Categoria: Ambiente

  • Amministrative/1 – Erzelli, per cominciare a parlare di cemento

    Fino alla settimana scorsa la campagna elettorale ha vissuto sui sorrisi dei candidati e su alcuni modesti confronti tra loro. Ai margini, ma non troppo, i clan: professionali, politici, territoriali e buon ultimo quello accomunato dal mezzo di trasporto. Si tratta dei motociclisti che, acquisito di fatto il diritto a circolare oltre la doppia striscia centrale, vogliono conquistare, de iure, quello di utilizzare le corsie gialle: hanno dichiarato che voteranno per il candidato sindaco che gliele riserverà!

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  • Amministrative/2 – Il partito trasversale attorno al mattone

    Di operazioni, anzi speculazioni, immobiliari ha scritto Adriano Sansa su Repubblica del 9 marzo. Parla della torre di Fuksas a Savona e, specialmente, del processo inesorabile con cui le aree di pregio vengono sottratte alla comunità e consegnate alla speculazione; risorse di tutti cedute a pochi in nome del “sovrano mattone di cui un partito trasversale si serve”. Partito trasversale di cui anche la sinistra -“indecorosa” e propensa al “pateracchio”- fa parte. Dopo aver lasciato ad altri le battaglie contro l’inquinamento, la speculazione edilizia, le comunicazioni paralizzate, considerati ormai segni d’un patetico attaccamento al passato.

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  • Verde e verdi – Ha anche un cognome il disastro giardini

    Non solo Aster ha colpa del degrado del verde urbano e storico: non mi pare che si debbano trascurare le responsabilità del committente di Aster, in particolare dell’Assessore all’Ambiente, che nel caso è anche un Verde. Che con rara incoerenza ha buttato tutte le energie nella costruzione del maxicanile di Monte Contessa (distruggendo ampie aree verdi, derogando più di una norma), ma impegnando ben poche risorse nella manutenzione costante, continua dei giardini.
    (Franca Guelfi)

  • Kyoto, chi? – Ha un bel calendario la cattiva coscienza

    Dieci anni fa, a Kyoto, l’accordo sui gas serra: ridurre le emissioni nocive. L’Italia in quella occasione chiese impegni persino più gravi di quelli alla fine concordati. Non i primi della classe ma quasi. Oggi, a due anni dall’entrata in vigore dell’accordo, l’Italia, impegnata a ridurre le sue emissioni di gas serra del 6,5% entro il 2012, a tutt’oggi le ha invece aumentate del 12-13%. Oltre le conseguenze finanziarie per le industrie (pagheranno di più), l’inquinamento, la salute dei cittadini, i costi dei trasporti, la perdita di giornate di lavoro ecc.

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  • Circonvallazione – Anche la Scuola Germanica diventa un parcheggio

    La Giunta del Comune di Genova ha detto sì alla costruzione di un parcheggio da un centinaio di posti nella sede della ex Deutsche Schule, purché l’acceso principale avvenga da corso Paganini, non dall’imbocco originariamente previsto in via Caffaro perché fortemente contrastato dagli abitanti. (Secolo XIX, 8 dicembre).

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  • Acna di Cengio – Prima i veleni ora il bidone

    “Martedì 28 novembre dallo scalo ferroviario interno allo stabilimento Acna di Cengio partirà l’ultimo treno per la Germania con un carico di reflui salini essiccati”. E’ il comunicato dell’ufficio stampa del Commissario delegato per lo stato di emergenza nel territorio di Cengio e Saliceto (il prefetto Giuseppe Romano). Dopo cent’anni di veleni la storia dell’Acna si è finalmente chiusa? Purtroppo, no. Certe storie, si sa, non finiscono mai.

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  • Ambiente/1 – Spostare le cubature rende più dei parking

    La cronaca locale ha dato notizia dei comitati sorti per opporsi alla costruzione di nuovi edifici su aree rimaste libere all’interno del tessuto edificato. Le proteste hanno di solito due motivazioni: quella più ovvia, che nasce dalla imminente privazione delle vedute godibili dalle abitazioni intorno all’area libera, e quella più astratta, ma certo non meno valida, che nasce dalla imminente perdita di un bene culturale: la vegetazione che cresce sulle aree libere la quale è davvero considerata dalla gente comune un bene più importante della volumetria edilizia che si vorrebbe realizzare.

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  • Ambiente/2 – Sono in tanti a apagare gli affari di pochi

    A fare le spese delle “cubature spostate” sono state tutte le aree ancora libere nelle parti pregiate della città le quali non avrebbero avuto un indice di fabbricabilità capace di accogliere cotanta volumetria edilizia. Ma ha mostrato la corda anche il rapporto di 1:1 che il meccanismo permetteva (demolisco 1 metro quadrato, perciò ricostruisco 1 metro quadrato); in realtà non si è mai verificato il caso di una ricostruzione integrale della superficie, giacché la porosità del tessuto urbano non è poi così ampia come si pensava. Perciò il Comune ha deciso di modificare le regole del meccanismo, giustificando apparentemente la modifica col desiderio di accogliere la protesta montante.

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  • Ambiente – Nella corsa al cemento la Liguria batte tutti

    I detrattori delle statistiche citano quelle dei polli, per cui se uno ne sbafa due e l’altro nessuno, risulta che i nostri soggetti ne hanno mangiato uno a testa; ma è anche vero che spesso i dati numerici aiutano a stabilire punti fermi su materie fin troppo manipolate. E’ il caso delle ricorrenti polemiche sulla cementificazione della Liguria, fenomeno chiamato anche “rapallizzazione”, finché i difensori del buon nome della riviera sono riusciti a eliminare, non le costruzioni abusive, ma quel termine dal vocabolario.

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  • Edilizia – I mostri che popolano l’entroterra

    Bene ha fatto il Soprintendente arch. Rossini a richiamare con forza i rischi di cementificazione che corre la riviera ligure, già di per sé abbastanza “lebbrosa” per dirla con il poeta Guerrini, e a mettere in guardia coloro ai quali compete la difesa del territorio, ma la nostra Regione è esposta ad altri rischi che nessun piano regolatore scongiura, disciplinando i Comuni solo il rispetto delle cubature, non la tipologia delle costruzioni, specie di quelle fuori dei centri storici. Abbiamo visto così sorgere nelle campagne ogni genere di obbrobrio, quando una progettazione edile di qualità, cioè attenta alle tipologie esistenti, ai materiali da costruzione, variabili in Liguria da zona a zona, avrebbe potuto esercitare una funzione di controllo e di difesa del paesaggio.

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