragione occulta, il motivo inconfessabile per cui sarebbe stata operata una scelta anziché un’altra. E forse è inevitabile che sia così, dal momento che, come riconoscono gli stessi magistrati inquirenti, non c’è alcun sospetto di tangenti, ossia di bustarelle a carico dell’ex presidente dell’Autorità portuale, Giovanni Novi, un galantuomo per tutti, critici compresi.
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Porto/2 – Sparato dal bar il primo siluro
6 febbraio 2004. Novi si insedia all’Autorità portuale. Regione (Biasotti), Provincia (Repetto) e Comune (Pericu) gli assicurano “massima autonomia”. Lui dichiara: “Non cederò a pressioni né a condizionamenti”. Sembra uno che sappia di cosa parla. Della legge 84/94 in un’intervista (26 febbraio) dice che andrebbero modificate le modalità macchinose di nomina dei presidenti delle Autorità Portuali e la composizione del Comitato Portuale … eccessiva nel numero dei delegati e molto sospetta di conflitti d’ interesse. Il 9 marzo invita il nuovo Comitato portuale a lasciar da parte risse, carte bollate e cavilli giuridici “per impedire che l’avversario-concorrente imponga le legittime ragioni del suo business”.
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Scenari Liguri – Renzo Piano propone, la Regione dispone
Scenari Liguri I. “Renzo Piano vede la città con meno cemento e più attenta al bello”. “Una strategia generale che tiene insieme lo sviluppo, la qualità e l’estetica”. Punti qualificanti: equità sociale (non devono esistere quartieri per ricchi e altri per poveri); sostenibilità (trasporto pubblico, ciclo di rifiuti, qualità del mare, costruire sul costruito garantendo l’invalicabilità delle linee di salvaguardia verde e blu); bellezza. Sono alcune delle linee del disegno strategico dell’Urban Lab di Renzo Piano che precisa: “Io non voglio fare un piano urbanistico”, ma “l’ipotesi di un nuovo piano urbanistico non è un sistema di deregulation” (Secolo XIX, 1° febbraio 2008). Quasi abituati ad andare avanti per varianti del piano regolatore, le parole di Renzo Piano appaiono tanto evidenti quanto significative.
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Prè – La strada del poi e il paese del mai
Torniamo in via Prè. Per chi non avesse seguito (OLI 171), il riassunto in due parole: dopo il crollo avvenuto ai principi di novembre, via Prè è ancora chiusa, a scapito delle opere di risanamento che negli ultimi anni hanno avuto luogo, grazie a progetti di recupero urbano sovvenzionati dalla Comunità Europea.
Ma a quando risale il degrado in via Prè? Il risanamento ha quasi vent’anni di storia.
Tutto nasce da una legge regionale, “Contributi regionali per il recupero edilizio abitativo ed altri interventi programmati”, che nel 1987 istituiva i Programmi Organici d’Intervento (sinistramente chiamati con l’acronimo-presagio Poi), con l’obiettivo di innescare sinergie di azioni pubbliche e private per migliorare il patrimonio abitativo pubblico. Erano previsti perfino mezzi drastici come l’esproprio, qualora l’iniziativa privata non fosse stata in grado di sottrarre gli immobili al degrado. -
Degrado/1 – Se il teppista di via Prè è l’incuria delle P.A.
Cosa succede se un teppista spacca un vetro e nessuno interviene a sanare i danni e punire il colpevole? Secondo i teorizzatori della “broken window theory”, che ispirarono all’inizio degli anni ’80 la tanto evocata “tolleranza zero”, altri vetri andranno in frantumi e seguiranno via via segni sempre meno controllabili di degrado.
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Degrado/2 – Misericordia per salita della Misericordia
Ho percorso questa creuza per trent’anni. E’ una vecchia incantevole comoda stradina per scendere verso il centro e risalire verso casa, un angolo di Genova rimasto intatto. Ora è chiusa, da anni!!
Un giorno, improvvisamente, la trovo chiusa. Ordinanza del sindaco! Pare che la salita non sia più sicura! Perbacco la Sicurezza!!! C’è un cartello, come prescritto dalla legge – immagino – con scritto tutto: motivo, responsabile lavori, data inizio, data fine lavori.., quanti armi sono passati dalla data di fine lavori? Quattro anni! Cinque anni! Non ricordo più. -
Addii e veleni – Come faceva paura quel Novi in porto
Il rispetto che si deve all’operato della magistratura (almeno nell’ambito dei rapporti di una società appena normale), non può impedire di esprimere sorpresa e incredulità di fronte agli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria che ha investito i vertici dell’Autorità portuale. Premesso che si tratta di avvisi di garanzia, quindi ipotesi investigative da verificare, è innegabile che i soli titoli dei reati citati fanno impressione: turbativa d’asta, concussione, falso e truffa, azioni tipiche di chi, secondo un andazzo diffuso, fa mercato della cosa pubblica a proprio vantaggio, per arricchirsi. Poi uno legge paginate di interrogatori, per capire che cosa è realmente successo, e si accorge che, per fortuna, nessuna banda di malfattori si era impadronita dello storico palazzo San Giorgio.
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Carovita – Di nuovo in coda per pane e riso
L’analisi è di Massimo Riva (“L’emergenza busta paga” Repubblica 20 dicembre ’07), uno degli osservatori più lucidi dell’economia italiana. “Al centro della agenda politica per il nuovo anno dovrà esserci la questione salariale”. Perché, scrive Riva, sta per arrivare una raffica di aumenti: “una nuova grandine che si sovrappone a quella dei mesi scorsi su beni essenziali. Il prezzo del pane è cresciuto nell’ultimo anno del 12,4%. Rincari minori ma significativi per pasta, latte, frutta, carne”. Anche se il tasso tendenziale di inflazione a fine novembre era stimato al 2,4%, gli indici settoriali e quello generale mostrano una forbice: la questione salariale sta lì, in questo scarto.
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Nuovo sito – Speculazioni edilizie alla luce del web
E’ da pochi mesi on line un piccolo sito che si propone di fornire una dettagliata mappatura delle trasformazioni ambientali, interventi di costruzioni o speculazioni edilizie, a volte in deroga al Piano Regolatore, nel territorio genovese. E’ nato spontaneamente da un gruppo di cittadini, studenti e laureandi di Architettura, alcuni militanti in partiti politici o associazioni ambientaliste, altri provenienti dai Comitati spontanei di quartiere, accomunati dal desiderio di tutela del patrimonio ambientale della propria città, e dalla volontà di rendere pubblici alcuni ‘scempi’ che paiono passare inosservati: dal taglio di alberi centenari per la costruzione di parcheggi (Piazzale Duca degli Abruzzi), alle sanatorie concesse nonostante il parere negativo delle istituzioni di riferimento (Via Bettolo). Il sito è amatoriale, l’attenzione alla grafica in secondo piano rispetto ai contenuti, e attualmente le segnalazioni si riferiscono esclusivamente alla zona di Levante, ma le schede e la documentazione riportata sono precise e dettagliate, la visualizzazione fotografica interessante: rappresentano segnalazioni costruttive e razionali fatte da cittadini per i cittadini stessi, e al bando il ‘mugugno’ genovese e l’antipolitica. Per chi volesse visitarlo: www.osservatorioverde.it.
(Maria Cecilia Averame)